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Crisi/ Cina:Inflazione, bolle finanza minacciano ripresa globale
di: Apcom Pubblicato il 07 giugno 2011| Ora 11:02
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Pechino, 7 giu. (TMNews) - La crescente inflazione e le bolle speculative su materie prime e altre attività finanziarie rappresentano una minaccia sulla ripresa economica mondiale, ha avvertito uno dei massimi responsabili economici della Cina. Liu Mingkang, direttore della Commissione di regolamentazione delle banche. E in una pubblicazione della Scuola centrale del partito comunista cinese, l'esponente del regime ha puntato il dito sulle politiche monetarie espansive delle banche centrali occidentali - di Stati Uniti, Europa e Giappone - affermando che inondando di liquidità i mercati mondiali delle materie prime hanno favorito i rialzi dell'inflazione, salita a valori elevati sia nei paesi emergenti che nelle economie avanzate. Ora "se le bolle sui prezzi delle attività finanziarie e se le pressioni inflazionistiche continueranno ad aumentare - ha proseguito Liu - potrebbe innescarsi un rialzo dei tassi di interesse per reagire a una stagflazione". Con stagflazione gli economisti intendono una situazione che vede l'economia al palo, stagnazione, e al tempo stesso l'inflazione a valori sostenuti. Uno scenario che "potrebbe rallentare la ripresa dell'economia reale e rimettere nuovamente in discussione il ruolo del sistema finanziario globale". Liu ha anche messo in guardia dai segnali di rallentamento dei consumi in Cina, dove la crescita dei prezzi ha raggiunto valori sostenuti. Inoltre ha avvertito che le banche cinesi devono stare "molto attente" alle loro rispettive esposizioni al mercato immobiliare, dove vi sono rischi di insolvenze dell'articolato sistema di finanziamenti creati dalle autorità locali, che hanno massicciamente fatto ricorso al credito durante la crisi globale, crediti che ora in misura rilevante sono ritenuti difficilmente recuperabili. (fonte Afp)
di: Apcom Pubblicato il 07 giugno 2011| Ora 11:02
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Pechino, 7 giu. (TMNews) - La crescente inflazione e le bolle speculative su materie prime e altre attività finanziarie rappresentano una minaccia sulla ripresa economica mondiale, ha avvertito uno dei massimi responsabili economici della Cina. Liu Mingkang, direttore della Commissione di regolamentazione delle banche. E in una pubblicazione della Scuola centrale del partito comunista cinese, l'esponente del regime ha puntato il dito sulle politiche monetarie espansive delle banche centrali occidentali - di Stati Uniti, Europa e Giappone - affermando che inondando di liquidità i mercati mondiali delle materie prime hanno favorito i rialzi dell'inflazione, salita a valori elevati sia nei paesi emergenti che nelle economie avanzate. Ora "se le bolle sui prezzi delle attività finanziarie e se le pressioni inflazionistiche continueranno ad aumentare - ha proseguito Liu - potrebbe innescarsi un rialzo dei tassi di interesse per reagire a una stagflazione". Con stagflazione gli economisti intendono una situazione che vede l'economia al palo, stagnazione, e al tempo stesso l'inflazione a valori sostenuti. Uno scenario che "potrebbe rallentare la ripresa dell'economia reale e rimettere nuovamente in discussione il ruolo del sistema finanziario globale". Liu ha anche messo in guardia dai segnali di rallentamento dei consumi in Cina, dove la crescita dei prezzi ha raggiunto valori sostenuti. Inoltre ha avvertito che le banche cinesi devono stare "molto attente" alle loro rispettive esposizioni al mercato immobiliare, dove vi sono rischi di insolvenze dell'articolato sistema di finanziamenti creati dalle autorità locali, che hanno massicciamente fatto ricorso al credito durante la crisi globale, crediti che ora in misura rilevante sono ritenuti difficilmente recuperabili. (fonte Afp)