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Metriko

Forumer attivo
a tal proposito, ribalto una domanda ai più esperti del settore (zorba docet :-o)
Mi aggiornate un attimo sulla situazione di BOi, se riuscite ???
Ero interessato ad un ingresso sulla 573 lt2.
Sabglio o sulla perpetua cumulativa stan tornano a pagare gli interessi ???
Pertanto, la situazione dell'istituto non dovrebbe(il condizionale è d'obbligo) portare a OPA forzate tipo ANGLO, od a una discesa dei prezzi delle lt2 stile ALLIED.
A dicembre si parlò, se non erro, di una ricapitalizzazione del'istituto mediante aumento di capitale da richiedere al mercato, entro marzo, per uscire definitivamente dal guado.
Domanda : su BOI, a che punto siamo ??? :help:
Ringrazio tutti anticipatamente :)
Io sono su questa lt2 con un prezzo di carico abbastanza alto " 75 "

Per ora Boi è ancora in corsa per raccimolare i 2,2 bilion ha tempo fino al 28 febbraio,
700 milioni li ha recuperati con le opa piu altri 40 milioni con vendita di asset ma non riuscira' ad arrivare a 2,2 bilion quindi lo stato dovrebbe metterci il resto.

Ora c'è un passaggio delicato , se lo stato mette il restante la banca sarebbe automaticamente nazionalizzata pero' c'è la possibilita' che lo stato metta il denaro ma che in contropartita riceva delle azioni a partecipazione silente che nel prossimo futuro verranno ricomprate da BOI .
Io penso che per ora sia meglio aspettare qualche giorno e vedere come lo stato e la banca risolveranno il problema della ricapitalizzazione alla scadenza del 28 febbraio e ancora vedere la view del nuovo governo sugli istituti bancari in difficolta' ed in particolare per BOI.
 

negusneg

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PUNTO 1 - Banche, ricorso a mercato sarà inevitabile -Draghi
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Reuters - 26/02/2011 15:33:20
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VERONA, 26 febbraio (Reuters) - Le banche italiane devono agire per rafforzare i loro ratios patrimoniali con la riduzione dei costi, la destinazione degli utili a riserva, le dismissioni di asset non strategici.

Ma il ricorso al mercato, quando le condizioni lo permetteranno, sarà inevitabile.

Un messaggio inequivocabile che il governatore della banca d'Italia, Mario Draghi, indirizza alle banche dalla palco del Forex. Problemi strutturali, quelli che interessano le nostre banche, che richiedono modifiche strutturali, ha sottolineato il governatore.

Draghi premette che i ratios patrimoniali dei cinque maggiori gruppi italiani "stanno in media salendo". A fine settembre il tier 1 era al 9%, il core tier 1 al 7,9% delle attività rischiose. Era al 5,7% a fine 2007.

Ma per giungere preparati alle nuove norme che vanno sotto il nome di Basilea 3, "il rafforzamento patrimoniale deve continuare, anzitutto attraverso la capitalizzazione degli utili". Draghi si aspetta che "come per il 2009, gran parte dei profitti conseguiti lo scorso anno venga destinata ad accrescere la dotazione patrimoniale". Ma è inevitabile anche il ricorso al mercato dei capitali non appena i mercati lo consentiranno.

"Darei un suggerimento", ha aggiunto intervenendo a braccio rispetto al testo scritto del suo intervento. "Sarebbe saggio procedere a queste decisioni prima degli stress test, o prima che gli stress test vengano resi noti. Se ci sono aziende bancarie che hanno già deciso aumenti di capitale è bene che comunichino la decisione al più presto".

Difficile non condividere quanto espresso da quest'uomo che si conferma una volta di più come una delle poche persone responsabili e lungimiranti nel panorama attuale, non solo in quello italiano e non solo in quello finanziario.

Venendo al tema, le banche italiane sono entrate meglio nella crisi rispetto alle altre perchè in generale facevano minor ricorso alla leva finanziaria e si erano sbilanciate meno in operazioni di pura speculazione. Pesava però, e pesa tuttora, la pesante politica di espansione e acquisizioni attuata subito prima della crisi (Capitalia, Antonveneta, etc.), e che ha portato diversi istituti europei sull'orlo del fallimento, se non a una vera e propria nazionalizzazione.

Fortunatamente le banche italiane hanno un forte radicamento sul territorio che rende loro accessibile il ricorso al mercato (vedi AUCAP del Banco Popolare) anche in condizioni critiche. Spesso a scapito dei loro clienti (vedi convertendo Popolare di Milano), purtroppo, ma questo è un altro discorso. :rolleyes:

Commento mio: molte banche e istituzioni finanziarie europee si trovano in situazioni altrettanto critiche, se non peggiori, ma ad eccezione di quelle a carattere sistemico (too big to fail), che continueranno ad essere tenute in vita con gli interventi statali, dovranno contare sulle proprie forze per venirne fuori. Non tutte però, soprattutto quelle medie, di taglia regionale, riusciranno ad avere la stessa facilità di accesso al mercato degli istituti italiani, ragion per cui dovranno necessariamente cercare finanziatori esterni o potenziali acquirenti.

Con la maggior parte delle banche impegnate a stringere i cordoni e, casomai, a dismettere partecipazioni, questo canale lo vedo sostanzialmente impraticabile, almeno per un bel po' di anni.

