TRA VENT'ANNI NON SARETE DELUSI DELLE COSE CHE AVETE FATTo ...

Ok mi sa che faccio come hai scritto sopra...


il mio è solo un tentativo.....tanto io cmq devo mediare a meno che non mi faccio carico della perdita...(cor *****) solitamente gli ultimi giorni (NON gli ultimi 2 ma prima) i diritti dovrebbero deprezzarsi un pò e li rientro.....se questo non avvenisse....considerando il mio prezzo medio di carico che è molto alto...poco mi cambia....mediare a -52% o mediare a -43% non mi importa....anzi...se iniziano a comprare meglio in ogni caso...........e semmai rientro post adc direttamente sulle azioni...
 
un pò sensazionalistico...


Aumento Unicredit: Finalmente, Vere, Buone Notizie, Che La Mietitura Abbia Inizio.


Borsa-milano-positiva.jpg

Finalmente si comincia a fare sul serio, Unicredit ha annunciato le caratteristiche del nuovo mega aumento di capitale:
da SoldiOnLine
In grandissima difficoltà Unicredit, anche sospesa per eccesso di ribasso con una flessione teorica vicina ai 10 punti percentuali. Le azioni di nuova emissione saranno offerte al prezzo di sottoscrizione di 1,943 euro per azione, nel rapporto di 2 azioni ordinarie di nuova emissione ogni 1 azione ordinaria e/o di risparmio posseduta.
Il prezzo di sottoscrizione delle nuove azioni ordinarie incorpora uno sconto del 43% circa rispetto al prezzo teorico ex diritto (Theoretical Ex Right Price o TERP) delle azioni ordinarie Unicredit sulla base del prezzo ufficiale di borsa del 3 gennaio 2012.

I diritti di opzione possano essere esercitati, a pena di decadenza, dal 9 gennaio 2012 al 27 gennaio 2012
, estremi inclusi, in Italia, Germania e Austria e dal 12 gennaio 2012 al 27 gennaio 2012, estremi inclusi, in Polonia e i diritti di opzione siano negoziabili sul MTA dal 9 gennaio 2012 al 20 gennaio 2012 e sulla Borsa di Varsavia dal 12 gennaio 2012 al 20 gennaio 2012.
Questa per il nostro sistema finanziario è finalmente un’autentica buona notizia, alla fine i banchieri (almeno i padroni di Unicredit) hanno mollato la presa e riconosciuto l’urgenza di una ricapitalizzazione che giocoforza cambierà l’assetto proprietario di questa banca.
Il residuo valore delle attuali azioni Unicredit verrà ridotto praticamente a zero. Unicredit nel suo massimo splendore ha toccato i 65,85€ per azione (calcoli effettuati su azioni di nuovo conio) , l’attuale aumento verrà fatto quindi ad un prezzo scontato del 95% rispetto i massimi storici.
E’ fondamentale per il nostro sistema finanziario che le banche, specie quelle più grandi, trovino capitale sul mercato, costi quello che costi. A farne le spese devono essere prima di tutto gli attuali azionisti e in secondo luogo gli obbligazionisti a partire da chi ha in portafoglio bond subordinati. L’alternativa è un catastrofico fallimento a catena o più probabilmente l’ennesima pubblicizzazione delle perdite.
La scelta di fare un aumento di capitale con questo livello di sconto è dunque corretto e doveroso. E lasciatemi dire che nel caso non venissero trovati i capitali sul mercato, a questi prezzi, personalmente non vedrei di cattivo occhio un intervento dello Stato con una sostanziale ri-nazionalizzazione a sconto, seguita immediatamente dall’azzeramento del valore almeno delle obbligazioni subordinate in stile Irlandese.
Il gioco ora si fa duro, spero che presto e in fretta altre banche italiane facciano operazioni simili. Ogni riferimento al Banco Monte Paschi e alla Banca Popolare non è affatto casuale.



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un pò sensazionalistico...


Aumento Unicredit: Finalmente, Vere, Buone Notizie, Che La Mietitura Abbia Inizio.


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Finalmente si comincia a fare sul serio, Unicredit ha annunciato le caratteristiche del nuovo mega aumento di capitale:
da SoldiOnLine
In grandissima difficoltà Unicredit, anche sospesa per eccesso di ribasso con una flessione teorica vicina ai 10 punti percentuali. Le azioni di nuova emissione saranno offerte al prezzo di sottoscrizione di 1,943 euro per azione, nel rapporto di 2 azioni ordinarie di nuova emissione ogni 1 azione ordinaria e/o di risparmio posseduta.
Il prezzo di sottoscrizione delle nuove azioni ordinarie incorpora uno sconto del 43% circa rispetto al prezzo teorico ex diritto (Theoretical Ex Right Price o TERP) delle azioni ordinarie Unicredit sulla base del prezzo ufficiale di borsa del 3 gennaio 2012.

