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vetero femministe ne abbiamo?

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Ma la cosa che fa più pena è che a questo gli hanno già fatto le analisi per i mondiali,
nei quali è stato squalificato e gli hanno trovato a cromosomi maschili.

Ma un caprone del cio ha dichiarato :
"sul passaporto c'è scritto che è donna".
 
Mi piacerebbe essere una mosca intelligente, per capire cosa realmente pensano
quegli idioti che, "pensano" di colpire "gli altri", per LA PACE NEL MONDO. Mah.


Vi è stato nei giorni scorsi un raid israeliano a Teheran; raid che ha portato all'uccisione di Haniyeh.

Il New York Times riferisce che ora l'Iran si prepara a colpire Israele.

Queste le parole del criminale di guerra Netanyahu:

"inferti colpi devastanti ai nostri nemici".

La comunità internazionale,
ossia l'occidente liberal-atlantista sotto mentite spoglie,
è già pronta a condannare preventivamente l'Iran, come sempre.

L'Iran, come del resto la Russia e la Cina,
è per definizione sempre colpevole,
in quanto stato non allineato alla globalizzazione americanocentrica.


Non una parola di condanna o anche solo di sdegno
per l'azione deplorevole di Israele, che - teniamo a sottolineare -
ha compiuto un raid in uno stato sovrano straniero,
come se fosse la cosa più ovvia e naturale del mondo.



Provate a immaginare se la Russia o la Cina facessero raid in Paesi stranieri:
subito l'occidente condannerebbe a gran voce tali azioni,
che invece sono consentite a Israele.


Ormai dovrebbe essere chiaro:
con la scusa per cui Israele starebbe combattendo contro il terrorismo
e starebbe esercitando il proprio diritto di difendersi,
a Netanyahu viene consentito letteralmente tutto
da parte della cosiddetta comunità internazionale.


Con tutta evidenza,
la situazione in Medio Oriente sta diventando sempre più incandescente
e siamo letteralmente sull'orlo di una guerra potenzialmente mondiale.
 
Lo so riportarlo in grassetto ...bla.bla.bla.....ma è evidente a chi il cervello
ce l'ha e lo fa funzionare, che la corda si è rotta.

Personalmente non auspico che qualcuno gli rompa i cojoni agli ebrei,
ma se lo facessero....zitti e muti....ve lo siete cercato.
 
Se in Italia venisse applicato lo stesso criterio politico applicato dalla sinistra al potere
nei decenni scorsi, TUTTO dovrebbe cambiare.

La propaganda politica, informativa e quant'altro, è in mano a giornalisti
dichiaratamente di sinistra.

Il report realizzato dal consorzio «Media Freedom»
sulla libertà di stampa che punta il dito contro il governo Meloni
è stato promosso da «European Centre for Press & Media»,
un'organizzazione finanziata dal Ministero della Cultura e dei Media
e dal Ministero degli Affari esteri del governo socialista tedesco
.

La clamorosa notizia emerge analizzando i finanziatori dell'«European Centre for Press & Media»
tra cui figurano anche il comune di Lipsia e la regione della Sassonia oltre, ca va sans dire, l'Unione europea.

Nel maggio del 2022 veniva annunciato che il consorzio «Media Freedom»:
«ha ricevuto dalla Commissione europea un ulteriore finanziamento di 1,95 milioni di euro per 18 mesi».


Lecito chiedersi come un consorzio finanziato dal governo tedesco
di segno politico opposto a quello italiano
possa essere indipendente e oggettivo
nel valutare la situazione del nostro paese.

Se a ciò si aggiunge l'orientamento a senso unico dei giornalisti
interpellati per la stesura del report di «Media freedom»
sulla libertà di informazione in Italia
come ha spiegato Il Giornale nei giorni scorsi,
il quadro è completo.
 
Naturalmente i sopra citati giornalai, ben si guardano da far conoscere
LA VERITA' al popolo bue.

iI documento pubblicato lunedì da Media freedom rapid response
presentato in Italia come un «report europeo» che indaga lo stato dell'informazione.

Tecnicamente si tratta di un documento realizzato in Europa (ovvero all'interno dei confini europei)
ma non è un documento ufficiale dell'Ue
nonostante in Italia sia stato volutamente presentato in modo ambiguo
facendo credere con l'uso del termine «europeo» che si tratti di una fonte ufficiale.


Il Media freedom rapid response è infatti un progetto (finanziato dall'Ue)
guidato dal Centro europeo per la libertà di stampa e dei media (ECPMF)
che include ARTICLE 19 Europe, la Federazione europea dei giornalisti (EFJ),
Free Press Unlimited (FPU), International Press Institute (IPI) e
CCI/Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa (OBC Transeuropa).

Oltre al già citato Centro europeo per la libertà di stampa e dei media
analizzando l'attività delle altre organizzazioni coinvolte nel gruppo «Media freedom», il quadro non migliora.

Si va da Article 19 Europe che promuove un report sull'Hate speech in cui,
con l'obiettivo di colpire i discorsi d'odio, invoca de facto una limitazione al free speech
invocando misure più stringenti da parte degli stati per esempio nei confronti di chi
«utilizza il suo account sui social media per diffondere al pubblico una serie di messaggi al vetriolo contro i migranti,
ripetendo stereotipi dannosi e bugie sul loro conto».

Quale sia il confine tra una legittima opinione critica
o un «discorso d'odio» lo decidono gli «esperti» delle Ong europee.



C'è poi Free press unlimited che tra «intersezionalità», «decolonizzazione», «LGBTQIA+»

sposa a tutti gli effetti il linguaggio woke.


«Media freedom» può scrivere tutti i report che vuole,
l'importante è che non ci vengano a raccontare la storiella
dell'indipendenza delle loro fonti
o dell'oggettività delle critiche all'Italia.
 
 

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