negusneg
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Cominciamo dai rischi:
a) il rischio maggiore è un rischio tassi. Siamo ai minimi storici degli ultimi 50 anni, sicuramente prima o poi cambierà. Il punto è quando. In generale è saggio, dopo la grande abbuffata di quest'ultimo anno, 1) cominciare a ridurre gradualmente la percentuale di perpetue sul prorpio portafoglio; 2) privilegiare quegli emittenti di buon standing che offrono ancora rendimenti con uno spread di 3-4 punti percentuali sui titoli di stato (tutte le P a tasso fisso emesse negli ultimi 18 mesi, spesso con cedole del 7-8-9% e prezzi intorno alla pari): uno scenario plausibile è che fra un anno il BTP decennale scenda di 4-5 punti mentre le varie Intesa Unicredito Eureko salgano di altri 3-4 punti; 3) privilegiare, soprattutto, le emissioni indicizzate (all'IRS 10a o all'euribor): queste fra l'altro sono nettamente penalizzate dalle quotazioni cosicchè capita spesso di avere come rendimento quasi 2xIRS 10 anni (DPB III e Bank Austria k8, ad esempio). Al contrario cominciare a vendere quelle emissioni a tasso fisso fra il 4,50% ed il 5,50% che quotano ormai intorno alla pari: io ne ho ancora diverse (Bayer, Allianz, Generali, Siemens...) ma non credo che le terrò ancora per molto, ormai sono al capolinea. Alcune sono tornate ai livelli del 2005 che, ormai è storia, era in bolla su questi titoli. Erano gli anni del conundrum...
b) il secondo rischio è un rischio di tipo regolamentare. C'è ancora una quantità enorme di munnezza nascosta nei bilanci delle banche. Escludo che tutte ce la possano fare in maniera indolore, coi contribuenti felici di accollarsi i debiti delle varie bad bank e di sovvenzionare il pagamento delle cedole agli obbligazionisti perpetui. Ci sono ancora titoli che possono rendere il 6-7-8% senza necessariamente dovere fare il vodoo agli zombie. A me piace dormire tranquillo, e come ho confessato al meeting preferisco un buon emittente non cumulativo e con loss absorption ad una ciofeca cumulativa e senza loss absorption. Sbaglierò, ma sono tutt'ora fuori da Irlanda, UK, Spagna (salvo Santander e BBVA) e gran parte delle banche tedesche, landesbanken in particolare. E' vero che con quelle si può ancora raddoppiare, ma è anche vero che si può ancora perdere tutto. :Y Il mio compito è quello di gestire i guadagni, non le perdite...![Big Grin :D :D](data:image/gif;base64,R0lGODlhAQABAIAAAAAAAP///yH5BAEAAAAALAAAAAABAAEAAAIBRAA7)
a) il rischio maggiore è un rischio tassi. Siamo ai minimi storici degli ultimi 50 anni, sicuramente prima o poi cambierà. Il punto è quando. In generale è saggio, dopo la grande abbuffata di quest'ultimo anno, 1) cominciare a ridurre gradualmente la percentuale di perpetue sul prorpio portafoglio; 2) privilegiare quegli emittenti di buon standing che offrono ancora rendimenti con uno spread di 3-4 punti percentuali sui titoli di stato (tutte le P a tasso fisso emesse negli ultimi 18 mesi, spesso con cedole del 7-8-9% e prezzi intorno alla pari): uno scenario plausibile è che fra un anno il BTP decennale scenda di 4-5 punti mentre le varie Intesa Unicredito Eureko salgano di altri 3-4 punti; 3) privilegiare, soprattutto, le emissioni indicizzate (all'IRS 10a o all'euribor): queste fra l'altro sono nettamente penalizzate dalle quotazioni cosicchè capita spesso di avere come rendimento quasi 2xIRS 10 anni (DPB III e Bank Austria k8, ad esempio). Al contrario cominciare a vendere quelle emissioni a tasso fisso fra il 4,50% ed il 5,50% che quotano ormai intorno alla pari: io ne ho ancora diverse (Bayer, Allianz, Generali, Siemens...) ma non credo che le terrò ancora per molto, ormai sono al capolinea. Alcune sono tornate ai livelli del 2005 che, ormai è storia, era in bolla su questi titoli. Erano gli anni del conundrum...
b) il secondo rischio è un rischio di tipo regolamentare. C'è ancora una quantità enorme di munnezza nascosta nei bilanci delle banche. Escludo che tutte ce la possano fare in maniera indolore, coi contribuenti felici di accollarsi i debiti delle varie bad bank e di sovvenzionare il pagamento delle cedole agli obbligazionisti perpetui. Ci sono ancora titoli che possono rendere il 6-7-8% senza necessariamente dovere fare il vodoo agli zombie. A me piace dormire tranquillo, e come ho confessato al meeting preferisco un buon emittente non cumulativo e con loss absorption ad una ciofeca cumulativa e senza loss absorption. Sbaglierò, ma sono tutt'ora fuori da Irlanda, UK, Spagna (salvo Santander e BBVA) e gran parte delle banche tedesche, landesbanken in particolare. E' vero che con quelle si può ancora raddoppiare, ma è anche vero che si può ancora perdere tutto. :Y Il mio compito è quello di gestire i guadagni, non le perdite...