NON CRITICARE QUELLO CHE NON PUOI CAPIRE

DANY1969

Forumer storico
(Bob Dylan)
Buona settimana a tutti :)
Ieri "gita sociale gruppo vacanze Piemonte" :d: in Liguria sulla ciclabile Arenzano-Varazze :)

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Ogni tanto dovremmo recuperare il senso della decenza. Non sempre, per carità.
Siamo pur sempre esseri umani e gli esseri umani, per genetica e per cultura, sono destinati all’indecenza.
Ma almeno ogni tanto, sì.

Uno dei casi più eclatanti della nostra miseria esistenziale, e al contempo dei più tristi,
dei più meschini, dei più pedagogici, è quello dello stupro di gruppo che sarebbe avvenuto il 5 marzo
dentro un ascensore di una stazione ferroviaria della Circumvesuviana.
Lì si sarebbe consumata la violenza di tre diciannovenni ai danni di una ventiquattrenne inerme.

I ragazzi erano stati rapidamente identificati e arrestati, ma poi, nelle settimane successive, uno dopo l’altro,
l’ultimo giusto un paio di giorni fa, sono stati scarcerati dai giudici del Riesame. Tutti liberi.

La relazione stilata dai magistrati è ineccepibile: il rapporto sessuale è avvenuto di certo,
ma è stato consenziente e questa svolta fa ora vacillare paurosamente il processo perché
– questo l’aspetto tristissimo, mortificante della vicenda - coinvolge una ragazza di grandissima fragilità,
segnata da un profilo psicopatologico friabile e afflitta da un disturbo ossessivo compulsivo anche nella sfera sessuale,
che la porta spesso a diventare e a definirsi una bugiarda patologica.

Una vicenda angosciante nella quale convivono una giovane indifesa nei confronti degli altri e di se stessa
e tre poveracci, tre mentecatti, tre merde - ma non tre stupratori - che se ne approfittano.

E proprio per questo motivo, su tutto questo sarebbe meglio calare una velo di silenzio e di riflessione
- in attesa del giudizio del tribunale - nel rispetto di una tragedia umana dalla quale tutti e quattro usciranno devastati.

Ma il punto non è questo. Sarebbe troppo facile.
Il punto vero è che dopo la terza e ultima scarcerazione, quella che ha dimostrato con dettagli anche filmati
la plateale infondatezza della ricostruzione fornita dalla ragazza agli inquirenti, non è partito alcun circo nella politica e sui media,
che come sempre, in questa repubblica dei datteri, marciano a plotoni affiancati sui binari del trionfo del cialtronismo.

No, adesso, quando la frittata è stata fatta e il caso si è sgonfiato, tutti zitti, tutti distratti, tutti in altre prioritarie faccende affaccendati.
Però noi, che non siamo nati ieri, ce la ricordiamo bene la canea, la cagnara, la suburra, l’osteria di rutti, pendagli,
cappi e garrote che si era scatenata solo pochi giorni prima, quando erano stati scarcerati i primi due.

Il trionfo del patibolo, lo strabordìo della retorica manettara e maledetti e schifo e inaudito e farabutti e buonisti e giudici maiali
e toghe rosse e come si fa a lasciare liberi gli stupratori di una povera innocente e ministri della Difesa che senza alcun titolo,
ma a pieno titolo in quanto donna, a ululare che si difendano pure, ma stando in galera,
e vicepremier tuttologi come il sempre più meraviglioso Di Maio - perché, potevamo perderci il Di Maio di giornata?
- che senza alcun titolo, ma a pieno titolo in quanto napoletano e metafora della rettitudine nazionale, a ululare che era una vergogna.
E, a cascata, deputati, consiglieri regionali, segretari circoscrizionali, delegati alle varie ed eventuali,
responsabili della macchinetta del caffè, saltimbanchi, mezz’uomini, ominicchi e quaquaraquà
tutti lì a sbraitare, a minacciare, a vaticinare, a straparlare. A trombonare.

E senza che nessuno avesse letto gli atti, avesse studiato le motivazioni, avesse approfondito la vicenda,
avesse indagato sulle evidenti contraddizioni del racconto della vittima. Ma d’altra parte hanno ragione loro.
Da quando in qua un politico si deve pure informare prima di parlare?

