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Il nostro comune sostiene questa iniziativa...........
ragazzi, come siamo ridotti male.

Personalmente, ritengo che quando nasci o sei maschio o sei femmina.
Questo è un dogma.

Poi, vuoi essere gay - lesbica - monosessuale, transessuale, etero sessuale
ma sono tutti cavoli tuoi. Fatti la tua vita. Nessuno te lo impedisce.

Ma MASCHIO pisello - FEMMINA patata. Così è e così deve rimanere.

"La società cambia e con serenità ragazzi e ragazze
si interrogano sui temi dell’identità e dell’orientamento sessuale
che per loro non sono più tabù.
Ne parlano fra loro si informano sui social
ma hanno anche bisogno di un contesto educativo (arbitrio e prepotenza)
per potersi confrontare con personale adulto preparato.
Il corso di formazione va in questa direzione
e come associazione siamo lieti da poter dare il nostro supporto
e condividere le nostre esperienze".
 
Livelli altissimi :rotfl:

Repubblica, la scienzah e loro, i boccaloni :consolare:



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"Non riuscivo a guardare le sue lacrime,
non sono indifferente a tali situazioni e posso assicurare che proteggeremo ogni pugile,
non capisco perché uccidano la boxe femminile,
solo le atlete idonee dovrebbero competere sul ring per motivi di sicurezza"
.

Dall’ente, fanno sapere che in seguito alle disposizioni del Presidente Kremlev,
premieranno la Carini "come se fosse diventata campionessa olimpica".

Kremlev ha dichiarato che il sotegno dell’Iba va anche a Sitora Turdibekova dell'Uzbekistan,
che aveva perso contro Lin Yu-ting di Taipei,
dichiarata non idonea dall'Iba nel 2023 per la stessa condizione di Khelif.
 
Siamo in italia...........

Durante la commemorazione​

per il 44esimo anniversario dell’atto dinamitardo, l​

’ex parlamentare PD​

e Presidente dell’Associazione Familiari Vittime della Strage​

aveva risposto in un intervento all’ex portavoce​

del presidente della Regione Lazio Rocca, Marcello De Angelis,​

professatosi certo dell’innocenza dei NAR condannati per la bomba,​

in un post dello scorso agosto 2023​

 
La Presidente del Consiglio ha risposto in extremis alle parole di Bolognesi,
apportando modifiche alla nota istituzionale di Palazzo Chigi
in occasione del 44esimo anniversario dell’atto terroristico
(scaricabile o visionabile in pdf in calce all’articolo),

sottolineando che accusare il governo
di avere tra le sue fila "stragisti e golpisti" è "totalmente inaccettabile,
mette a rischio lo stesso concetto di democrazia.

Che immagine diamo del nostro Paese all’estero?

Chi vuole incendiare la situazione fino a far perdere il controllo,
tanto che qualcuno fuori di testa possa anche pensare


'eccola, lei è il capo di quelli che hanno ammazzato gente innocente a Bologna,
ammazziamo pure lei'?"
.
 
La nota dunque, stava già arrivando prima delle parole dell’ex dem, ed era molto più istituzionale.

La Meloni ha aggiunto che si sente

"profondamente e personalmente colpita dagli attacchi ingiustificati e fuori misura
che sono stati rivolti, in questa giornata di commemorazione, alla sottoscritta e al Governo"
,

per poi denunciare eventuali rischi che secondo lei frasi del genere potrebbero arrecarle personalmente:

"È pericoloso, anche per l’incolumità personale di chi,

democraticamente eletto dai cittadini,
cerca solo di fare del suo meglio per il bene di questa Nazione"
.

In chiusura la Meloni ha lanciato un monito:

"Credo che in questo clima di crescente odio,
le parole e i gesti stiano sfuggendo di mano anche alle persone più avvedute.
Mi appello a tutti perché si torni all’interno di una cornice di normale dialettica
in quella che, grazie ai sacrifici di tanti, è ormai una democrazia solida e matura"
.
 
Tardi, ma si sono svegliati.

“La Santa Sede è rimasta rattristata
da alcune scene della cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Parigi
e non può che unirsi alle voci che si sono levate nei giorni scorsi per
deplorare l’offesa arrecata a molti cristiani e credenti di altre religioni“.

“In un evento prestigioso in cui tutto il mondo si unisce intorno a valori comuni,
non dovrebbero esserci allusioni
che ridicolizzano le convinzioni religiose di molte persone.
La libertà di espressione, che ovviamente non è in discussione,
trova il suo limite nel rispetto degli altri”.
 
Per chi se lo fosse dimenticato.

«Dopo averla conosciuta
io sono convinta dell’innocenza di Francesca Mambro sulla strage di Bologna,
e ho aderito a questo comitato
con l’obiettivo politico di consentire alla società di nutrirne il dubbio,
al di là di quello che ha detto una sentenza discutibile»

erano parole che pronunciava nel 1996 Franca Chiaromonte,
deputata comunista.

Nessuno la chiamò fascista, né le chiese dimissioni.
 
Il comitato «e se fossero innocenti?»,
nato dopo la sentenza di condanna definitiva di Mambro e Fioravanti,
nacque internamente alla sinistra.

Piero Badaloni
, all’epoca presidente della regione Lazio
(e un mese fa presidente del comitato del candidato presidente del Pd Alessio D’Amato)
presentò al presidente della commissione stragi Giovanni Pellegrino
una mozione con cui la regione Lazio all’unanimità chiedeva la revisione del processo.

Per tutti gli anni 90 e 2000 in molti a sinistra professavano l’innocenza di Mambro e Fioravanti.

Da Furio Colombo a Francesco Cossiga​

Il dibattito è stato portato avanti e alimentato per anni.
Mentre Mambro e Fioravanti finivano di scontare la pena, presso l’associazione radicale Nessuno Tocchi Caino.

Finché nel 2007 fu il giornalista di sinistra Andrea Colombo
a scrivere il libro «Storie nere», sulla loro innocenza.


La presentazione fu organizzata dal Corriere della Sera,
con un intervento dell’allora direttore
Paolo Mieli:

«Fra qualche decennio
quando gli storici analizzeranno queste vicende
si stupiranno della illogicità assoluta dell’impianto accusatorio…

il modo di procedere giudiziario è stato totalmente capovolto…
era chiesto agli imputati di discolparsi,
portando elementi ridicoli di colpevolizzazione…
un caso mostruoso…
Io non lo so, Mambro e Fioravanti potrebbero essere anche colpevoli- diceva Mieli-
ma sulla base di come sono stati giudicati questi processi
sono figli di un condizionamento culturale dell’epoca in cui si sono svolti,
e basta la protervia con la quale coloro che sostengono la tesi della colpevolezza
di Mambro e Fioravanti contro libri come questo non ha eguali.
E anziché proporre argomenti
accusano gli altri di essere dei poco di buono aldilà della biografia delle persone»


sembrano parole riferite all’accanimento che si è scatenato
contro Marcello De Angelis,
e invece Mieli le usava vent’anni fa
per difendere i «revisionisti» di sinistra.
 

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