I diritti di opzione possano essere esercitati, a pena di decadenza, dal 9 gennaio 2012 al 27 gennaio 2012
, estremi inclusi, in Italia, Germania e Austria e dal 12 gennaio 2012 al 27 gennaio 2012, estremi inclusi, in Polonia e i diritti di opzione siano negoziabili sul MTA dal 9 gennaio 2012 al 20 gennaio 2012 e sulla Borsa di Varsavia dal 12 gennaio 2012 al 20 gennaio 2012.
Questa per il nostro sistema finanziario è finalmente un’autentica buona notizia, alla fine i banchieri (almeno i padroni di Unicredit) hanno mollato la presa e riconosciuto l’urgenza di una ricapitalizzazione che giocoforza cambierà l’assetto proprietario di questa banca.
Il residuo valore delle attuali azioni Unicredit verrà ridotto praticamente a zero. Unicredit nel suo massimo splendore ha toccato i 65,85€ per azione (calcoli effettuati su azioni di nuovo conio) , l’attuale aumento verrà fatto quindi ad un prezzo scontato del 95% rispetto i massimi storici.
E’ fondamentale per il nostro sistema finanziario che le banche, specie quelle più grandi, trovino capitale sul mercato, costi quello che costi. A farne le spese devono essere prima di tutto gli attuali azionisti e in secondo luogo gli obbligazionisti a partire da chi ha in portafoglio bond subordinati. L’alternativa è un catastrofico fallimento a catena o più probabilmente l’ennesima pubblicizzazione delle perdite.
La scelta di fare un aumento di capitale con questo livello di sconto è dunque corretto e doveroso. E lasciatemi dire che nel caso non venissero trovati i capitali sul mercato, a questi prezzi, personalmente non vedrei di cattivo occhio un intervento dello Stato con una sostanziale ri-nazionalizzazione a sconto, seguita immediatamente dall’azzeramento del valore almeno delle obbligazioni subordinate in stile Irlandese.
Il gioco ora si fa duro, spero che presto e in fretta altre banche italiane facciano operazioni simili. Ogni riferimento al Banco Monte Paschi e alla Banca Popolare non è affatto casuale.



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cosa oggi da non escludere visto che di esempi ce ne sono quanti ne vuoi in europa e non solo...
 
intanto

ASCA) - Roma, 4 gen - I controlli del personale dell'Agenzia delle Entrate hanno fatto lievitare gli incassi degli esercizi commerciali di Cortina. Nel giorno dell'operazione che ha impegnato 80 agenti per effettuare i controlli in soli 35 esercizi commerciali, rende noto l'Agenzia delle Entrate, gli incassi degli esercizi commerciali (alberghi, bar, ristoranti, gioiellerie, boutique, farmacie, saloni di bellezza, ecc), sono lievitati rispetto sia al giorno precedente sia allo stesso periodo del 2010. In particolare, i ristoranti hanno registrato incrementi negli incassi fino al 300% rispetto allo stesso giorno dello scorso anno (+110% rispetto al giorno prima), i commercianti di beni di lusso fino al 400% rispetto allo stesso giorno dello scorso anno (+106% rispetto al giorno prima), i bar fino al 40% rispetto allo stesso giorno dello scorso anno (+104% rispetto al giorno prima). Non sono mancati singoli episodi particolarmente significativi: un commerciante deteneva beni di lusso in conto vendita per piu' di 1,6 milioni di euro, senza alcun documento fiscale. Interessanti anche i controlli sui possessori di 251 auto di lusso di grossa cilindrata. Su 133 auto intestate a persone fisiche, 42 appartengono a cittadini che fanno fatica a ''sbarcare il lunario'', avendo dichiarato 30 mila euro lordi di reddito sia nel 2009 sia nel 2010, mentre 16 auto sono intestate a contribuenti che hanno dichiarato meno di 50 mila euro lordi. Gli altri 118 superbolidi sono intestati a societa' che sia nel 2009 sia nel 2010 hanno dichiarato in 19 casi di essere in perdita, mentre in 37 casi hanno dichiarato meno di 50 mila euro lordi. ''L'operazione fa parte della normale attivita' di presidio del territorio di competenza dell'Agenzia delle Entrate - si legge in una nota -, svolta non solo in Veneto ma su tutto il territorio nazionale. L'esperienza e la professionalita' dei funzionari dell'Agenzia delle Entrate e' tale per cui il controllo e' stato effettuato con il minimo intralcio allo svolgimento dell'attivita' commerciale, evidenziato anche dagli episodi nei quali i funzionari sono stati addirittura scambiati per commessi dalla clientela''.
 
mi raccomando....prima però l'art. 18.......



cosi si fà.......



New York - Continua la guerra Usa contro l’evasione delle imposte. Tre banchieri svizzeri sono stati accusati di aver aiutato oltre 100 contribuenti americani ad evadere all’Internal Revenue Service più di $1,2 miliardi tra il 2005 e il 2010.

Si tratta di Michael Berlinka, Urs Frei e Roger Keller, che ora rischiano fino a 5 anni di carcere per il loro ruolo nella vicenda. Nell’accusa si legge che i tre lavoravano per la filiale di Zurigo di "Swiss Bank A", identificata da una fonte anonima riportata da Bloomberg come Wegelin Bank, la più antica banca svizzera.

Nell’accusa si legge che avrebbero convinto i clienti di essere meno vulnerabili a un possibile controllo delle autorità Usa poiché l’istituto non possedeva uffici al di fuori della Svizzera. Residenti in Svizzera, ancora non è chiaro se e quando subiranno l’estradizione.
 

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