Qui ormai il primo che si alza comanda, il primo che passa per la strada dice la sua baggianata
e poi va a farsi un mezzo litro di rosso in fiaschetteria, dove basta sparare un “basta negri!”,
un “dagli alla casta!” e, soprattutto, un “la gente non ne può più!” per prendersi la patente del politico tutto d’un pezzo.
Ma li possiamo ben capire, i nostri statisti, tanto ci pensa la libera stampa a verificare, a indagare,
ad approfondire, a divulgare alle masse puri distillati di verità. E infatti la poveretta della stazione
noi fenomeni dei media l’abbiamo trasformata nell’ennesima madonna pellegrina del #metoo alla scottadito,
del femminismo straccione delle reducesse dei formidabili anni Settanta, del circo della retorica sulla dittatura del maschio alfa,
delle pagliacciate su questa nuova Italia che non ci piace e che picchia i rom, spara agli africani e stupra le vergini.
E dando la stura, per converso, alla demonizzazione demoniaca degli uomini padri padroni che picchiano
e sfregiano e violentano e uccidono e alle minacce di morte contro i ragazzi e a tutto lo spurgo, la fogna e il vomito
che impera nella tropopausa del web, nella quale noi pennivendoli da due soldi offriamo sempre il meglio di noi stessi.

Ma non è che sarebbe meglio verificare le notizie, prima di dare aria alle nove colonne, putacaso?

Poveri ingenui che siamo.
La verità è che questo non importa a nessuno.
In questa vicenda, come nelle altre, in tutte le altre, interessa solo prendere un pezzo, un trancio,
uno spicchio di quello che è funzionale al proprio obiettivo killeristico e farne carne di porco per la propria battaglia politica ed editoriale.

Questo è il punto, questa è la sbobba da riversare nelle fauci spalancate e avide di noi babbei del Corano digitale,
perché è l’unica cosa che ci preme: essere rassicurati e aizzati e pettinati e vellicati nelle nostre risibili convinzioni,
nelle nostre fanghigliose frustrazioni, nelle nostre patetiche aspirazioni.
Per coltivare cultura, obiettività e rigore ci vorrebbero altri politici, altri mezzi di informazione e, soprattutto, altri esseri umani.

Ma aprite le finestre e date un’occhiata di sotto: di altri esseri umani non ce ne sono.
Questo è ciò che siamo, ciò che vogliamo, ciò che resteremo e ciò che ci meritiamo.

Diego Minonzio
 
Ho seguito per parecchio tempo questa vicenda.
Delle illazioni e delle supposizioni me ne faccio un baffo.
Da che parte arrivasse il petrolio, non ha minimamente inciso sulla dinamica dell'incidente.
Che gli Onorato avessero stipulato più assicurazioni a copertura di eventuali danni, va solo a loro favore.
Magari lo facessero tutti.
I fatti concreti sono :
L'agip abruzzo aveva gettato l'ancora dove non doveva gettarla. Non doveva posizionarsi lì.
Nessuno a bordo del traghetto ha visto l'agip abruzzo. Cosa stessero facendo in plancia non si sa.

Le indagini della commissione del Senato hanno dimostrato che il 18 giugno 1991, due mesi e una settimana dopo la tragedia,
a Genova venne firmato un accordo assicurativo che di fatto dette vita a una “alleanza tra la parte investita e la parte investitrice”,
grazie alla quale “le due grandi aziende pubbliche, Snam e Agip, e i loro assicuratori accettano di non far la guerra legale alla piccola,
quanto ambiziosa, compagnia armatrice di Onorato”.
Navarma, poi diventata Moby, si impegna a pagare tutte le famiglie senza ricorrere alla cosiddetta “limitazione del debito”:
i risarcimenti in questo modo possono partire subito, bassi sì ma immediati. “Chi è a quel tavolo sa che il tempo e il rischio sono variabili decisiva negli affari:
molte famiglie hanno fretta di chiudere, per necessità, e sono molteplici le voci che le invitano a metterci una pietra sopra”.

E le parti civili diminuiscono a vista d’occhio. A pagare circa 70 miliardi di lire sarà l’assicuratore di Navarma,
non quello consueto (l’Unione mediterranea di sicurtà, l’assicurazione più diffusa per la navigazione marittima),
ma un altro, venuto da molto molto lontano. Il nome è molto lungo: Standard Steamship Owners Protection and Indemnity Association.
La sede si trova alle Bermuda.

C’è di più: da parte sua la Navarma della famiglia Onorato aveva stipulato altri contratti assicurativi sul Moby Prince
con un valore tre volte superiore alla nave, 20 miliardi di lire contro 7.

