Obbligazioni bancarie Gruppo CreVal: sub e senior

Verso l'assemblea Creval, il titolo scende a 1,28 euro

Sondrio, 13 dicembre 2017 |
ECONOMIA
Verso l'assemblea Creval, il titolo scende a 1,28 euro
Negative le banche. La moglie di Fiordi ha comprato giovedì a 1,13 euro

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Conto alla rovescia verso l'assemblea straordinaria del Credito Valtellinese del 19 dicembre a Morbegno per deliberare l'aumento di capitale da 700 milioni. Il titolo si è indebolito a 1,28 euro in chiusura lasciando sul campo il 2,22% in un mercoledì negativo per tutto il comparto.

Fra le comunicazioni di internal dealing - le operazioni effettuate da amministratori e vertici manageriali, compresi i loro familiari - compare un acquisto per 20mila euro circa effettuato dalla moglie del presidente Miro Fiordi. La transazione, registrata a metà seduta del 7 dicembre scorso, è avvenuta a 1,129-1,13 euro. Le comunicazioni di internal dealing sono pubbliche come atto di trasparenza delle società quotate verso gli altri soci. Fiordi aveva investito circa 50mila euro alcune settimane fa al prezzo unitario di 1,92 euro.
 
Questo ovviamente col piffero che partecipa all'adc

Gestion : Beneteau, principale conviction d'un fonds de petites valeurs

Gestion : Beneteau, principale conviction d'un fonds de petites valeurs

Laurence Vallet, publié le 13/12/2017 à 10h15


Crédit photo © Reuters
(Boursier.com) — Tocqueville PME sélectionne des titres de PME et d'ETI avec une prédilection pour les capitalisations boursières inférieures à 500 ME à l'achat, grâce à un stock picking principalement Values. Largement investi sur les valeurs françaises (50 %), la part des valeurs européennes pourra aller jusqu'à 25 %.

Parmi les principales transactions effectuées le mois dernier au sein du portefeuille, notons que le fonds a investi dans Gemalto, Vallourec et Biocartis. A l'inverse, les ventes ont porté sur Credito Valtellinese Scarl, Beter Bed Holding et Ymagis.

Les principales lignes en portefeuille, à fin novembre, étaient réunies en Beneteau, Mersen, Trigano, GL Events, Derichebourg, April, Direct Energie, Lectra, Nemetschek et Catana.

Tocqueville PME s'est replié de 2,4% en novembre, ramenant à +17,1% sa performance depuis le début de l'année.
 
MF:
Sull’aumento del Creval Dumont c’è Intanto la banca cerca di allargare il consorzio per la ricapitalizzazione
Cervini a pagina 11
 
CreVal, la prima prova è il quorum

L'e' dura

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CreVal, la prima prova è il quorum

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CreVal, la prima prova è il quorum
  • –Luca Davi
  • Domenica 17 Dicembre 2017

Si giocherà tutta sul quorum, la partita assembleare del Creval fissata per dopodomani. A Morbegno, sede del Credito Valtellinese in provincia di Sondrio, gli azionisti dell’istituto bancario sono convocati in via straordinaria per dare il via libera all’aumento di capitale da 700 milioni deciso dal management lo scorso 7 novembre. Affinché la manovra passi serve la presenza del 20% del capitale e il favore di due terzi dei votanti. Non proprio una passeggiata. Soprattutto se si considera che alla precedente assemblea da Spa, quella di aprile scorso (che ha dato l’ok al bilancio), si è presentato circa il 16% del capitale azionario.

Questa volta la posta in gioco è ben diversa, è vero. Ma il rischio (analogo) è che l’adesione degli istituzionali sia bassa. Diversamente delle altre principali società quotate - dove la partecipazione delle minoranze in media si aggira attorno al 24-25% -, a Morbegno lo scorso aprile la presenza dei fondi si è fermata attorno al 10 percento. Cifra che, secondo alcune stime di mercato, appare non facilmente replicabile all’assise di martedì. Il road show avviato nel corso delle ultime settimane dal direttore generale Mauro Selvetti è servito a presentare il piano industriale ai principali investitori globali, da cui sarebbero arrivati riscontri positivi. Tuttavia è possibile che in questa fase, anche alla luce della dimensione rilevante dell’aumento, alcuni fondi long-only decidano di rimanere alla finestra, in attesa di rientrare in una seconda fase. A maggior ragione dopo che il titolo ha subìto una pesante débacle (-55%) legata all’annuncio del maxi-rafforzamento e alle revisioni subite in queste settimane dalle agenzie di rating.

Ecco perché, ai fini della riuscita dell’assemblea, potrebbe rivelarsi decisiva la componente retail dell’azionariato, oggi pari al 65% circa del capitale, e in particolare il “nocciolino” duro degli azionisti formato da alcuni imprenditori e famiglie locali. Un fronte, quello del retail, con cui la banca ha storicamente dialogato. E che, nonostante la convocazione in un giorno feriale, potrebbe essere in grado di portare una quota superiore al 10-12%. Una componente che – insieme a quella degli istituzionali e al 5,12% del primo azionista, il francese Denis Dumont - metterebbe al sicuro il quorum. Al lavoro sul dossier c’è Morrow Sodali, società di proxy advisor che ha il compito di raccogliere le deleghe di voto tra i soci. I feedback registrati al momento sono positivi. E all’interno dell’istituto presieduto da Miro Fiordi c’è fiducia sulla possibilità di raggiungere il risultato voluto. Tuttavia l’esito dell’assemblea, a cui guarda con attenzione anche Banca d’Italia, non è scontato. Per questo è ovvio che martedì a Morbegno, insomma, servirà uno sforzo in più da parte degli azionisti.

