E' strano come la stragrande maggioranza di noi tende ad identificare la propria felicità con il potere e con la ricchezza. Con l'altro da sé.
Eppure non guardiamo mai le conseguenze del potere che possiamo riassumere in una sola parola: paura.
Paura di perderlo. Chi vive in tale stato è disposto a tutto pur di non aver paura. Anche al male pensare. E conduce una vita in cui i vantaggi del potere diventano effimeri a fronte della costante sensazione di incertezza.
Eppure noi continuiamo a pensare che il potere sia felicità. Ci immaginiamo che il Potere sia "poter fare tutto quello che si vuole".
Si. E' così. Ma i limiti non sono superabili nemmeno per colui che ha tale potere. La sua vita sarà, appunto, dominata dalla paura.
Chi allora trarrà vantaggio dal potere di tale persona?
Coloro che lo circondano.
O almeno così comunemente crediamo.
La stessa cosa vale per la ricchezza. Al punto tale che potere e ricchezza vanno a letto insieme. Triste matrimonio, infecondo e genitrice di figli autistici.
La mente di chi possiede tanto è comunemente votata alla difesa del proprio status quo. Osservando le conoscenze dirette che posso definire "ricche" trovo delle persone impegnate costantemente nel lavoro. E, ove non sia così (rari casi), intrise di paura di perdere "quanto guadagnato con il sudore della propria fronte". Sono talmente dentro a tale cortocircuito che non si accorgono di "non - vivere".
Eppure anche qui tendiamo a considerare che la felicità sia possedere una ricchezza che possa soddisfare i nostri illimitati desideri.
Si, è vero. Ma non consideriamo l'altra parte della ricchezza. La paura.
Chi allora trarrà vantaggio dalla ricchezza di tale persona?
Coloro che lo circondano.
O almeno così comunemente crediamo.
Ma in entrambi i casi, potere e ricchezza, le persone che vivono affianco a chi le possiede hanno una continua paura di perdere questo contatto. Di essere espulse. Allontanate. Di cadere in disgrazia agli occhi "dell'elargitore" e "dispensatore".
Anch'esse vivono nella paura.
E' la paura che regge questi rapporti.
E nella paura non ci può essere felicità.