Ciao Mais78, premetto che non ho ancora finito bene di studiare il documento, ma sinceramente non mi sento di condividere il tuo pessimismo.
La ratio di questa riforma, alla fin fine, è di aumentare la dotazione di capitali propri delle banche, sia qualitativamente che quantitativamente. Più volte è stato affermato che tale obiettivo deve essere raggiunto in modo graduale, per non stravolgere le condizioni di mercato e non pregiudicare la possibilità per le banche di collocare i nuovi strumenti.
Al di là dell'interpretazione letterale delle singole clausole, che ovviamente non vanno sottovalutate e che da domani cercherò di approfondire nel dettaglio
, mi sembra inverosimile che si trovi una scappatoia per consentire alle banche scorciatoie rispetto al vero obiettivo della riforma.
In parole semplici: non credo che quel che da domani non va più bene come Tier 1 possa essere accettato come Tier 2.
Resto dell'idea che le banche dovranno fare uno sforzo per rafforzare il proprio patrimonio, in primo luogo attraverso l'aumento del capitale primario (offerta di nuove azioni e/o minore distribuzione degli utili agli azionisti da destinare a riserva) ma anche attraverso l'emissione di nuovi strumenti che soddisfino i nuovi requisiti richiesti in sostituzione di quelli vecchi che verranno via via rimborsati.
Per questo sono convinto che le banche in condizioni di farlo continueranno, come già nei mesi scorsi, a richiamare le emissioni sul mercato alla prima data utile.
Spero naturalmente di non sbagliarmi, ma se così non fosse Basilea 3 fallirebbe completamente gli obiettivi per cui è stata ideata.
Che poi le cose (forse) si sarebbero potute fare in modo più lineare è un altro paio di maniche...
Buona serata