Operatività Indici & Futures - Open - Cap. 2

Ciao Mila, grazie per la lezione :)
Si in effetti è molto generica la domanda.
Se non interpretato bene, diciamo che almeno la base di come calcolare la media per ogni ciclo è da sapere.
mm = ore durata del ciclo/2 * 60/time frame

Tradotto: scegliere la velocità delle medie.
Poi, in base a questa scelta, scegliere i time frame.
Perché?
Perché il time frame è in rapporto alla velocità della media.
 
Andiamo verso una chiusura intorno ai 17.100.
Per il Method è la discriminante di direzione: sopra va long over, sotto short over.
Lui. Noi siamo liberi di decidere in totale autonomia.
 
Mercati e condizioni psicologiche sottostanti​
Parte prima​


Molte volte ci innamoriamo di uno strumento. Di un titolo. Cosa vuol dire?
Che lo prendiamo a prescindere dai segnali tecnici. Ma quando succede questo?
Quando in precedenza ci ha fatto guadagnare molto! Ci piacciono perché ci hanno fatto guadagnare.
Ma siamo sicuri che anche nel futuro sarà così?
Non dobbiamo mai innamorarci di uno strumento finanziario. Se poi adottiamo una strategia di accumulazione raddoppiamo il rischio con la possibilità di perdere tutto il guadagno: quando raddoppiamo la somma in gioco, da un lato duplichiamo la possibilità di guadagna, ma anche la velocità di perdita se abbiamo sbagliato l’entrata.
Capita spesso che vediamo sfumare il guadagno in corso. Lo abbiamo visto via via ridursi fino ad azzerarsi ed ora rischiamo addirittura di perdere. Cosa faremo allora? Teniamo ancora o vendiamo.
E’ la delusione e l’impazienza ad entrare in gioco. Saltano i controlli tecnici. Se siamo impazienti, vendiamo. Ma difficilmente incrementeremo nella stessa direzione dell’entrata: vogliamo solo uscire dalla situazione che ci si è rivoltata “improvvisamente” contro!
Il fatto è che quando perdiamo non vogliamo mai ammetterlo! E cosa facciamo allora?
Attendiamo.
E attendiamo
E attendiamo
E attendiamo
Attendiamo che i prezzi ritornino verso il nostro punto di entrata.
Poiché di pull back ce ne sono in ogni seduta di borsa, la speranza si nutre anche di piccolissimi movimenti che riportano i prezzi nella nostra direzione.
Ma che vengono immancabilmente smentiti poco dopo aumentando la nostra delusione e il nostro malessere.
E se i prezzi aumenteranno la nostra perdita ulteriormente ancora una volta sarà la pazienza a saltare per prima. Risultato?
Venderemo. Quando la pazienza si è esaurita, allora vendiamo.
Qual è il meccanismo psicologico che ci porta a questa scelta?
Guardiamo di quanto sciamo scesi, di prezzo e di tempo, e giudichiamo che per rivedere i prezzi di acquisto l’attesa è troppo lunga. Di solito la paragoniamo al tempo di incremento della perdita. Così se ad esempio siamo entrati a rialzo e i prezzi subito dopo sono scesi per 10 giorni causando una perdita di 1000 punti noi penseremo che ci vorranno altrettanti giorni per risalire. Anche se non c’è niente di tecnico a supporto di questo pensiero.
E allora perché perdiamo la pazienza e giudichiamo che l’attesa è ormai tale per cui un recupero diventa difficile e comunque troppo lungo nel tempo?
Perché durante la discesa ci siamo abituati all’idea che abbiamo perso. Ci siamo fatti una ragione della perdita, ne abbiamo trovato le cause, per cui abbiamo cominciato ad orientarci verso la ricerca del prezzo migliore per uscire.
Contemporaneamente è sorta in noi la sete di rivincita! La voglia di rifarsi subito prevale su tutto il resto. Dobbiamo vendicare subito l’onta subita con il loss.
Durante l’attesa siamo passati dalla speranza di rivedere il nostro punto di entrata all’accettazione ineluttabile della perdita per arrivare al sentimento di riscossa!
Purtroppo appena usciamo dalla posizione, in perdita, ed entriamo nella nuova, ci dimenticheremo con una velocità sconcertante di quando appena successo appassionandoci alle nuove vicende. E correremo il rischio di commettere lo stesso errore.
Cosa ci fa capire questo?
Che uno strumento finanziario non viene comprato o venduto solo per le sue motivazioni tecniche o fondamentali, ma anche sulla base dello stato d’animo e dell’emotività di chi lo compra o lo vende.
Cosa vuol dire?
Che un titolo può continuare, ad esempio, la sua corsa a rialzo se detenuto dalla maggior parte degli investitori che sono entrati bene. Ma se quel titolo è in gran parte in possesso di persone “entrate male” sarà destinato a scendere. Anche se i suoi “fondamentali” sono buoni.
E’ quello che vediamo accadere delle volte, per fortuna non molte, quando nonostante i dati americani usciti siano buoni, gli indici scendono.
 
