Obbligazioni MPS

Mps, martedì in cda il piano di Passera Domenica 16 Ottobre 2016

Arriva il piano alternativo di Corrado Passera per Siena. Nel cda dell’altro ieri di Mps, che doveva dare aggiornamenti sull’aumento di capitale e confermare i requisiti di onorabilità dell’amministratore delegato Marco Morelli, è spuntata infatti a sorpresa una lettera dell’ex capoazienda di Intesa Sanpaolo ed ex-ministro. Circostanza ieri confermata da Mps con una nota: «Il cda di Banca Monte dei Paschi di Siena ha analizzato accuratamente una lettera inviata dal Dott. Passera e pervenuta alla banca in data 13 ottobre in cui viene illustrata una proposta non vincolante relativa al potenziale rafforzamento patrimoniale della banca. Il cda ha conferito a riguardo uno specifico mandato all’ad che ha avviato ulteriori approfondimenti».

Corrado Passera da tempo sta cercando una via alternativa all’aumento di capitale proposto da Jp Morgan e Mediobanca. Già prima dell’estate, quando alla guida di Mps c'era Fabrizio Viola, Passera aveva presentato una bozza di offerta garantita dalla banca d’affari svizzera Ubs: proposta rifiutata dal cda di Mps, in quanto era già stato ratificato il piano targato Jp Morgan e Mediobanca. Ma ora il manager torna all’attacco. L’obiettivo di Passera sarebbe quello di evitare un aumento di capitale grazie all’ingresso come investitori di un gruppo di private equiy. Da qualche tempo si parla infatti dell’interesse di fondi come gli americani Warburg Pincus e Atlas, anche se non è dato sapere se nella lettera i nomi dei fondi siano gli stessi indicati a inizio settembre. Per ora il cda di Mps , preso atto della lettera, avrebbero incaricato l’advisor (Lazard) di incontrare gli advisor di Passera, fra cui lo studio legale Cleary Gottlieb e una boutique finanziaria. E martedì tornerà a riunirsi il cda per esprimere una valutazione.

Resta da capire se Passera riuscirà nei propri intenti, anche perché il piano di Jp Morgan e Mediobanca è cambiato parecchio da quello originario e ora assomiglia alla proposta iniziale di Passera: con la diminuzione dell’aumento a 1,5 miliardi (dai 5 miliardi previsti), con la conversione dei bond subordinati in mano agli istituzionali (e se non bastasse anche quelli retail) e, infine, con la ricerca di qualche anchor investor. È plausibile pensare che alla fine i due piani possano confluire sul salvataggio di Siena, nel caso l’ex-ministro porti qualche valore aggiunto in termini di grandi investitori. Passera guarderebbe alla carica di presidente, che resterà vacante tra poco con le dimissioni di Massimo Tononi.

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insomma ....w la Passera....basta che porti qualche anchor investor.....

Non importa che il gatto sia bianco o sia nero, purche' acchiappi il topo........(Mao Zedong)
 
Rossi (Bankitalia): «Il risanamento
di Mps è una strada difficile»

Sulla manovra, il direttore generale della Banca d’Italia Salvatore Rossi osserva che la crescita dell’1% «è ambiziosa ma non impossibile»
diRedazione Economia Rossi (Bankitalia): «Il risanamento di Mps è una strada difficile»
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Il direttore generale della Banca d’Italia, Salvatore Rossi




Quella del Monte dei Paschi di Siena è «una difficile vicenda» con la «difficile strada che dovrebbe portare al risanamento» dell’istituto, ma che JpMorgan sia monopolista «non mi sembra proprio». È quanto ha affermato il direttore generale della Banca d’Italia Salvatore Rossi a «L’intervista» di Maria Latella su Skytg24, in cui è intervenuto anche il direttore del «Corriere della Sera», Luciano Fontana. «JpMorgan, è un adivisor, un consigliere insieme con Mediobanca», ha detto Rossi che ha voluto anche «fare chiarezza sui ruoli». «A vigilare sul Monte dei Paschi è il Single supervisory mechanism , la vigilanza europea che sta a Francoforte, che vigila sulla base di istruttorie fatte da Banca d’Italia. Non siamo noi ad emettere il giudizio finale, pur se la Banca d’Italia è parte insieme a tutte le altre banche centrali».

La fusione delle popolari
Quanto alla fusione tra BPM e Banco Popolare, che è stata approvata dalle assemblee dei due istituti sabato, Rossi ha osservato che «tutti la considerano ovviamente positiva». «S tratta della prima operazione di aggregazione e probabilmente l’unica fino alla fine dell’anno — ha proseguito —, quando scatterà la trasformazione forzosa elle grandi popolari in Spa. Molti pensavano che altre operazioni sarebbero state fatte, anticipando il risultato della legge, così non è successo, ce n’è una sola, intanto questa va bene». Fontana ha messo in evidenza che il prossimo passaggio delicato sul fronte delle banche sarà quello degli esuberi, legati al cambiamento del modello del sistema bancario, caratterizzato finora da un’ampia diffusione degli sportelli sul territorio: l’innovazione tecnologica sta imponendo una riorganizzazione.

