patrid
Trader tranquillo
[FONT=Verdana, sans-serif]Premessa: la lunga candela nera di lunedì 20 aprile riconosceva la resistenza statica posta a 18744 punti, massimo del 10 febbraio scorso, e inviava un segnale d'allarme. Questo per chi studia e utilizza le candele giapponesi, tra i quali mi ci metto pure io, come utili segnali per il trading.[/FONT]
[FONT=Verdana, sans-serif]Prima di quest'ultimo segnale abbiamo assistito alla formazione di: “shooting star” (19 marzo), un “gap ribassista” (30 marzo) con lunga candela nera e una correzione (6 aprile) che poteva essere imputata ad una “dark cloud cover” imperfetta. Tutti segnali che sono stati vanificati nel giro di due o tre sedute con reazioni positive che, guarda caso, trovavano un appoggio sulla linea di tendenza rialzista che si poteva tracciare unendo i minimi crescenti. Il gap ribassista del 30 marzo si è dimostrato essere un aggiustamento della trendline troppo ripida (“1” sul grafico), e non l'inizio di un ritracciamento profondo.[/FONT]
[FONT=Verdana, sans-serif]Morale: A guardar l'albero si perde di vista la foresta. Spesso ci dimentichiamo del contesto (la foresta) in cui si formano i modelli di inversione o continuazione (l'albero). Le candele giapponesi possono fornire segnali per il trading di brevissimo periodo (2-5 gg.) piuttosto affidabili, ma non forniscono obiettivi di prezzo. Ci sono altri strumenti utilizzabili per questo scopo (supporti e resistenze statiche, figure tecniche, livelli di ritracciamento ecc...). Mi pare avventato dichiarare finito un trend solo in base ad un segnale tecnico, senza verificare se le sue fondamenta (la linea di tendenza che supporta il trend) siano state danneggiate o meno. Lo stesso dicasi quando si pretende di parlare al mercato e suggerirgli, o addirittura urlargli contro, che è ora che scenda o che salga perché ha raggiunto livelli di ipercomprato o di ipervenduto. Lo strumento più potente dell'Analisi Tecnica rimane la linea retta! Tracciare e utilizzare la trendline non è così banale come potrebbe sembrare poiché è necessaria una certa abilità. E' uno strumento con una sua dignità e che merita rispetto.[/FONT]
[FONT=Verdana, sans-serif]Cordiali saluti.[/FONT]
[FONT=Verdana, sans-serif]Prima di quest'ultimo segnale abbiamo assistito alla formazione di: “shooting star” (19 marzo), un “gap ribassista” (30 marzo) con lunga candela nera e una correzione (6 aprile) che poteva essere imputata ad una “dark cloud cover” imperfetta. Tutti segnali che sono stati vanificati nel giro di due o tre sedute con reazioni positive che, guarda caso, trovavano un appoggio sulla linea di tendenza rialzista che si poteva tracciare unendo i minimi crescenti. Il gap ribassista del 30 marzo si è dimostrato essere un aggiustamento della trendline troppo ripida (“1” sul grafico), e non l'inizio di un ritracciamento profondo.[/FONT]
[FONT=Verdana, sans-serif]Morale: A guardar l'albero si perde di vista la foresta. Spesso ci dimentichiamo del contesto (la foresta) in cui si formano i modelli di inversione o continuazione (l'albero). Le candele giapponesi possono fornire segnali per il trading di brevissimo periodo (2-5 gg.) piuttosto affidabili, ma non forniscono obiettivi di prezzo. Ci sono altri strumenti utilizzabili per questo scopo (supporti e resistenze statiche, figure tecniche, livelli di ritracciamento ecc...). Mi pare avventato dichiarare finito un trend solo in base ad un segnale tecnico, senza verificare se le sue fondamenta (la linea di tendenza che supporta il trend) siano state danneggiate o meno. Lo stesso dicasi quando si pretende di parlare al mercato e suggerirgli, o addirittura urlargli contro, che è ora che scenda o che salga perché ha raggiunto livelli di ipercomprato o di ipervenduto. Lo strumento più potente dell'Analisi Tecnica rimane la linea retta! Tracciare e utilizzare la trendline non è così banale come potrebbe sembrare poiché è necessaria una certa abilità. E' uno strumento con una sua dignità e che merita rispetto.[/FONT]
[FONT=Verdana, sans-serif]Cordiali saluti.[/FONT]
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