Per farla breve: dalle assicurazioni cadde una pioggia di soldi su una compagnia che dopo una tragedia di queste proporzioni
avrebbe rischiato la sua stessa esistenza e invece ripartì fino a diventare ora una società leader del traffico del Tirreno.

“L’unica tutela economica per gli assicuratori diventa l’impegno per Moby Invest e Navarma di restituire quell’importo
‘nell’eventualità che emergano dal proseguimento delle inchieste elementi materiali’”.

Ma le inchieste successive non troveranno niente di utile per ribaltare una ricostruzione già data per certa a quel tavolo,
niente per far restituire i 20 miliardi incassati dalle aziende di Onorato dopo la tragedia.
Le sentenze del primo processo e le conclusioni dell’inchiesta bis del 2010 ricalcano
“gli stessi termini descrittivi dell’accaduto che avevano permesso la creazione e il mantenimento dell’accordo tra le parti”.
 
Fossi un genitore sprofonderei nel letame dei tacchini ......

Dietro all'esotico nome di Taylor Mega si cela una vispa ragazzotta friulana,
cresciuta a Carlino, paese di 2700 abitanti nella provincia rurale di Udine.

I genitori allevano tacchini,
ma lei e la sorella ''Jade'' (altro pseudonimo) hanno mollato la campagna e si sono lanciate su Instagram,
espugnando il red carpet del Festival di Venezia inguainate in due vestiti oro-argento
impossibili da ignorare e le giuste pose lesbo-trash.
C'è anche una terza sorella, che però non ha intrapreso la stessa strada.

Friulana, 26 anni ad ottobre e oltre 1milione500mila follower su Instagram.

: «Il mio uomo ideale deve essere serio e affidabile, mi deve ricoprire di attenzioni, odio quelli troppo innamorati di se stessi.
Sono stata una “bad girl”, ma nella vita ci si evolve ed emergono altri lati della personalità. La bellezza conta, ma l’involucro senza contenuto vale ben poco».

Nel frattempo, sfruttando anche la popolarità social, ha lanciato una linea di costumi:
«Tutti interamente progettati da me». «Tra dieci anni vorrei avere un business consolidato
perché si sa che la bellezza non è eterna. E neppure Instagram, seppur adesso mi permetta di lavorare e essere manager di me stessa»

«Soldi e successo? Fanno piacere, non sono ipocrita».

Vero nome : "Elisia Todesco"

Scuola :"Diploma, anche se la scuola non mi è mai piaciuta e io non sono piaciuta a lei. Il 5 in condotta era una costante nelle mie pagelle."

Hobby:" Fare shopping, e mi riesce pure molto bene"

Cosa non manca mai nella tua borsa? " Le carte di credito."

Cosa ti piacerebbe fare, ma che ancora non hai fatto? " Lanciarmi da un elicottero sopra Dubai, con un paracadute ovviamente "

"Ho inventato il mio nome d'arte a 15 anni quando avevo un profilo Myspace.
Sono andata via di casa a 18 perché mi ero fidanzata con un avvocato che mi faceva stare bene
e da lì ho cominciato a fare la bella vita. Non ho mai chiesto un euro ai miei
e mi mantengo da sola grazie a social e serate.
Anche se i miei mi rimproverano:
"Cambi un fidanzato al giorno", "pubblichi sempre foto nuda".
Ma non mi vergogno: Instagram mi ha salvato la vita perché mi ha fatto trovare il coraggio di essere me stessa."
 
Ultima modifica:
I numeri, precisano dal Ministero del Lavoro, racchiudono sia le domande online, sia quelle pervenute agli uffici postali e quelle raccolte dai CAF.

Al 7 aprile 2019, sono 806.878 le domande già caricate dall’INPS sulla piattaforma relativamente alle richieste di Reddito di cittadinanza: 433.270 sono giunte da donne (54%) e 373.608 da uomini (46%).

Più domande tra gli over 45
Con riferimento all’età dei richiedenti, la percentuale maggiore si riscontra nella fascia d’età tra 45 e 67 anni con poco più del 61% (494.213 domande),
seguiti con coloro che hanno un’età compresa tra i 25 e i 40 anni, con 182.100 domande (di poco inferiore al 23%).

Il resto è distribuito tra gli ultra 67enni (105.699 domande, leggermente superiore al 13%) e poco più del 3% tra i minori di 25 anni.

Nelle regioni
La distribuzione regionale vede la Campania e la Sicilia ai primi due posti che raccolgono insieme il 32% delle domande (137.206 la Campania e 128.809 la Sicilia);
al terzo il Lazio con 73.861 richieste, al quarto la Puglia con 71.535, al quinto la Lombardia con 71.310; fanalino di coda la Valle D’Aosta, con 1.031 domande.

