Trend Mercati febbraio 2016

buongiorno a tutti! grazie Giorgio per l'ultimo aggiornamento!

come possiamo considerare la reazione al G20? mercati delusi ? tranquillizzati ? in attesa della BCE ?

volevo poi chiedervi, che importanza date agli ultimi dati usciti sulla fiducia dei consumatori ?
che posto occupano quegli indici nella vostre analisi ?

saluti1

Per essere più precisi e per rendere il dibattito reale io e Cesare ci siamo focalizzati su temi differenti, li abbiamo confrontati, la sua analisi era moderatamente ottimista, la mia, pur essendo positiva, evidenziava anche alcuni elementi negativi.

La situazione dei mercati di questa mattina è stata più negativa di quello che ci saremmo immaginati sia io che lui mentre gli eventi seguenti alla decisione della PBOC sul taglio del RRR sono stati più in linea con le nostre aspettative.
Che comunque prevedevano un atteggiamento più dovish da parte delle banche centrali rispetto a prima del G-20

Ora potevamo dirvi che invece il mercato è andato esattamente come ci immaginavamo ma non porterebbe niente ne a noi (che non vogliamo essere dei guru) ne a voi che non imparereste dal nostro metodo di analisi.

Ora piuttosto che le scelte BCE in parte già nei prezzi diventera importante la decisione FED che dovrà essere più dovish di quanto fatto fino ad oggi e proprio in un momento in cui la disoccupazione è ai minimi e l'inflazione sta rialzando la testa...., negando di fatto la dipendenza dai dati e confermando una certa dipendenza ai mercati.

Ne riparleremo.

Per quanto riguarda l'indice sulla fiducia dei consumatori è un indice che ha una certa importanza soprattutto nei paesi avanzati dove i consumi sono uno dei motori più importanti del PIL e tendiamo ad osservarlo graficamente come trend e non come valore assoluto.

So che alcuni analisti anche italiani ci realizzano sopra anche un certo tipo di analisi tecnica ma noi riteniamo questo tipo di analisi troppo approfondita per un indicatore importante ma pur sempre ritardatario rispetto al mercato stesso.
 
Ultima modifica:
Per essere più precisi e per rendere il dibattito reale io e Cesare ci siamo focalizzati su temi differenti, li abbiamo confrontati, la sua analisi era moderatamente ottimista, la mia, pur essendo positiva, evidenziava anche alcuni elementi negativi.

La situazione dei mercati di questa mattina è stata più negativa di quello che ci saremmo immaginati sia io che lui mentre gli eventi seguenti alla decisione della PBOC sul taglio del RRR sono stati più in linea con le nostre aspettative.
Che comunque prevedevano un atteggiamento più dovish da parte delle banche centrali rispetto a prima del G-20

Ora potevamo dirvi che invece il mercato è andato esattamente come ci immaginavamo ma non porterebbe niente ne a noi (che non vogliamo essere dei guru) ne a voi che non imparereste dal nostro metodo di analisi.

Ora piuttosto che le scelte BCE in parte già nei prezzi diventera importante la decisione FED che dovrà essere più dovish di quanto fatto fino ad oggi e proprio in un momento in cui la disoccupazione è ai minimi e l'inflazione sta rialzando la testa...., negando di fatto la dipendenza dai dati e confermando una certa dipendenza ai mercati.

Ne riparleremo.

Per quanto riguarda l'indice sulla fiducia dei consumatori è un indice che ha una certa importanza soprattutto nei paesi avanzati dove i consumi sono uno dei motori più importanti del PIL e tendiamo ad osservarlo graficamente come trend e non come valore assoluto.

So che alcuni analisti anche italiani ci realizzano sopra anche un certo tipo di analisi tecnica ma noi riteniamo questo tipo di analisi troppo approfondita per un indicatore importante ma pur sempre ritardatario rispetto al mercato stesso.

Ora con la chiusura USA confermiamo l'importanza della decisione della FED per il 16 marzo.
Anche in questo caso ed al contrario degli indici europei la chiusura è peggio delle nostre aspettative e si colloca proprio la dove abbiamo collocato un supporto dinamico (e quindi un punto di controllo dello scenario) abbastanza importante nel grafico di ieri.

La forza del dollaro odierna è stata eccessiva, proprio il contrario dei movimenti non disordinati richiesti dal G-20 sui cambi.
Le ragioni stanno anche nei dati macro prodotti (inflazione al rialzo e dati manifatturieri al ribasso) oltre che nelle risultanze del G-20, che a quanto pare il mercato ha riconosciuto solo in parte e di questo prendiamo atto almeno in questa seduta iniziale.
 
