Da Cobraf e vale la pena stamparselo nel cervello...
"Riassumiano.
L’Italia come economia ha un costo di 220 mld circa di interessi l’anno su un PIL di 1560 mld l’anno, un 15% del PIL. E' una cifra che si accumula ovviamente sempre che ci sia recessione o meno, che l’inflazione sia il 4% o lo 0% (il loro costo scende un poco in media quando l’inflazione collassa come è accaduto, ma in modo meno che proporzionale)
Il problema è che ogni anno almeno 200 mld vengono pagati in interessi, che il PIL aumenti del 6% l’anno come succedeva finora sempre (grazie anche all’inflazione) o rimanga fermo per sei anni sempre alla stessa cifra.
L’accumulo di 200 mld e rotti di interessi l’anno però significa che quando il PIL in euro (nominale, inclusa inflazione) non aumenta, il debito invece sale lo stesso di 200 mld e rotti l’anno, inesorabilmente. E quindi dopo sei anni il debito in % del PIL è aumentato IN MODO ESPONENZIALE.
Altro che svalutazione come sistema per esportare di più, altro che recuperi di efficienza deregolamentanto taxi, farmacie e notai, altro che tagliare i costi della politica... altro che le ruberie del Mose...
Cosa succede allora allora alle famiglie, alle imprese, allo stato e alle banche italiane in questa situazione, di debito di 3 volte il PIL che cresce senza sosta del 5% annuo e reddito nominale che fa 0% l'anno ? Cercano ovviamente di ridurre il loro debito. tutti, lo stato che ammazza di austerità le famiglie e imprese (i 70 mld di tasse in più di Monti), le banche che tagliano costi e il credito a tutti, le famiglie che spendono meno, le imprese che tagliano e tagliano… Questo è il meccanismo della Depressione attuale, generato dal debito.
Per questo Shinzo Abe in Giappone ha minacciato la Banca del Giappone se non gli produceva almeno 2% di inflazione, per questo Janel Yellen ripete che terrà i tassi a zero per le banche per altri due anni, per questo persino Draghi ha promesso il 5 giugno di tenere i tassi a zero, per le banche, fino al 2016, per questo Bernanke, ora che non è più governatore, dice che non vedremo mai più tassi di interesse (della FED) "normali" fino che campa...
Come scrisse Luigi Einaudi in un famoso articolo del 1948, in teoria l'economia capitalista o di mercato dovrebbe funzionare più che altro con il capitale, "equity" e se si usa il debito è perchè c'è una parte della popolazione che non vuole avere rischi con il suo denaro, cioè tenerlo in forma di denaro e senza rischio o quasi. Detta in un altro modo, fino a quando il denaro è uno medium per gli scambi, uno strumento tutto bene, quando diventa qualcosa che cresce su stesso ogni anno di una percentuale matematica assorbendo risorse reali tramite gli interessi comunque vadano le cose tra chi lavora allora è un guaio...
Per visualizzare il problema devi pensare in miliardi, sui giornali ti confondo sempre con le % che sembrano tutte cifre piccole (cosa sarà un 6%...). Le stime qui indicate non sono esatte (perché nessuno fa questi calcoli!), ma parliamo di interessi di 1,200 mld in sei anni che hanno dovuto essere pagati su una base di reddito annuale di 1,550 miliardi che non aumentava. Ehi... se pensi a questi numeri non è chiaro il problema ? l'euro in se come moneta comune che impedisce di svalutare come con la lira non è il problema.
IL PROBLEMA è IL DEBITO TOTALE, di imprese, famiglie, banche e stato, di 4 mila miliardi che richiede 220 mld circa di interessi l’anno anche quando il reddito o prodotto nazionale, con cui pagare il debito, cresce di 0%, in termini nominali.
Se ora invece vuoi che non solo il Denaro, ma anche l'Economia vada salvaguardata, devi ridurre le tasse, rimborsare i crediti dello stato, ridurre i costi dell’economia, migliorare la competitività ecc... ma per fare per questo devi ridurre questo 15% del PIL che OGNI ANNO va in interessi. E impone quindi poi tasse soffocanti su famiglie e imprese, riduce il reddito delle famiglie che vorrebbero spendere, riduce i margini delle aziende e aumenta i loro costi. E induce la parte della popolazione più ricca che incassa invece interessi a vivere di rendita, con rendimenti reali, al netto dell’inflazione del 3% (e fare il tifo per l'euro, l'austerità e i "sacrifici").
Il problema è questo, da quando c'è la crisi il denaro, in quanto tale, non ha mai fatto guadagnare tanti soldi...."
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