Obbligazioni MPS

Montepaschi, nasce Atlante 2 Unicredit avvia la riorganizzazione

di Fabrizio MassaroStefano Righi

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MILANO Nella settimana degli stress test, che saranno resi noti venerdì, il sistema bancario italiano evidenzia alcuni profondi movimenti nonostante le diffidenze che il mercato continua a dimostrare nei suoi confronti, come si è percepito ieri in alcuni casi di Borsa.

Cambiamenti

In Unicredit, a poche settimane dall’arrivo di Jean Pierre Mustier («la scelta migliore possibile», l’ha definita l’azionista Leonardo Del Vecchio), si percepisce un nuovo passo. Dopo aver agito sul fronte della patrimonializzazione, con la cessione del 10 per cento sia di Fineco che della polacca Pekao, il nuovo group ceo sta mettendo mano alla struttura organizzativa, che vuole più snella, nel segno di un accorciamento delle catene di comando. Le decisioni sembrano imminenti e potrebbero ridisegnare i vertici della banca, toccando anche alcune figure chiave, dal responsabile per l’Italia Gabriele Piccini, al chief operating officer Paolo Fiorentino, fino al vice direttore generale Marina Natale. In crescita Gianni Franco Papa, che potrebbe essere il nuovo direttore generale.

Ma la cosa più importante è la nascita di Atlante2, il nuovo fondo di Quaestio sgr sta per essere lanciato con una dotazione di 3-4 miliardi di euro dedicati esclusivamente all’acquisto e alla gestione degli Npl, i Non performing loans che piombano i bilanci delle banche italiane. La notizia è stata implicitamente confermata ieri dall’Adepp — l’Associazione degli enti privati di previdenza — che ha dato il via libera preventivo a un investimento totale di 500 milioni di euro che dovrà essere deliberato da ogni singola cassa. Parteciperanno il capitale di Atlante2, oltre alle Casse previdenziali, la Cassa Depositi e Prestiti, Sga e lo stesso Fondo Atlante, che apporterà 1,2 miliardi di euro. Appaiono vicini all’adesione anche Unicredit, Unipol e Generali. Il Leone di Trieste deciderà in un cda convocato entro fine settimana, a patto appaia un chiaro sentiero di soluzione del problema Mps.

È un passo in avanti che può essere decisivo sulla via della soluzione dei problemi del Monte dei Paschi di Siena e del sistema bancario italiano. Agli aderenti sembra sia stato prospettato un rendimento annuo del 6 per cento. Atlante2 interverrà solo sulle tranchejunior e sul «mezzanino» delle cartolarizzazioni degli Npl del Monte, tralasciando le tranche senior.

Decisioni

Ieri è stata una giornata ricca di impegni. Fabrizio Viola, amministratore delegato di Mps, è stato segnalato a Francoforte, probabilmente per definire con la Bce i dettagli del piano di salvataggio. A Bergamo, nel pomeriggio, si è riunito il consiglio di Sorveglianza di Ubi, la banca che tutti indicano come possibile acquirente del Monte dei Paschi alleggerito degli Npl. Oggi, stessa sede, sarà la volta del consiglio di gestione. Due riunioni convocate da mesi che non avevano all’ordine del giorno le opzioni strategiche su Siena. Ma è fuori di dubbio che l’operazione sia al centro di ogni ragionamento strategico dei due consigli presieduti da Andrea Moltrasio e Letizia Moratti, sebbene «non ci sia alcun dossier aperto».

Per ora è una questione di «prezzo implicito». Perché a guardare i corsi di Borsa, il Monte dei Paschi non è mai stato così conveniente: ieri ha perso l’8,43 per cento in Piazza Affari sprofondando a 28,57 centesimi di euro. Difficile comperare a meno. Ma dove l’amministratore delegato di Ubi, Victor Massiah, si sta concentrando è su cosa ci sia dietro a quei 28 centesimi e mezzo. Di certo Ubi non appare intenzionato a pagare un soldo per gli Npl che piombano la banca senese. Potrebbe intervenire dopo, ma anche in questo caso è necessaria cautela. Se Atlante2 rileverà il grosso dei titoli non performanti in portafoglio a Mps, la banca toscana dovrà immediatamente registrare una perdita secca a bilancio (la differenza, per quelle partite, tra il valore indicato nei libri e il loro prezzo di vendita), che taluni stimano superiore ai 2 miliardi di euro.

