celeron ha scritto:
Confermati i max fuori conteggio.
gentilmente mi potebbe mostrare questo max f.c.
io non riesco a vederelo
a me sembra che il trend ribassista continui indisturbato
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COMMENTO DEL 20/11/2007. Giova a poco per sedare gli animi degli investitori, il considerare che sedute pesanti come quelle di ieri di solito non si registrano all’inizio di un bear market, ma casomai alla fine.
Il prosciugamento dell'Up Volume, la componente positiva degli scambi, favorisce la discesa delle quotazioni, con gli indici che rivedono i livelli di agosto dai quali stavano tentando di distaccarsi.
Al termine della seduta di ieri l’indice S&P-MIB ha ritracciato negli ultimi sei mesi il 38.2% (Fibonacci) di tutta la gamba ascendente partita ad agosto 2004.
Il supporto chiave si colloca più in basso, a 36460-36970 punti, dove convergono ben sei distinte proiezioni di prezzo, ma è significativo constatare il dilagare del panico fra gli
investitori: a piazza Affari il Panic Index ieri ha toccato quota 295 punti.
NON è Mai stato raggiunto un valore così alto in tutto il bear market 2000-2002, eccezion fatta per il dato dell’11 settembre 2001; tranne in quei giorni, gli investitori nostrani non sono mai stati colti da un così cupo pessimismo. E naturalmente questo sentiment è condiviso dall’altra parte dell’Oceano: il sondaggio settimanale dell’American Association of Individual Investors evidenzia come gli investitori siano stati in prevalenza negativi nelle ultime due settimane, il che non è propriamente un dato consueto, se si considera che letture bearish superiori al 50% per due settimane di fila prima d’ora sono state registrate
a metà giugno 2007,
a fine luglio 2006,
a fine febbraio 2003,
a fine luglio 2002 e il 10 ottobre 2002,
e a fine ottobre 1992.
E’ difficile di questi tempi trovare qualcuno che sia positivo sulle borse...
COMMENTO DEL 21/11/2007. L'estrema vulnerabilità del mercato nelle ultime settimane trova origine fra l'altro
nella sfilza (ne contiamo dodici) di segnali da Hindenburg Omen maturati fra il 15 ottobre e il 7 novembre, con lo S&P500 che ieri è sceso fino al long stop mensile.
Tutto sommato il modello basato su una rielaborazione del cambio fra dollaro e yen continua a descrivere in modo soddisfacente la tendenza prospettica delle borse mondiali, con dei punti di svolta che poi trovano sufficiente riscontro nella realtà.
Il pessimismo degli investitori è pressoché plebiscitario: un sentiment che non coincide mai con il minimo, ma casomai tende ad anticiparlo, il che conferma come prima di toccare il fondo occorra ancora del tempo.