Issue ha scritto:Uno dei due ci azzecca....
Josè Arcadio Buèndia ha scritto:Due giorni fà, Paul Samuelson,
premio Nobel dell'economia nel 1970,
ha detto sostanzialmente le stesse cose. ( appena trovo l'articolo lo pubblico )
Cioè che l'amministrazione Bush, stà creando le premesse,
per una crisi finanziaria e tagliare sul welfare,
fregandosene del bilancio federale.
Constatato come le decisioni prese dall'amministrazione Bush per affrontare la crisi del dollaro non facciano che aggravare la situazione, Lyndon LaRouche ha commentato: "lo faranno per pura stupidità o per calcolo deliberato?"
Ad esempio, la settimana scorsa sono stati approvati tagli fiscali per un totale di 350 miliardi di dollari, proprio quando le cifre dicono senza mezzi termini che per il terzo anno consecutivo le entrate fiscali, sia dalle imprese che dai privati, diminuiscono paurosamente (Dati riferiti ai primi 7 mesi dell'anno fiscale 2003). La settimana scorsa è stato approvato un nuovo tetto per il debito federale, che è stato innalzato a 7,4 trilioni di dollari. Il ministro del Tesoro John Snow ha commentato la caduta del dollaro positivamente, dicendo che essa favorisce le esportazioni USA.
Anche il Financial Times è stato costretto ad ammettere che questo va ben oltre la semplice stupidità. In un commento del 23 maggio, intitolato "Stupidità fiscale, l'amministrazione USA rinuncia alla prudenza", il Financial Times ha scritto: "Per quanto riguarda la politica fiscale il manicomio è diretto dai matti". L'amministrazione "si sbarazza della prudenza", visto che lo stimolo in questione è un fuoco di paglia che "non sarà apprezzabile", mentre i costi a lungo termine "peseranno notevolmente sulle generazioni future". Il pacchetto approvato "è un insulto all'intelligenza degli americani".
Ma forse c'è sotto qualcos'altro, insinua il Financial Times. "Gli estremisti repubblicani" hanno spesso ripetuto che "la crescita del deficit torna a loro vantaggio. Mentre la proposta di ridurre la spesa federale, specialmente nel welfare, dal punto di vista elettorale costituisce un bell'azzardo, una crisi fiscale offre la prospettiva allettante di far passare gli stessi tagli dalla porta di servizio. Per loro minare l'ordine multilaterale internazionale non basta, anche le opinioni a lungo coltivate sulla distribuzione della ricchezza richiedono una revisione radicale".
Qualcosa di simile ha detto l'economista Paul Krugman sul New York Times del 27 maggio: "Non è un segreto che gli ideologhi della destra vogliono l'abolizione di programmi [assistenziali -- ndr] che gli americani danno per scontati. Ma solo poco tempo fa, a suggerire che dietro la politica dell'amministrazione Bush ci fossero quegli ideologhi -- insomma che l'amministrazione stesse deliberatamente portando il paese verso una crisi fiscale in cui i programmi di assistenza popolare potessero essere drasticamente tagliati -- si finiva per essere accusati di aderire ad una teoria cospiratoria".
Imponendo un altro grosso taglio alle entrate fiscali, a fronte di deficit che sono già da record, "l'amministrazione dimostra chiaramente di essere completamente irresponsabile o di cercare una crisi fiscale (O tutt'e due)", spiega Krugman, che poi aggiunge: "Quelli che adesso comandano in America non sono dei conservatori, ma dei radicali che vogliono eliminare il sistema sociale ed economico vigente, e la crisi fiscale che stanno imbastendo forse offrirà loro la scusa di cui hanno bisogno".
Mentre le entrate fiscali diminuiscono e il deficit aumenta, diventerà sempre più difficile finanziare la spesa sociale. "Il governo può indebitarsi per colmare il divario solo finché gli investitori resteranno increduli, incapaci di ammettere che l'unica superpotenza mondiale si stia trasformando in una repubblica delle banane. Ma ad un certo punto i mercati punteranno i piedi, non presteranno i soldi ad un governo, anche se è quello degli Stati Uniti, se il suo debito aumenta più rapidamente delle sue entrate e non si sa che storie raccontare su come ad un certo punto il bilancio dovrebbe essere messo sotto controllo". A quel punto si lanceranno gli appelli a "tagliare in profondita dove si spende: Medicaid, Medicare e Social Security", cioè sanità e pensioni.
Riconoscendo il merito dell'analisi di Krugman, LaRouche ha però sottolineato che è proprio possibile che l'amministrazione Bush -- o almeno qualche suo elemento -- non agisca in tal modo solo per stupidità, ma perché segue un disegno per condurre il mondo nel panico -- "una sorta di 11 settembre economico-finanziario" ha detto LaRouche -- in cui le grandi banche e le grandi imprese sospendono l'attività, non c'è credito, l'afflusso di denaro si restringe fino a zero.
A quel punto si passerebbe all'imposizione spietata di misure micidiali di politica economica, finanziaria e sociale -- l'esatto contrario dei piani di riorganizzazione finanziaria e ricostruzione economica proposti da LaRouche -- in una riedizione della manovra condotta nella Germania degli anni Trenta da Montagu Norman, Hjalmar Schacht, Averell Harriman e gli interessi dei Morgan, la stessa manovra che questi stessi interessi cercarono di effettuare anche negli Stati Uniti ma che fu sventata da Franklin Delano Roosevelt. LaRouche ha anche notato come solo in una situazione da panico la popolazione potrebbe finire per accettare misure di economia fascista come quelle. Il sistema vigente è fallito e non c'è riforma o emendamento che lo possa salvare. Una perdita di quota del 20% fino al 50% del dollaro rispetto all'euro comporterebbe la disintegrazione dell'intero sistema finanziario mondiale. Questo è ciò che si vuole ottenere?
La tesi dell'"11 settembre economico-finanziario" ha suscitato reazioni vivaci da parte di diversi osservatori economici, in particolare inglesi, che hanno trovato lo spunto di LaRouche particolarmente stimolante.
Issue ha scritto:Uno dei due ci azzecca....
Josè Arcadio Buèndia ha scritto:Issue ha scritto:Uno dei due ci azzecca....
E perchè non tutti e 2.
Minimo il 2-3 luglio. Massimo il 7-8 luglio.
Cest plus facilè ( francese maccheronico )
Issue ha scritto:Josè Arcadio Buèndia ha scritto:Issue ha scritto:Uno dei due ci azzecca....
E perchè non tutti e 2.
Minimo il 2-3 luglio. Massimo il 7-8 luglio.
Cest plus facilè ( francese maccheronico )
La mia frase non era ironica,nessun sarcasmo.
Alan lo conosco da tempo so che è saggio e informato.Tu da meno tempo,ma non per questo meno saggio.
Josè Arcadio Buèndia ha scritto:x Ardu: Il signor Giudici è di per se, un personaggio un pò estremo, dal mio punto di vista.
Cioè le sue idee vanno un pò oltre la logica comune...
Paul Samuelson ha rilasciato la seguente intervista.
( e per me Samuelson è uno he ha le palle quadrate )
"Perchè è pessimista sulle capacità di gestire l'attuale fase economica,
da parte del governo di Wahington ?
- Vede, Bush sarà stato forse un bravo economista,
o un capitano d'industria.
Ma ora è a capo di una ruthless gang,
una banda di incompetenti.