Si renderà quindi necessario un aumento di capitale pressoché immediato. Da quanto? Il livello minimo è 2,5 miliardi, ma c’è chi consiglia una cifra doppia per dare solidità a quella che diverrebbe la terza banca italiana. Solo che ieri in Borsa Ubi ha chiuso a 2,738 euro, in calo dello 0,22%, un valore che corrisponde a una capitalizzazione di 2,474 miliardi. Ovvero tutta Ubi oggi vale meno di quanto si dovrebbe ricapitalizzare Mps (che di suo vale 915 milioni). Doverose, quindi, tutte le cautele.

© RIPRODUZIONE RISERVATA



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NEWSOPINIONIINCHIESTE
 
MF parla oggi di un dissidio tra Padoan, che vorrebbe il burden sharing, e Renzi

MILANO (MF-DJ)--Banca Mps è entrata nella settimana decisiva dello stress test con un tonfo. Ieri in borsa le azioni del gruppo senese sono franate dell'8.4% a 0.285 euro. non lontano dal minimo storico di 0.265 euro segnato il 7 luglio. Il cauto ottimismo della scorsa settimana è insomma momentaneamente svanito. soprattutto per l'incertezza che domina ancora intorno al piano di pulizia e rafforzamento patrimoniale. Se da un lato l'architettura dell'operazione è quasi definita. dall'altro resta da capire se ci saranno o meno interventi pubblici sulla cartolarizzazione da 9.6 miliardi e sull'aumento di capitale.

Tra le strategie possibili. scrive MF. si ipotizza una forma di garanzia di ultima istanza sulla ricapitalizzazione. che farebbe valere quanto previsto dalla direttiva Brrd sugli aumenti precauzionali.

A quel punto. per limitare gli effetti del burden sharing sugli obbligazionisti subordinati. Mps potrebbe proporre il riacquisto delle obbligazioni vendute al retail in maniera non corretta (misselling).

Soluzione, si mormora, ben vista in ambienti vicini al Tesoro e al ministro Pier Carlo Padoan. ma non dal premier Matteo Renzi che preferirebbe un'operazione tutta di mercato.

Per uscire dall'impasse potrebbe essere decisivo il parere della Bce che formalmente deve ancora esprimersi sulla proposta di capital plan messa a punto dall'amministratore delegato Fabrizio Viola. Se passasse la linea interventista. nei prossimi giorni il governo potrebbe uscire allo scoperto con un nuovo decreto-banche per sostenere il salvataggio di Mps .

red/lab

(END) Dow Jones Newswires

July 26. 2016 02:02 ET (06:02 GMT)
 
Mentre si spendono tante parole e si ipotizzano altrettanti scenari, l'azione viene asfaltata... ma forse lo scopo è proprio quello...
 
Non bastano, questa la mia impressione.

Ciò che credo è che la garanzia di ultma istanza che lo stato italiano chiede di poter prestare alle istituzioni private che si accollano NPL non verrà concessa dalla vigilinza nella forma utile a risolvere la questione.

Ovvero, se compri spazzatura al 30% del nominale non è possibile garantirti un prezzo così palesemente fuori mercato. Se compri al 20% o giù di lì, forse si può parlare di una qualche forma di tutela governativa in deroga alla normativa comunitaria.

Insomma, basta pagliacciate a carico della comunità.
 
nb: ci avvicniamo ai 700milioni crca di captalizzazione da me previsti prima del 29 luglio. Continuo a credere che la soluzone miglore sia una takeover a mercato con opa successiva. Ma evidentemente non considero fattri importanti visto che non vi è traccia di ciò.

