Parmalat (PLT) Parmalat (a) III cosa sarà da grande ? (2 lettori)

salcatal

Come i Panda
Buongiorno.

A leggere le dichiarazioni di Tremonti c'è veramente da restare interdetti.

Ho l'impressione che non sia lucido, fa ragionamenti e dichiarazioni illogiche.

Su una cosa in Italia tutti gli economisti e aziendalisti italiani erano e spero sono ancora d'accordo.

Ed e' sulle cause del nanismo delle imprese italiane.

Che e' dovuto nell'ordine ai seguenti fattori:

a) alla c.d. via finanziaria allo sviluppo, cioè a un sistema di finanziamento alle imprese incentrato sul debito bancario e che rendeva conveniente ricorrere al debito bancario a tassi reali negativi, anche oltre ogni regola aziendale di equilibrio patrimoniale;
tanto se le cose andavano bene la famiglia manteneva il controllo, se andavano male l'azienda veniva scaricata all'Iri, all'Eni o alla Gepi o direttamente alle banche;

b) a un sistema fiscale che, conseguentemente, ha sempre premiato il ricorso alla leva finanziaria;

c) le imprese che avevano superato o avevano la necessita' di superare certe soglie dimensionali venivano prese in cura da Mediobanca, che attraverso le tre BIN (COMIT, Credit in primis) assicurava la stabilita' del comando, a una sola condizione.
Che nessuno si sognasse di intralciare i suoi disegni perché in quel caso eri finito, venivi ucciso e sbranato a prescindere (es. Gardini e il Gruppo Ferruzzi);

d) un mercato del capitale di rischio inesistente per dimensioni, inefficiente e senza alcuna tutela del piccolo investitore ( basti leggere i saggi di G. Rossi) e dominato dalle scatole cinesi. Storica fu in tal senso la scoperta di Stevens di mettere a testa del gruppo FIAT una forma societaria fino ad allora negletta (la SAPA), per assicurarsi che al passaggio generazionale il controllo restasse in mano al ramo giusto della famiglia.

E' questo il sistema che oggi si rimpiange?

Non penso.

Penso che Tremonti non sia lucido.

Veramente io penso altro dell'attuale situazione, penso che Tremonti abbia capito, e non ci vuole molto, che l'era Berlusconi e' finita e si stia costruendo la sua personalissima exit strategy.

E' necessario per lui perché purtroppo in Italia quando finisce un'epoca finisce sempre in maniera apparentemente traumatica.

E Tremonti e' per Berlusconi quello che Amato era per Craxi.


A danno del paese.
 
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salcatal

Come i Panda
E il fatto che le cose stiano così è dimostrato proprio dalla corsa diretta ad accaparrarsi quei posti che possano assicurare la sopravvivenza.

Quindi la Lega ha l'assoluta necessità di mettere, ad ogni costo, in alcuni posti chiave direttamente i politici e non i finti manager-tecnici.

Perchè questi ultimi sarebbero i primi a tradire ed a passare con il nemico.
 

dariomilano

novellino
penso che dovresti scrivere un articolo per il sole 24 ore :Y:Y su gli ultimi due concetti espressi quello della guerra e quello dell'exit strategy (molto interessanti e molto accattivanti anche per gli ignoranti come me)



ma tu pensi che Tremonti farà un altro prelievo forzoso dai conti correnti, o adotterà metodi più subdoli? c'è da dire che quello di amato è stato una scelta "necessaria" ma stupida e allo stesso tempo perfetta per la casta:

stupida perchè è assolutamente un prelievo non uniforme, ingiusto e che rischia di colpire di più proprio quei ceti più poveri che hanno tutta la liquidità sul cc senza essere investiti..

perfetta per la casta, perchè essendo una-tantum è bastato dire il giorno prima agli amici di non avere liquidi per due giorni e il patrimonio è salvo


non penso che introduca una tassa sulla rendita finanziaria, o a meno questo è quello che ha predicato fino ad adesso (anzi mi sembra che ulitmamente abbia agito nel senso opposto allineandosi ai paesi che attraggono capitali proprio grazie alla tassazione) anche perchè andrebbe ad allontanare i capitali esteri e non, necessari alla ripresa

probabile a mio avviso potrebbe essere una tassa sugli immbbili, anche se è stata tolta l'ici, potrebbe essere reintrodotta in qualche maniera (colpisce tutti, non è evitabile ed è duratura nel tempo)


mi faccio queste domande per sapere come difendere il patrimonio di famiglia, magari anche investendo all'estero una parte :mumble::mumble:
 
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salcatal

Come i Panda
Dario Milano la vispa Teresa.

