Wall Street scivola nel finale e chiude in rosso. Grandi acquisti su Alcoa, male Intel e settore chip
La seduta odierna è stata vissuta a due velocità dalla piazza azionaria americana che non è riuscita nel finale a confermare le buone intenzioni delle prime ore di contrattazione, terminando gli scambi in lieve calo. Nella prima parte della giornata, gli indici si sono spinti in territorio positivo, tanto che il Dow Jones e l’S&P500 sono arrivati a segnare nuovi record, pur con variazioni percentuali comunque contenute al di sotto di mezzo punto percentuale.
Gli indici però si sono progressivamente indeboliti, azzerando li vantaggio iniziale ed allontanandosi dai massimi, complici anche alcune dichiarazioni rilasciate dall’ex presidente della Fed. Alan Greenspan ha infatti mostrato qualche preoccupazione per il rischio di una significativa contrazione dell’azionario cinese, esprimendo nel contempo però rassicurazioni sulla capacità dell’economia globale di fronteggiare un simile evento.
Le indicazioni dell’ex Chairman però hanno offerto il pretesto per dare vita a qualche presa di beneficio, in vista anche degli importanti dati macro che saranno diffusi nella giornata di domani e che hanno un po’ frenato nella corsa all’acquisto.
Il Dow Jones ha così terminato gli scambi in lieve calo 0,11%, al pari del più ampio S&P500 che ha ceduto lo 0,12%, mentre più significativa è stata la flessione del Nasdaq Composite, fotografato a 2.577,05 punti, in ribasso dello 0,42%, dopo aver segnato un minimo a 2.576 e un massimo a 2.600 punti.
Tra i titoli del Dow Jones, pioggia di acquisti per Alcoa che ha chiuso in rialzo del 3,67% a 40,38 $, nonostante ieri il colosso canadese Alcan abbia deciso di respingere la sua offerta da oltre 27 miliardi di dollari, avviando trattative con BHP Billiton, stando almeno a quanto riferito dai primi rumors.
Chiusura poco mossa per Hewlett-Packard che ha portato a casa solo un frazionale 0,02%, nonostante l’annuncio del nuovo contratto record aggiudicato con la Nasa per oltre 5 miliardi di dollari di controvalore.
Segno meno invece per McDonald’s che scende dell’1,77%, seguito da Intel che perde l’1,39%, all’indomani dell’accordo siglato con STM e Francisco Partners sul versante delle memorie flash.
Sul tabellone elettronico del Nasdaq Composite, debole il comparto dei chips che oltre al già citato Intel, ha visto Nvidia Corporation cedere oltre due punti e mezzo percentuali Male anche Cisco Systems, arretrato dell’1,52% e ribassi di poco superiori all’1% si registrano anche per Oracle e Yahoo.
In controtendenza Amgen che guadagna l’1,45%, e non si ferma la corsa di Amazon.com che però oggi si accontenta di un frazionale 0,17%.