La manovra
Della legge di Bilancio Rossi ha analizzato il quadro macroeconomico. «Il mio amico e collega Signorini in audizione» alle Camere sulla nota di aggiornamento al Def «ha detto che il quadro macroeconomico tendenziale è prudente, mentre il quadro programmatico che innalza la crescita di 0,4 punti è ambizioso, che non vuol dire a portata di mano ma nemmeno difficilissimo o impossibile», ha spiegato Rossi. Per Fontana se gli incentivi per le imprese che innovano vanno nella giusta direzione, lascia qualche dubbio «la mancanza di un’azione efficace per il taglio della spesa».
 
Ecco quello di turno, con tutte le responsabilità che hanno avuto su tutto il disastro bancario italiano, a danno dei risparmiatori, a cominciare dal capo dell'ECB, che era il massimo responsabile nel 2007/2008. Ora tutti questi signori, che insieme ai vertici bancari, hanno creato questo disastro, perché le autorizzazioni ad emettere la ut2 Retail, e gli altri debiti, per dare 14 o 15 miliardi a botin, chi le ha date? Ora col chi@lo degli altri e dall'alto dei loro immeritati mega compensi, si sentono di spargere sentenze a destra e sinistra. Tutti in galera bisognerebbe mandarli. Ma la realtà è che pagano i soliti fessi che non si ribellano mai.
 
Ecco quello di turno, con tutte le responsabilità che hanno avuto su tutto il disastro bancario italiano, a danno dei risparmiatori, a cominciare dal capo dell'ECB, che era il massimo responsabile nel 2007/2008. Ora tutti questi signori, che insieme ai vertici bancari, hanno creato questo disastro, perché le autorizzazioni ad emettere la ut2 Retail, e gli altri debiti, per dare 14 o 15 miliardi a botin, chi le ha date? Ora col chi@lo degli altri e dall'alto dei loro immeritati mega compensi, si sentono di spargere sentenze a destra e sinistra. Tutti in galera bisognerebbe mandarli. Ma la realtà è che pagano i soliti fessi che non si ribellano mai.

Tu hai ragione.

Serve, semplicemente, il piano "E", o sostanzialmente equipollente

Alla domanda "cosa osta" nessuno sa rispondere.

ll piano "E" si muove sul filo dell'allegato(e l'early intervention)...che vi consiglio di ripassare.

Divertente la boutade Passera,JPM, le proposte rigorosamente "non vincolanti"..la richiesta di una nuova due diligence..(se ne fanno 10 una dietro l'altra avranno 10 risultati diversi a seconda del tempo impiegato per ciascuna..)..ma in commissione di vigilanza che diranno??

Saluti,
 

Allegati

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Convertire o non convertire? Questo è il problema (subordinato) - ilSole24ORE

Ma c’è il jolly: se per qualsiasi motivo si dovesse arrivare alla conversione forzosa di tutti i subordinati potrebbe partire una campagna “politica” di risarcimento, acquistando le azioni rinvenute dalla conversione dei subordinati retail (definiti da taglio della sottoscrizione e parametri reddituali o patrimoniali). Alcuni analisti stimano in 3 miliardi il valore di questa manovra, che per lo Stato significherebbe trasformare un risarcimento (non vietato dalla UE) nella titolarità di 30 miliardi di azioni – la maggioranza di MPS.

Il jolly sarebbe, quindi, la nazionalizzazione di MPS (a spese del contribuente). Ma non è possibile escludere del tutto una tale manovra anche a MPS salvata… Nell’incertezza totale e nell’ambiguità della convenienza politica non esistono incentivi uniformi.
 
Convertire o non convertire? Questo è il problema (subordinato) - ilSole24ORE

Ma c’è il jolly: se per qualsiasi motivo si dovesse arrivare alla conversione forzosa di tutti i subordinati potrebbe partire una campagna “politica” di risarcimento, acquistando le azioni rinvenute dalla conversione dei subordinati retail (definiti da taglio della sottoscrizione e parametri reddituali o patrimoniali). Alcuni analisti stimano in 3 miliardi il valore di questa manovra, che per lo Stato significherebbe trasformare un risarcimento (non vietato dalla UE) nella titolarità di 30 miliardi di azioni – la maggioranza di MPS.

Il jolly sarebbe, quindi, la nazionalizzazione di MPS (a spese del contribuente). Ma non è possibile escludere del tutto una tale manovra anche a MPS salvata… Nell’incertezza totale e nell’ambiguità della convenienza politica non esistono incentivi uniformi.

O premio e doppia diluizione o niente premio e diluzione singola. Lo stato sostituisce il retail 1k(che viene rimborsato inegralmente al netto degli interessi percepiti passati e futuri). Così funzionerebbe (e sono meno di 3 miliardi, forse meno d 2).
Articolo barboso imho
 

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