Immagine 7.png
 
Chi compra in “C” a rialzo può stare tranquillo perché non ci sono gli investitori “entrati male” in B a rialzo.
In B è entrato un sentimento di delusione misto a paura: i prezzi subito dopo l’entrata hanno invertito direzione (delusione) ed hanno cominciato rapidamente a scendere (paura perché non si può mai con incontrovertibile certezza sapere dove si fermeranno) e quindi cercheranno di uscire il prima possibile dalla situazione emotivamente spiacevole.
Chi è entrato in “C” ha invece un sentimento di benessere che si trasformerà via via che i prezzi salgono in euforia.
Ma dovranno stare attenti a chi ha comprato in “A”. Dovranno controllare i volumi (market profile ): se erano modesti potrà stare tranquillo. Ma se erano consistenti ciò può portare ad una presa di beneficio che può portare i prezzi di nuovo al punto “A”.
A quel punto in A avremo che tutti coloro che sono entrati qui avranno a loro volta sentimenti di delusione e paura che si assoceranno a coloro che sono entrati in “C” e in “B”. A questi due poi si aggiungerà anche il sentimento di rabbia: non hanno chiuso in gain quando potevano. I B hanno visto prima un loss e poi un gain e non hanno chiuso quando potevano ritrovandosi di nuovo nella stessa situazione che avevano, emotivamente, provato quando i prezzi scesero da B a C. E lo stesso succederà a quelli entrati in C.
In A si sommeranno le emozioni di delusione, paura e rabbia di tutti coloro che sono entrati a rialzo e non hanno venduto in D. E questo causerà una ulteriore deflagrazione a ribasso perché saranno molti di più che nei singoli punti B, C e D quando a gruppi potevano uscire dalla posizione. Chi in gain e chi in minor loss.
Il Compito dei mover maker è proprio quello di agire sulle tra direttrici emotive:
- Delusione
- Paura
- Rabbia
Per far perdere
- Pazienza
- Concentrazione
E far rimanere A, B e C a mercato nonostante abbiamo visto il gain
- Rinunciare alla presa di beneficio “nella speranza” di guadagnare di più
E far entrare gli ultimi, in “D” a loro volta in direzione sbagliata.
Così in D usciranno solo coloro che:
- Hanno calcolato il target price
- Si sono accontentati del gain
- Non vogliono correre il rischio di vedere un gain tramutarsi in loss
Mentre in C usciranno, del gruppo B, solo coloro
- Che ammetteranno il loro errore
Usciranno alla pari solo coloro che, ammettendo il loro errore prendono coscienza che non è importante cosa succederà dopo la loro uscita. Quando rivedono il loro prezzo di entrata dopo un loss escono perché, appunto, in ogni caso hanno sbagliato l’analisi e di conseguenza l’entrata.
Accontentarsi ed ammettere sono due virtù molto difficili da coltivare e sviluppare nella vita quotidiana. Figuriamoci in borsa. Poiché è così per la stragrande maggioranza di noi, esse si associano ai nostri nemici allungandone la lista:
- Delusione
- Paura
- Rabbia
- Non ammettere i propri errori
- Avidità
Gli antidoti sono:
- Pazienza
- Ammissione
- Accontentarsi
E, soprattutto, il calcolo: che equivale a “sapere cosa sta succedendo”. Ovvero l’adozione di una tecnica. Che ad esempio sia in grado di calcolare i target price. Così possiamo implementare la lista con
- Pazienza
- Ammissione
- Accontentarsi
- Capacità di calcolo\ragionamento
Il mercato va dove vuole, mentre i nostri soldi prima o poi si esauriscono. E sono dolori a quel punto!
E’ importante conoscere la psicologia degli investitori perché la maggior parte delle operazioni che la gente comune compie è influenzata da:
- Stato d’animo
- Emozioni
- Paura
- Sensazioni
- Situazione contingente
- Esperienza personale
Se ad un dato prezzo di mercato queste sono condivise dalla maggior parte delle persone si è formato il “sentiment” di mercato in grado di influenzare gli andamenti di borsa.
Ripeto, è proprio su questo che il mover marker agisce per far andare il mercato dove gli è più conveniente. E se è conveniente a lui, non lo sarà di certo per noi!
Il ragionamento che fa una persona che guadagna, come abbiamo visto, è diverso da chi si trova in pareggio ed è diverso ancora da chi è in perdita o vi è andato dopo l’entrata.
 

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