Solo a Napoli 78 mila domande, più che in tutta la Lombardia
La distribuzione regionale si riflette anche sulle province: in testa Napoli con 78.803 domande,
seguita da Roma che ne raccoglie 50.840; all’ultimo posto si colloca Bolzano con 356 domande.
Non sono stati diffusi ulteriori dati a livello provinciale.

Rispetto al canale scelto per presentare le domande, più del 72% ha scelto di recarsi ai CAF (584.233 cittadini),
mentre il restante 28%, pari a 222.645 cittadini, ha scelto Poste Italiane.

La tabella che segue mostra le domande pervenute per Regione e genere:
Regioni Totale domande Femmine Maschi
CAMPANIA 137.206 73.558 63.648
SICILIA 128.809 65.270 63.539
LAZIO 73.861 41.661 32.200
PUGLIA 71.535 38.214 33.321
LOMBARDIA 71.310 39.255 32.055
CALABRIA 56.871 28.518 28.353
PIEMONTE 45.876 25.467 20.409
SARDEGNA 38.276 18.963 19.313
TOSCANA 35.653 20.402 15.251
EMILIA ROMAGNA 32.502 18.448 14.054
VENETO 27.248 15.369 11.879
ABRUZZO 19.110 10.350 8.760
LIGURIA 15.946 9.047 6.899
MARCHE 14.699 8.378 6.321
FRIULI VENEZIA GIULIA 9.905 5.462 4.443
BASILICATA 9.854 5.125 4.729
UMBRIA 9.200 5.207 3.993
MOLISE 5.221 2.581 2.640
TRENTINO ALTO ADIGE 2.765 1.435 1.330
VALLE D’AOSTA 1.031 560 471
Totale Regioni 806.878 433.270 373.608
 
Circa 120 tifosi italiani della Juventus sono state fermati ad Amsterdam nelle ore precedenti
i quarti di finale d’andata di Champions tra i bianconeri e l’Ajax.

Il gruppo di ultrà era in possesso di razzi, manganelli, spray al peperoncino e un coltello e si trovava nelle vicinanze della ‘Johan Cruijff Arena’.
 
Blitz dei Carabinieri della Tutela Agroalimentare di Messina, in collaborazione con il personale dell’Asl,
in un’azienda operante nel commercio all’ingrosso di prodotti cerealicoli, in provincia di Caltanissetta.

Sequestrate 436 tonnellate di grano, del valore di circa 90 mila euro, per carenza di sicurezza alimentare e sanitaria.

Nel corso della verifica, nell’area di stoccaggio, è stata riscontrata la presenza di escrementi e di numerosi piccioni.

Nel corso dell’anno i 5 Raggruppamenti dei Carabinieri, dislocati sul territorio a Torino, Parma, Roma, Salerno e Messina,
hanno sequestrato, sinora, 2.926 tonnellate di grano in cattivo stato di conservazione o detenuto in magazzini non registrati,
per un valore complessivo di circa 600 mila euro. Contestati illeciti amministrativi per diverse migliaia di euro.
 
Nuovo sold out per l'asta Btp.

Il Tesoro ha collocato oggi Btp per 7,75 miliardi di euro, il massimo dell’ammontare previsto.

Il Btp a tre anni (scadenza luglio 2022, cedola dell’1%) ha evidenziato una domanda pari a oltre 4 mld (4,039 mld)
con l’allocazione del massimo dell’ammontare previsto, ossia 2,5 mld (forchetta era 2-2,5 mld).

Il rapporto di copertura è quindi 1,62 con tasso medio di assegnazione che è stato dell’1,08% in lieve salita dall'1,06% di un mese fa.

Il Btp a 7 anni (luglio 2026) è stato invece assegnato al rendimento del 2,05%, identico a quello dell'asta precedente;
il rapporto di copertura è stato di 1,36 dall'1,4 precedente. L'ammontare allocato è di 3,75 miliardi con richieste oltre il muro dei 5 miliardi.

Infine, il Btp a 15 anni (scadenza marzo 2035) ha visto una domanda per 2,055 mld con l’assegnazione di 1,5 mld al tasso del 3%.
 
C'è una banca quotata in borsa, che sta emettendo - questo mese - un prestito obbligazionario
5 anni al tasso del 2,5% . ........meglio del btp............che sia una frode bancaria ? .......ahahahah
 

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