Mi rchiedono un intervento.
Vorrei chiarire a tutti un punto che pare non essere ben compreso; anzi, più di uno.
Bail in non è una procedura che debba per forza essere urlata o catastrofica. E' certamente un procedura penalizzante per gli investitori "deboli" ma salvifica (se approntata con efficienza) per il sistema.
Vengo al punto: "la conversione delle sub è un bail in camuffato!!!!!" , questo scrivono in molti. Sbagliando.
La conversione dei debito obbligazionario subordinato in azioni è proprio un bail in che colpisce "subisti" ed azionsti (diluendo questi ultimi). Entrambi potrebbero venir poi ulteriormente diluiti (ed ulteriormente penalizzati). Questa operazione, prevista dalla normativa, si può mettere in piedi, attuare.., SOLO SE "la banca" ha un patrimonio netto POSITIVO. E' il ns. caso. (per fortuna).
Non si deve lavorare di fantasia. E' tutto ampiamente normato. Si può e si deve, se si può, addolcire la pillola (che di suo è e sarà amara) avvolgendola con edulcoranti più o meno spessi. L'edulcorante è soggetto a fattblità, la pillola nuda no (è già prevista).
Quello che stiamo affrontando in questii giorni è diplomazia economica europea. Si cerca di confezionare un'ostia dolce per mascherare una pillola amara già ampiamente autorizzata e pronta alla somministrazione.
Spero di aver fatto chiarezza.
Saluti