Certo che o sei o sembri un ingenuo.

E tu veramente pensi che sul Sole 24 Ore uno come me, che non sono nessuno, possa scrivere certe cose?

Un'ingenuità veramente disarmante.

Ma hai notato che da quando è cambiato il Direttore sono scomparse alcune firme?

Tipo Zingales e Alesina.

Che Giavazzi non scrive praticamente più sul Corriere della Sera.

Che il Prof. Monti è praticamente scomparso dal dibattito?

Che oggi sul Sole c'è un articolo di Gros Pietro veramente sinistro dal titolo Quell'Iri che non vorremmo rivedere.

Con ciò volendo intendere chiaramente che ci potrebbe essere anche una nuova IRI, stavolta buona.

Un conglomerato che aveva perso l'originaria ispirazione, scrive Gros-Pietro.

Malafede e basta.

Ma di quale originaria ispirazione parla Gros-Pietro? Quella del 1933?

L'IRI, a differenza dell'ENI del grande Mattei che non a caso l'ENI se l'era inventata da solo anche contro la politica, è stato sempre un carrozzone indegno e basta.

Allora perchè Gros-Pietro scrive certe cose?

Risposta.

Guardare alla voce curriculum di Gros-Pietro.


Ah, oggi Dario di Vico, al materializzarsi di quei fantasmi che gli avevo preannunciato nella lettera di qualche settimana fa, sembra essere convertito sulla Via di Damasco.

Titolo dell'articolo

Nuovo Iri?

La nostalgia sbagliata dello Stato imprenditore.

E questo è quello che gli avevo scritto qualche settimana fa.

Facile profeta.:wall::wall::wall:


...Leggendo i suoi articoli, mi perdoni, per me è evidente una sola cosa, e cioè che non si capisce assolutamente dove Lei voglia andare a parare con i suoi ragionamenti lasciati a mezz’aria.

Lei occupa intere mezze pagine del principale quotidiano italiano disquisendo sul destino di un’azienda che Lei considera evidentemente “strategica” per il Bel Paese, con il rischio concreto di risuscitare i vecchi arnesi delle Partecipazioni Statali (mi sembra di capire che per Lei Parmalat è strategica, esattamente come furono ritenute sul finire degli anni 60’ la Motta, l’Alemagna, la Cirio ecc. ecc., cioè quando entrarono nell’IRI).

Rischio grosso perché Lei risveglia brutti istinti in un paese la cui economia Cossiga definiva, non a torto, più socialista reale dei paesi del socialismo reale....
 
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dariomilano

novellino
Certo che o sei o sembri un ingenuo.

E tu veramente pensi che sul Sole 24 Ore uno come me, che non sono nessuno, possa scrivere certe cose?

Un'ingenuità veramente disarmante.

Ma hai notato che da quando è cambiato il Direttore sono scomparse alcune firme?

Tipo Zingales e l'altro che insegna in USA di cui ora non ricordo il nome.

Che Giavazzi non scrive praticamente più sul Corriere della Sera.

Che il Prof. Monti è praticamente scomparso dal dibattito?

Che oggi sul Sole c'è un articolo di Gros Pietro veramente sinistro dal titolo Quell'Iri che non vorremmo rivedere.

Con ciò volendo intendere chiaramente che ci potrebbe essere anche una nuova IRI, stavolta buona.

Un conglomerato che aveva perso l'originaria ispirazione, scrive Gros-Pietro.

Malafede e basta.

Ma di quale originaria ispirazione parla Gros-Pietro? Quella del 1933?

L'IRI, a differenza dell'ENI del grande Mattei che non a caso l'ENI se l'era inventata da solo anche contro la politica, è stato sempre un carrozzone indegno e basta.