Saluti
 
Non bastano, questa la mia impressione.

Ciò che credo è che la garanzia di ultma istanza che lo stato italiano chiede di poter prestare alle istituzioni private che si accollano NPL non verrà concessa dalla vigilinza nella forma utile a risolvere la questione.

Ovvero, se compri spazzatura al 30% del nominale non è possibile garantirti un prezzo così palesemente fuori mercato. Se compri al 20% o giù di lì, forse si può parlare di una qualche forma di tutela governativa in deroga alla normativa comunitaria.

Insomma, basta pagliacciate a carico della comunità.

Anche perché ci sono lettere di protesta continue, interventi alla radio da parte dei professionisti che si sentono espropriati dei loro contributi previdenziali.

Oggi a Radio Tre c'era la fila delle lagnanze per l'esproprio delle casse previdenziali.

Nessuno, ma proprio nessuno tra coloro che sono intervenuti alla radio, voleva impiegare i propri risparmi previdenziali per salvare MPS.

Che il governo cerchi i soldi che gli servono prendendoli dagli stipendi della Rai e dall'eccesso di introiti con il canone in bolletta Enel, non dalle lacrime e sangue dei poveri lavoratori autonomi che fanno cosi' tanta fatica a pagare le rate previdenziali con la crisi.
 
nb: ci avvicniamo ai 700milioni crca di captalizzazione da me previsti prima del 29 luglio. Continuo a credere che la soluzone miglore sia una takeover a mercato con opa successiva. Ma evidentemente non considero fattri importanti visto che non vi è traccia di ciò.

Saluti

Takeover da parte di chi ?
Chi se la vuol prendere, con 47 miliardi di NPL a cui, come dice Mario Seminerio, si aggiungeranno gli NPL in corso di formazione che stanno maturando ?

Credo che non ci sia nessuno, a parte Victor Messiah di Ubi, che coltivi questa ambizione. Messiah la vorrebbe regalata, a costo 0 o quasi.
 
Anche perché ci sono lettere di protesta continue, interventi alla radio da parte dei professionisti che si sentono espropriati dei loro contributi previdenziali.

Oggi a Radio Tre c'era la fila delle lagnanze per l'esproprio delle casse previdenziali.

Nessuno, ma proprio nessuno tra coloro che sono intervenuti alla radio, voleva impiegare i propri risparmi previdenziali per salvare MPS.

Che il governo cerchi i soldi che gli servono prendendoli dagli stipendi della Rai e dall'eccesso di introiti con il canone in bolletta Enel, non dalle lacrime e sangue dei poveri lavoratori autonomi che fanno cosi' tanta fatica a pagare le rate previdenziali con la crisi.

Il fatto di alleggerire le casse previdenziali mi sembra un aspetto positivo, come pure quello di applicare le norme vigenti sulla risoluzione delle crisi bancarie.
Non ci sarà il saccheggio delle casse pubbliche.

Renzi è politicamente debole e fortunatamente le pressioni che arrivano dall'Europa molto pesanti.
 
Quello che credo PAT è che lo Stato abbia propsto alle casse una forma di garanzia per quel buffo 6% che viene stimato allegramente.

Qui assistiamo ad una commedia tragicomica:

Lo Stato che non ha soldi offre garanzie di rendimento allle casse che hanno i soldi per comprare la spazzatura di banche(plurale..) dalla reputazione inesistente che non hanno soldi e non riescono a incassare i crediti da soggetti che nn hanno soldi e nn riescon a venderle al valore di libro(o vicino) perchè chi ha sold per comprarle offre quasi l 50% della cfra richiesta.

Insomma....tutti parlano di miliardi come fossero noccioline ma nessuno ha intenzione di rschiare in un'operazione che definire spregiudicata pare eufemistico.

Padoan ha ragione PAT. Passassero per decreto, convertissero e amen, cercando di fare il minor danno possibile. Poi entrassero i privati a valorizzare.

Un saluto, sono fortemente indeciso su cosa fare.
 

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