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Riassunto delle puntate precedenti

su 1 marzo 2016 da TrendMercatiModifica
Nella giornata di ieri, alla fine della giornata di borsa, avevamo commentato il calo del mercato USA ed anche in parte di quello asiatico parlando di un comportamento degli indici peggiore delle nostre aspettative che erano sostanzialmente positive sul G-20, incontro che aveva sancito una maggiore coordinazione a livello globale soprattutto da parte delle istituzioni finanziarie.
Nonostante il movimento sui tassi cinesi, chiaramente una manovra di stimolo monetario il mercato è rimasto scettico deludendo le nostre aspettative iniziali.
Certo avevamo detto che queste considerazioni hanno il respiro più ampio di una seduta ma il buongiorno si vede dal mattino.
Tra la notte ed il mattino però sono successe delle cose che non sono la pubblicazione dei dati manifatturieri che mostrano a livello globale un nuovo rallentamento con l’indice globale di JPMorgan che si colloca intorno a 50 cioè il livello che segnala ne espansione ne contrazione del settore manifatturiero e che quindi dovrebbero confermare i timori della crescita.
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https://trendmercati.wordpress.com/2016/03/01/riassunto-delle-puntate-precedenti/#https://trendmercati.wordpress.com/2016/03/01/riassunto-delle-puntate-precedenti/#https://trendmercati.wordpress.com/2016/03/01/riassunto-delle-puntate-precedenti/#


Quello che è successo per davvero è che le aspettative di una maggiore coordinazione a livello globale si sono tramutate in una serie di commenti di prominenti banchieri centrali tutte finalizzate a confermare questa volontà.
W. Dudley, presidente della FED di New York, durante una conferenza in Cina ha parlato prima di rischio di rallentamento globale confermando i toni più preoccupati emersi dal G-20 anche da parte della FED e poi ha parlato della transizione cinese come di un fenomeno gestibile.
Chen Yulu, vice governatore del PBOC, in un successivo intervento ha parlato anch’esso di rischi globali da affrontare e che è necessaria e benvenuta una maggiore collaborazione tra USA e Cina e tra banche centrali.
Lael Brainard membro del board della FED, in un commento del 26 febbraio pubblicato sul sito del BIS oggi parla di circostanze che necessitano un maggiore coordinamento delle banche Centrali per restaurare la fiducia del mercato.
http://www.bis.org/list/cbspeeches/index.htm
La sintesi dei due giorni è proprio quello che ci aspettavamo e cioè un proseguimento del recupero dei mercati trainati dall’idea che una maggiore coordinazione dei mercati potrebbe portare l’economia globale fuori dalle secche di una potenziale recessione.
Il ribasso USA ha testato la trendline che sorreggeva il rialzo di breve e dopo aver scaricato gli eccessi della fase precedente del recupero ha realizzato una nuova gamba rialzista così come ci immaginavamo potesse fare questo recupero reflazionistico dei mercati che avevamo segnalato come più resistente dei precedenti ed a confermare lo scenario dipinto in precedenza.
Ora l’interessante di questa fase sarà capire se il mese di marzo sarà un mese di massimo o sarà il mese che conduce i mercati almeno momentaneamente fuori dalle secche della correzione per alcuni, del bear market per altri.
Ci sono dei punti di controllo tecnici su diversi mercati, ora molto vicini, (dalle materie prime, ai titoli governativi per arrivare ai mercati azionari) che ci diranno la risposta oltre che agli eventi che nel frattempo capiteranno come per esempio il boom delle scorte del petrolio API uscito stasera.
In questi anni di pubblicazioni abbiamo dimostrato di avere sia capacità di analisi, sia gli strumenti per controllarne la correttezza ed eventualmente aggiustare il tiro.
Sennò si fa la fine di ZeroHedge e di quei commentatori che si soffermano sui dati manifatturieri e poi gridano all’irrazionalità dei mercati solo perché in questa fase, hanno sbagliato strumento da seguire.
 
vuol dire che Var.ass non serve? no, affatto: in tanti momenti è uno stimatore migliore di HV, e può servire a delle specifiche analisi sull'andamento del mercato... lo aggiungiamo alla nostra cassetta degli attrezzi :up:

grazie ancora per la segnalazione :up:

Prego :)
Ho letto gli articoli
Quindi nei picchi recenti del VIX con le crisi del 2008 ad esempio, la volatilità storica calcolata è più indicativa rispetto a questo indicatore ricavato sinteticamente?
Eppure nel grafico dell'articolo sembrava molto più vicino al VIX che nel test fatto da te, forse bisogna intendere come lo hanno calcolato, forse variazione assoluta ma su quale valore della candela? massimo, minimo?
Io avevo pensavo fosse interessante ad esempio vedere come si fosse comportato questo vix sintetico sul DJ nel 1929, per compararlo con i tempi nostri, ma in questo caso non serve allora
 
l'ottimismo sulle parole del G7, confermate da dichiarazioni successive, sembra aver riportato un pò di calma sui mercati
alcuni settori però sono ancora in sofferenza, e si ripropone il tema del nostro outlook 2016 sulla necessità di scelte di investimento mirate
 

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qui sopra i settori SP500
TLC sempre ottimo, oltre il +12% da inizio anno e bene anche Materials +8%
energy +5% sul recupero di aspettative sui prezzi petrolio
i cavalli Consumer e Healthcare sono un poco indietro a +3% e -.08% rispettivamente, su un recupero dell'indice dello +2.46%

ancora debole il settore finanziario, -2.27% , dopo le batoste di gennaio
 

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