Allora perchè Gros-Pietro scrive certe cose?

Risposta.

Guardare alla voce curriculum di Gros-Pietro.


Ah, oggi Dario di Vico, al materializzarsi di quei fantasmi che gli avevo preannunciato nella lettera di qualche settimana fa, sembra essere convertito sulla Via di Damasco.

Nuovo Iri?

La nostalgia sbagliata dello Stato imprenditore.

Questo è quello che gli avevo scritto qualche settimana fa.

Facile profeta.:wall::wall::wall:


...Leggendo i suoi articoli, mi perdoni, per me è evidente una sola cosa, e cioè che non si capisce assolutamente dove Lei voglia andare a parare con i suoi ragionamenti lasciati a mezz’aria.

Lei occupa intere mezze pagine del principale quotidiano italiano disquisendo sul destino di un’azienda che Lei considera evidentemente “strategica” per il Bel Paese, con il rischio concreto di risuscitare i vecchi arnesi delle Partecipazioni Statali (mi sembra di capire che per Lei Parmalat è strategica, esattamente come furono ritenute sul finire degli anni 60’ la Motta, l’Alemagna, la Cirio ecc. ecc., cioè quando entrarono nell’IRI).

Rischio grosso perché Lei risveglia brutti istinti in un paese la cui economia Cossiga definiva, non a torto, più socialista reale dei paesi del socialismo reale....


era più una speranza che un suggerimento.. però (spero che non ti dispiaccia) ho fatto notare i tuoi ultimi interventi a un blog finanziario che secondo me è indipendente e serio, magari più persone possono beneficiare dei tuoi interventi attraverso questo metodo (sperando che Paolo Barrai, il fondatore del blog, li apprezzi quanto ho fatto io..) adesso vado a mangiare la parmigiana con le melanzane!!
sbavon.gif
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dopo un bel giretto in bici da corsa :D
 

salcatal

Come i Panda
Dario per rispondere alla tuda domanda su cosa fare devi studiare la storia del risparmio in Italia.

Che poi è la storia della natura.

Con il risparmio nelle vesti della Gazzella e quella che possiamo definire classe dirigente, anche se non lo meriterebbe, nei panni del leone pronto a sbranarlo.

Devi avere, quindi, se vuoi difendere il tuo patrimonio le gambe bene allenate.:D:D:D:D

Ho già accennato alla c.d. via finanziaria allo sviluppo ed ai tassi reali di interesse negativi.

Che ovviamente doveva accompagnarsi, come si accompagnava, al divieto ferreo di portare i capitali, quelli piccoli ovviamente, all'estero.

Risultato ?

La Gazzella che non poteva scappare all'estero ha comprato il mattone.

Altrimenti come ti spieghi il fatto che gli italiani, a differenza degli altri popoli, siano pieni di immobili, oltre più ragionevole regola di buon senso?

Le cose sono parzialmente cambiate dal 1981 in poi, anno del divorzio Tesoro Banca d'Italia.

Ma i vizi di fondo, quelli no?

La gazzella è rimasta gazzella ed il leone è rimasto leone.

Non a caso qualche giorno fa ho scritto che l'unico modo per scardinare questo sistema sarebbe quello di ritirare i risparmi dalle banche italiane e dalle poste ed, al limite, portarli all'estero.

L'ho definita, proprio mutuando la definizione della via finanziaria allo sviluppo, la via finanziaria alla rivoluzione.:D:D
 
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Argema

Administrator
Membro dello Staff
Salcatal, hai invito tu un articolo al Magazine vero? :)
Vorrei avere la conferma prima di pubblicarlo.
 

hermann

Forumer attivo
da ex-ministro delle infrastrutture a presidente di terna

Hai ragione...tra l'altro ho scoperto oggi essere un ingegnere...ed era anche ministro della giustizia...
Poi oggi sul Sole leggo che qualcuno si è opposto perchè sarebbe una candidatura "troppo politica".....troppo politica? perchè le altre girano tra enel-eni etc etc sono "meno" politiche?? adesso capisco anche perchè salcatal non metti più una lira in quelle aziende che oltre ad essere indebitate esponenzialmente sono piene di politici!!!! una tristezza...
 

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