Stai facendo esempi che oggi non stanno né in cielo né in terra.
Una volta si moriva a 35 anni, per forza che l'ingresso nell'età adulta era tanto anticipato!
E gli studi di pedagogia che ci sono oggi non sono nemmeno lontanamente paragonabili a quelli di allora.
Restiamo al presente. Perché una ragazzina di 14 anni (pensa alla tua che ne ha 15!!!!!!!) "decide" di prostituirsi? E perché è sbagliato parlare di "decisione consapevole"?
Perché le bugie, per quanto le incarti NON diventano caramelle...
Esempio: se vedete il vostro vicino andare in giro con dei palloncini legati attorno alla testa lo trovate strano, certo. Ma pensate di vederlo tutti i giorni, per anni. Pensate di vederlo da quando eravate piccoli/e a quando diventate adolescenti. E che quotidiani, tv, internet mostrino continuamente uomini con palloncini in testa fare qualsiasi cosa. Che politici, opinionisti e chiacchiere da web e chiacchiere da bar parlino al proposito di modernità, di paradigmi che cambiano e di falsi e stupidi moralismi. L'uomo con i palloncini diventa "normale". Se lo trovate ancora strano siete solo o degli stronzi liberticidi. Ma
non è "normale", è "normalizzato": e c'è differenza. (Vi preciso che questo è solo un esempio: non ho nessun problema con l'eventuale vicino di casa che voglia farsi un cappello con gomma e gas elio

)
Vi sono molti modi in cui noi esseri umani apprendiamo cos'è il mondo, in quale cultura viviamo, cosa ci si aspetta da noi: le relazioni familiari e sociali, la scuola, la religione, la politica, i media.
Mettiamo, facendo un altro esempio, che l'immagine pervasiva del corpo femminile nella maggioranza di questi ambiti sia quella "in vendita" o "in offerta". Mettiamo che i politici dicano al proposito cose come "E' assolutamente legittimo prostituirsi per fare carriera." e "Per fare carriera ognuno di noi utilizza quel che ha, l’intelligenza o la bellezza"(qualcuno ha in effetti detto queste esatte parole il 13.9.2010

).
Mettiamo che pubblicità, spettacoli, televisione, internet, amici e conoscenti, alcuni genitori e insegnanti e prestigiosi "intellettuali", incoraggino le bambine e le ragazze a basare la loro autostima e a misurare il loro successo sulla rispondenza ad un modello ipersessualizzato da vendere al mercato neoliberista del sesso.
Mettiamo che ci sia anche chi decanta le gioie della "libera scelta", portando ancora più vicino allo zero la possibilità per una ragazza di ascoltare qualcosa di diverso.
Mettiamo che la nostra società sia così atomizzata, avara di orizzonte e futuro, priva di sogni, da indicare gli abiti di lusso, gli accessori costosi e i cellulari ultimissimo modello come mete per un'esistenza e indicatori di status della stessa…
Le adolescenti non sono cieche e sorde, sapete. Che conclusioni vi aspettate che traggano?
Non è che queste giovanissime siano "prive di valori", tutt'altro. Hanno i valori della società in cui vivono. Non è che queste giovanissime abbiano attraversato la faccenda con la massima leggerezza e felicità (l'uso di stupefacenti, i vari episodi di fughe e le attestazioni di "schifo" sono rivelatori in questo senso), è che la cocaina e il ribrezzo e i soldi come unico scopo-motivatore-sogno li hanno normalizzati gli adulti, giorno dopo giorno e con ogni mezzo, ripetendo loro che la vita per una donna va così e non può andare in nessun altro modo.
Non ci sono aspirazioni accessibili ad una femmina della specie umana che non comportino il compiacere/servire un maschio o più maschi, e il cercare di trarre da ciò il massimo vantaggio: questo dicono, questo vogliono che le bambine e le ragazze e le donne credano. Molte lo fanno. Ma resta una vergognosa e violenta menzogna.
Non parliamo di minorenni che si prostituiscono. Parliamo di pedofili che comprano bambine.
E diciamolo, che non è normale. E che tantissima colpa ce l'abbiamo tutti. Non è vero che "siccome io insegno in modo diverso ai miei figlie e alle mie figlie, è un problema degli altri". I nostri figli e le nostre figlie ci vivono con gli altri. Usano i media.
E, il fatto stesso che da più parti, anche qui, si parli di ragazzine che non sono state costrette è indicativo del fatto che non ci si rende conto che, invece, sì. Sono state costrette.
Da chi?
Da tutti noi e dalla società che abbiamo creato. E' una responsabilità di tutti.
Per questo, a me dà molto fastidio che tantissimi parlino di bordelli legalizzati come "il meno peggio", come "una soluzione migliore", come, anzi, di una risorsa economica per lo stato.
Che messaggio trasmettiamo, così dicendo, ai ragazzi e alle ragazze di oggi?
Sono molto sconfortata e soprattutto molto molto delusa che quando di parla di ragazzine che si prostituiscono ci siano in giro personaggi, giornalisti, opinionisti, che ritraggono queste poverine come delle "mangia uomini, avide e prive di valori".
Si colpevolizzano delle innocenti ragazzine che non sono altro che il "prodotto" di quel che vedono e vivono e dei discorsi di quelli che dicono che "gli uomini non possono fare a meno del sesso", che "una donna ha la sua fortuna tra le gambe", "che in fondo lavorare in un bordello legale è un lavoro come un altro".... Ecc.