fine giugno?
si sono apparecchiati la scadenza
Juncker: aiuti Grecia decisi entro fine giugno
di: WSI-AGI Pubblicato il 31 maggio 2011| Ora 10:00
Share
STAMPA INVIA4
Bruxelles - Il destino della Grecia e l'ammontare degli aiuti aggiuntivi che saranno forniti al paese saranno decisi entro la fine di giugno. Secondo le indiscrezioni che circolano nelle ultime ore, il piano dovrebbe prevedere finanziamenti per 65 miliardi di euro, che potrebbero includere un insieme di prestiti collateralizzati da parte di Ue e Fmi e misure straordinarie.
La buona notizia, a cui i mercati azionari stanno guardando, è che l'Europa ha escluso a priori una "ristrutturazione totale" dei debiti del paese, come ha confermato anche Jean-Claude Juncker, numero uno dei ministri delle finanze dell'area euro.
Gli ispettori dell'Unione europea, del Fmi e della Bce continuano intanto a valutare la capacità della Grecia di riuscire a onorare i debiti relativi al primo piano di bailout, concesso lo scorso anno per un valore di 110 miliardi di euro. A seguito della valutazione, l'Unione europea formulerà un piano per erogare nuovi finanziamenti ad Atene. "Stiamo aspettando il loro giudizio finale - ha detto Juncker, che ieri a Parigi ha incontrato il presidente francese Nicholas Sarkozy - La loro valutazione determinerà in parte la nostra, dunque al momento è troppo presto. Cercheremo di risolvere il problema della Grecia entro la fine di giugno".
Le condizioni in cui versa la Grecia sono a dir poco preoccupanti: secondo i termini stabiliti dal bailout erogato lo scorso anno, Atene avrebbe dovuto far ritorno ai mercati finanziari e vendere euro per una cifra di 30 miliardi di euro, nel corso del 2012. Ma con i rendimenti decennali che si attestano al 16,4%, ovvero a un valore più che doppio rispetto al periodo del primo bailout, non esistono i presupposti affinchè il paese riesca a farcela nel suo intento.
Tuttavia sulla questione della ristrutturazione del debito i funzionari europei rimangono ancora divisi: alcuni leader europei optano infatti più per la soluzione del "re-profiling", ovvero desiderano convincere gli obbligazionisti ad accettare in via volontaria una estensione delle scadenze dei bond. "Il problema del coinvolgimento del settore privato sarà esaminato con tutta l'attenzione richiesta", ha detto a tal proposito Juncker.