Val
Torniamo alla LIRA
Resto della mia idea.
Stravolgiamo la vita di 53 milioni di abitanti e centinaia di migliaia di attività economiche
con chiusure che ci porteranno sul baratro....ed oltre, per tutelare meno di 7 milioni
di abitanti che dovrebbero essere tutelati - principalmente nelle RSA dove vivono -
con dispositvi obbligatori per la tutela della loro salute, mentre vengono fatti circolare
con mascherine chirurgiche o fatte in casa, che non li tutelano affatto.
Solo poche settimane fa, Giuseppe Conte annunciava trionfante che i vaccini agli italiani sarebbero arrivati già a dicembre.
Il presidente del Consiglio imperversava con comunicati trionfalistici sui tempi di somministrazione,
dando quasi per certo che in primavera ci sarebbero state dosi a sufficienza per vaccinare tutti.
"Capisco l'esigenza di motivare i cittadini nei sacrifici durissimi che sono necessari,
ma non è possibile trattarli come bambini di 5 anni che credono a Babbo Natale".
Un tentativo di debunk agli annunci propagandistici del governo.
Sono passati circa venti giorni e le parole del virologo sono state confermate.
Vaccinare la popolazione non sarà facile, bisogna risolvere i nodi logistici, rispettare le tempistiche
e finché non ci sarà almeno il 70% di italiani vaccinati, l'Italia non potrà dirsi fuori dall'emergenza.
Questa è la soglia minima per raggiungere la tanto agognata immunità di gregge, che riduce al minimo le possibilità di circolazione del virus.
"Ma sarà un'operazione lunga e difficile, perché parliamo di vaccinare almeno 40 milioni di italiani.
E per ottenere una piena immunizzazione per tutti servirà un richiamo a distanza di tre settimane.
Quattro nel caso di Moderna. Solo il vaccino dell'americana Merk Sharp & Dohme richiede una sola somministrazione,
ma non arriverà prima dell'estate prossima",
ha spiegato Nicola Magrini, direttore generale dell'Aifa.
Una vera doccia fredda per Giuseppe Conte, che pare abbia perso la spavalderia tronfia
di quando illudeva i cittadini su tempistiche diverse e ben più brevi per un ritorno alla normalità.
Ora a Palazzo Chigi è caos.
Come riportato da Italia Oggi, nei giorni scorsi il premier si è voluto informare su ogni aspetto dei vaccini,
partendo dalla logistica dell'approvigionamento e le relative problematiche legate alla catena del freddo.
Si è poi informato sulla durata della copertura vaccinale e si è voluto assicurare che, una volta ricevuto il vaccino,
il soggetto non corra il rischio di contrarre il coronavirus.
Giuseppe Conte si è reso conto che non sarà così facile il percorso della vaccinazione
e quindi nei sontuosi corridoi di Palazzo Chigi ora serpeggia la preoccupazione.
Cosa succederà da qui a quando veramente il vaccino potrà essere distribuito alla popolazione?
È un mistero.
Fonti top secret di Palazzo ascoltate da Italia Oggi danno per certo che
"non ci saranno allentamenti particolari nelle misure per i cittadini in vista delle prossime feste natalizie".
E il premier già pensa a come non diventare la personificazione istituzionale del Grinch agli occhi degli italiani.
Stravolgiamo la vita di 53 milioni di abitanti e centinaia di migliaia di attività economiche
con chiusure che ci porteranno sul baratro....ed oltre, per tutelare meno di 7 milioni
di abitanti che dovrebbero essere tutelati - principalmente nelle RSA dove vivono -
con dispositvi obbligatori per la tutela della loro salute, mentre vengono fatti circolare
con mascherine chirurgiche o fatte in casa, che non li tutelano affatto.
Solo poche settimane fa, Giuseppe Conte annunciava trionfante che i vaccini agli italiani sarebbero arrivati già a dicembre.
Il presidente del Consiglio imperversava con comunicati trionfalistici sui tempi di somministrazione,
dando quasi per certo che in primavera ci sarebbero state dosi a sufficienza per vaccinare tutti.
"Capisco l'esigenza di motivare i cittadini nei sacrifici durissimi che sono necessari,
ma non è possibile trattarli come bambini di 5 anni che credono a Babbo Natale".
Un tentativo di debunk agli annunci propagandistici del governo.
Sono passati circa venti giorni e le parole del virologo sono state confermate.
Vaccinare la popolazione non sarà facile, bisogna risolvere i nodi logistici, rispettare le tempistiche
e finché non ci sarà almeno il 70% di italiani vaccinati, l'Italia non potrà dirsi fuori dall'emergenza.
Questa è la soglia minima per raggiungere la tanto agognata immunità di gregge, che riduce al minimo le possibilità di circolazione del virus.
"Ma sarà un'operazione lunga e difficile, perché parliamo di vaccinare almeno 40 milioni di italiani.
E per ottenere una piena immunizzazione per tutti servirà un richiamo a distanza di tre settimane.
Quattro nel caso di Moderna. Solo il vaccino dell'americana Merk Sharp & Dohme richiede una sola somministrazione,
ma non arriverà prima dell'estate prossima",
ha spiegato Nicola Magrini, direttore generale dell'Aifa.
Una vera doccia fredda per Giuseppe Conte, che pare abbia perso la spavalderia tronfia
di quando illudeva i cittadini su tempistiche diverse e ben più brevi per un ritorno alla normalità.
Ora a Palazzo Chigi è caos.
Come riportato da Italia Oggi, nei giorni scorsi il premier si è voluto informare su ogni aspetto dei vaccini,
partendo dalla logistica dell'approvigionamento e le relative problematiche legate alla catena del freddo.
Si è poi informato sulla durata della copertura vaccinale e si è voluto assicurare che, una volta ricevuto il vaccino,
il soggetto non corra il rischio di contrarre il coronavirus.
Giuseppe Conte si è reso conto che non sarà così facile il percorso della vaccinazione
e quindi nei sontuosi corridoi di Palazzo Chigi ora serpeggia la preoccupazione.
Cosa succederà da qui a quando veramente il vaccino potrà essere distribuito alla popolazione?
È un mistero.
Fonti top secret di Palazzo ascoltate da Italia Oggi danno per certo che
"non ci saranno allentamenti particolari nelle misure per i cittadini in vista delle prossime feste natalizie".
E il premier già pensa a come non diventare la personificazione istituzionale del Grinch agli occhi degli italiani.