Solo politica

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se ti interessano le guerre...
"la guerra alla pandemia...siamo in guerra contro il covid"

5 anni fa ci hanno fatto entrare in un tunnel e nn ne usciamo
perchè la politica dell'emergenza rende in sottomissione e rende in affari

se poi ci associ il vecchio ma eterno "divide et impera" siamo a posto
qui siamo totalmente d'accordo., e se è per quello già prima del covid, ma i burattini che tengono i fili sono da cercare altrove passando per DAVOS

Ma faregli scandalizzati per uno spettacolino, magari anche mal riuscito, ad un evento che raccoglie tutti al dispora di ogni religione, credo e stato sociale lo trovo puerile ed infantile.
Almeno per me che ho sempre considerato le Olimpiadi un grande momento di unità, nella diversità
 
Uno che ci studia da una vita....
 

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qui siamo totalmente d'accordo., e se è per quello già prima del covid, ma i burattini che tengono i fili sono da cercare altrove passando per DAVOS

Ma faregli scandalizzati per uno spettacolino, magari anche mal riuscito, ad un evento che raccoglie tutti al dispora di ogni religione, credo e stato sociale lo trovo puerile ed infantile.
Almeno per me che ho sempre considerato le Olimpiadi un grande momento di unità, nella diversità
spettacolo cafone, cheap, woke, pride

.
 
Scusa, ma - secondo me - confondi un tantino.

Le Olimpiadi sono un momento di SPORT - Sport - sport
e confraternità.

Le "diversità" con le Olimpiadi hanno nulla a che fare,
a meno che fai concorrere un uomo nelle gare femminili,
perchè si sente "diverso". Ma dai. Polli.

Come mai una donna che si sente uomo, non concorre nella gare maschili ?
 
"Wow, Google mette al bando le ricerche sul presidente Donald Trump! Interferenze elettorali?"

La censura che Google sta mettendo in atto ai danni del candidato repubblicano Donald Trump.

Il post ha già incassato oltre 34 milioni di visualizzazioni e poco più di 30 mila commenti.

C’è in atto una vera e propria interferenza nei confronti dell’ex presidente degli Stati Uniti
in vista delle elezioni del 5 novembre, volta a favorire la candidata dem Kamala Harris.

Nel fermo immagine, allegato al post pubblicato su X, si nota come alle parole chiave “President Donald”,
Google dia come primi risultati “President Donald Duck” e “President Donald Reagan”,
mentre di Trump non c’è nessuna traccia.

Se il colosso della ricerca mondiale intende interferire con le elezioni presidenziali americane
andrà incontro "a molti problemi".
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Impossibile negarlo.

Effettuando una ricerca per “President Donald”- IN AMERICA -
il motore di ricerca di Google non restituisce alcun risultato utile per Donald Trump.

Stessa storia, o quasi, anche per la ricerca “Donald President”,
che non restituisce direttamente risultati utili su Trump,
ma almeno fornisce qualche indicazione utile sul suo recente attentato,
suggerendo risultati per la ricerca “Donald President shot”.

Altrettanto insoliti i risultati per le ricerche “Donald shot” o “Trump shot”,
che non restituiscono alcun risultato per il colpo sparato all'ex presidente
da Thomas Matthew Crooks lo scorso 13 lugli.

Così come lo sono i suggerimenti per “Donald assassination attempt”,
che risultano collegati alla ricerca “Donald Sutherland assassin movie”,
che ha sicuramente poco a che fare con l'attentato a Trump in Pennsylvania.
 
Ahahahahah bella la risposta :


In serata, un portavoce di Google ha rilasciato la seguente dichiarazione:

"Non è stata intrapresa alcuna azione manuale su queste previsioni. (…)

Stiamo lavorando a miglioramenti per garantire che i nostri sistemi siano più aggiornati.

Naturalmente, il completamento automatico è solo uno strumento per aiutare le persone a risparmiare tempo,
e possono ancora cercare qualsiasi cosa vogliano”.
 
In un paese normale, questopirla dovrebbe essere licenziato in tronco.

La narrazione orchestrata dalla sinistra
secondo cui la Rai sarebbe sotto il controllo autoritario dell’esecutivo Meloni
viene smontata con un semplice post su Instagram.

L’autore dell’invettiva social è infatti Riccardo Cassini,
fresco di un nuovo contratto come autore della nota trasmissione Rai “Affari Tuoi”.

Il contenuto del messaggio è un insulto gratuito a Giorgia Meloni:

“La mamma dei fascisti è sempre in Cina”.
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Questi, un giorno sì e l'altro pure, picchiano la testa contro il muro.......

Nuovo giro, altro report.

Stavolta a bacchettare l'Italia sotto il profilo della libertà di informazione
è un documento firmato dal consorzio Media Freedom Rapid Response, cofinanziato dall'Unione Europea.

Con la partnership, tra gli altri, della Federazione Europea dei giornalisti (Efj).
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La stessa organizzazione guidata da quel Ricardo Gutierrez
che, dopo la pubblicazione del rapporto europeo sullo Stato di diritto,
aveva gridato alla deriva illiberale dell'Italia,
chiedendo a Bruxelles di avviare una procedura di infrazione contro Roma.

Nella «missione» del consorzio europeo, realizzata tra il 16 e il 17 maggio scorsi,
si ripercorrono gli stessi rilievi del recente rapporto Ue.

Dalle querele temerarie ai presunti tentativi di «censurare» la Rai.

Solo che stavolta c'è di più.

Alla stesura dell'atto di accusa di 26 pagine hanno collaborato, in qualità di stakeholders, alcuni giornalisti italiani.

E fin qui nulla di troppo di strano.

Se non fosse che tra i cronisti che hanno partecipato al lavoro
che dipinge una svolta autoritaria del governo italiano nel rapporto con i media,
ci sono una serie di firme note per l'ostilità contro l'esecutivo.

Giornalisti che lavorano per testate vicine all'opposizione
come La Repubblica, La Stampa, Radio Popolare, Il Fatto Quotidiano, Domani
 

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