Va detto che una spinta positiva, in questo senso, potrebbe essere arrivata proprio dallo stesso Dumont. Attraverso la società lussemburghese Dgfd, l’imprenditore francese attivo nel settore del fresco (anche se ha venduto recentemente gran parte delle sue quote al fondo di private equity Ardian) ha fatto sapere che sottoscriverà l’aumento di capitale «quantomeno in proporzione alla quota detenuta», pari al 5,12 percento. Il voto favorevole di fatto ci sarà, sebbene l’aumento risulti «molto significativo» per i soci. Uomo schivo e lontano dai salotti finanziari francesi, Dumont difficilmente sarà a Morbegno ma potrebbe esserci un suo rappresentante, da cui si attende un intervento in assemblea. In una nota inviata in settimana, Dumont dà pieno supporto a un aumento che, permettendo di ripulire il portafoglio dai crediti deteriorati, «risulta essere risolutivo al fine della positiva ristrutturazione dell’istituto». Con l’operazione di ricapitalizzazione – che nelle intenzioni del management scatterebbe a febbraio, dopo un road show che si terrà a inizio del 2018 – la banca lombarda punta a ridurre i crediti deteriorati sotto il 10% degli impieghi entro il 2020 e a generare un utile di 150 milioni.
 
Creval, al via assemblea su aumento capitale, superato quorum minimo

19 dicembre (Reuters) - Credito Valtellinese, presidente Miro Fiordi

* ASSEMBLEA STRAORDINARIA SU AUMENTO CAPITALE VALIDAMENTE COSTITUITA CON UN QUORUM PARI AL 30,22% DEL CAPITALE, OLTRE LA SOGLIA MINIMA RICHIESTA DEL 20%.

*PER L'APPROVAZIONE DELLA DELIBERA SERVE IL VOTO FAVOREVOLE DEI DUE TERZI DEI VOTANTI.
 
A tutti coloro che combattono sull'altipiano per difendere l'italianità del Creval offro questo documento:


Ps sempre sperando che i portatori di sub di non fare la fine del tacchino a Natale
 
Il Creval approva l'aumento di capitale da 700 milioni

Il presidente Fiordi: "Scelta difficile per chiudere i conti con dieci anni di crisi. Nuovi soci in arrivo? Nessuno ce lo ha detto"

19 Dicembre 2017
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(ansa)
MILANO - L'assemblea straordinaria degli azionisti del Credito Valtellinese (segui il titolo) ha attribuito a larga maggioranza la delega al cda per l'aumento di capitale da 700 milioni.

Ha votato a favore il 95,77% del capitale presente, contrario il 3,92%, astenuto lo 0,3%. Per ottenere il via libera era necessario l'ok di almeno due terzi del capitale presente. Ha partecipato al voto il 31,85% del capitale della banca. L'assemblea è chiamata anche ad approvare il raggruppamento delle azioni nel rapporto di dieci a una.

La decisione di un aumento di capitale da 700 milioni di euro "non è stata scelta facile né fatta a cuor leggero, è stata una scelta molto meditata". Così in assemblea il presidente del Creval, Miro Fiordi dicendosi "fiducioso che mercato comprenderà questa scelta" e "tranquillo nell'affermare che la scelta dell'aumento è una scelta che non ci ha imposto nessuno". "Posso smentire - ha sottolineato Fiordi - nel modo più netto fantasiosi ricostruzioni circolate: nessuna autorità, nessun ente regolatore ci ha chiesto di fare un'operazione come oggi stiamo proponendo. Abbiamo scelto questa strada per voltare pagina rispetto a 10 anni di crisi che sulle banche che hanno finanziato il sistema, hanno avuto effetti pesantissimi".

Che cosa succederà nell'azionariato del Creval, con l'aumento di capitale da 700 milioni? "Non lo so, oggi non si può sapere, nessuno lo sa. Se qualcuno vuole comprare l'8% o il 9% della banca sono idee che ha nella sua testa, non è obbligato a dircelo. Nessuno ce lo ha detto", ha spiegato ancora Fiordi a un azionista che chiedeva chi saranno i nuovi padroni della banca dopo la ricapitalizzazione. "Oggi l'unico socio che abbiamo che ha superato il 3% è questo socio francese (Denis Dumont con il 5,12%, ndr). Non abbiamo altre informazioni", ha aggiunto. "Il mio auspicio personale - ha proseguito il presidente - è che i nostri soci storici ci seguano. So benissimo che è un grande sforzo, ma se le prospettive non sono quelle di un disastro economico generale qualche spazio di recupero importante c'è", ha concluso, invitando i soci a vedere ad esempio "il recupero di valore che si è generato nelle azioni unicredit rispetto al valore dell'aumento di capitale" effettuato dall'istituto di piazza gae aulenti all'inizio di quest'anno.
 

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