Quanti agli investitori esterni, gli hedge fund si stanno ancora leccando le ferite e gli altri (Warren Buffett, fondi sovrani) hanno capito che gli conviene acquisire partecipazioni solo in istituti in qualche modo garantiti dal sistema, magari con partecipazioni silenti (= obbligazioni perpetue :D) che gli consentano di fare buoni profitti con un rischio ragionevole.

Che senso avrebbe acquisire ora un istituto traballante e dalle prospettive incerte quando, aspettando un po', se ne potrebbero rilevare gli asset migliori senza il fardello ingombrante delle liabilities?

Credo che nel settore ne vedremo ancora delle belle, purtroppo. Ragione in più per attenersi rigorosamente a regole di sana gestione del portafoglio: diversificazione del rischio, attenta selezione degli emittenti, ridotta concentrazione su singoli titoli, etc.
 
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Rottweiler

Forumer storico
Il più recente report di Moody's su Bawag (gennaio 2011), che ricorda luci e ombre ancora presenti nella banca:
 

Allegati

  • Moodys-data jan 2011.pdf
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nik.sala

Money Never Sleeps
Difficile non condividere quanto espresso da quest'uomo che si conferma una volta di più come una delle poche persone responsabili e lungimiranti nel panorama attuale, non solo in quello italiano e non solo in quello finanziario.

Venendo al tema, le banche italiane sono entrate meglio nella crisi rispetto alle altre perchè in generale facevano minor ricorso alla leva finanziaria e si erano sbilanciate meno in operazioni di pura speculazione. Pesava però, e pesa tuttora, la pesante politica di espansione e acquisizioni attuata subito prima della crisi (Capitalia, Antonveneta, etc.), e che ha portato diversi istituti europei sull'orlo del fallimento, se non a una vera e propria nazionalizzazione.

Fortunatamente le banche italiane hanno un forte radicamento sul territorio che rende loro accessibile il ricorso al mercato (vedi AUCAP del Banco Popolare) anche in condizioni critiche. Spesso a scapito dei loro clienti (vedi convertendo Popolare di Milano), purtroppo, ma questo è un altro discorso. :rolleyes:

Commento mio: molte banche e istituzioni finanziarie europee si trovano in situazioni altrettanto critiche, se non peggiori, ma ad eccezione di quelle a carattere sistemico (too big to fail), che continueranno ad essere tenute in vita con gli interventi statali, dovranno contare sulle proprie forze per venirne fuori. Non tutte però, soprattutto quelle medie, di taglia regionale, riusciranno ad avere la stessa facilità di accesso al mercato degli istituti italiani, ragion per cui dovranno necessariamente cercare finanziatori esterni o potenziali acquirenti.

Con la maggior parte delle banche impegnate a stringere i cordoni e, casomai, a dismettere partecipazioni, questo canale lo vedo sostanzialmente impraticabile, almeno per un bel po' di anni.

Quanti agli investitori esterni, gli hedge fund si stanno ancora leccando le ferite e gli altri (Warren Buffett, fondi sovrani) hanno capito che gli conviene acquisire partecipazioni solo in istituti in qualche modo garantiti dal sistema, magari con partecipazioni silenti (= obbligazioni perpetue :D) che gli consentano di fare buoni profitti con un rischio ragionevole.

Che senso avrebbe acquisire ora un istituto traballante e dalle prospettive incerte quando, aspettando un po', se ne potrebbero rilevare gli asset migliori senza il fardello ingombrante delle liabilities?

Credo che nel settore ne vedremo ancora delle belle, purtroppo. Ragione in più per attenersi rigorosamente a regole di sana gestione del portafoglio: diversificazione del rischio, attenta selezione degli emittenti, ridotta concentrazione su singoli titoli, etc.

Negus, sempre perle di saggezza dalla tua tastiera :-o
Al momento, secondo il tuo punto di vista, quali sono le migliori occasioni sul mondo delle p, nell'ottica di un ragionevole rischio/rendimento :-?;):)
 

nik.sala

Money Never Sleeps
Io sono su questa lt2 con un prezzo di carico abbastanza alto " 75 "

Per ora Boi è ancora in corsa per raccimolare i 2,2 bilion ha tempo fino al 28 febbraio,
700 milioni li ha recuperati con le opa piu altri 40 milioni con vendita di asset ma non riuscira' ad arrivare a 2,2 bilion quindi lo stato dovrebbe metterci il resto.

Ora c'è un passaggio delicato , se lo stato mette il restante la banca sarebbe automaticamente nazionalizzata pero' c'è la possibilita' che lo stato metta il denaro ma che in contropartita riceva delle azioni a partecipazione silente che nel prossimo futuro verranno ricomprate da BOI .
Io penso che per ora sia meglio aspettare qualche giorno e vedere come lo stato e la banca risolveranno il problema della ricapitalizzazione alla scadenza del 28 febbraio e ancora vedere la view del nuovo governo sugli istituti bancari in difficolta' ed in particolare per BOI.

Grazie metriko :up: era per avere un aggiornamento, ricordavo bene quindi.
Certo è che, se tagliano anche sulle sub lt2 di BOI, penso che non si salvi nessuna banca...
 

Zorba

Bos 4 Mod
Io sono su questa lt2 con un prezzo di carico abbastanza alto " 75 "

Per ora Boi è ancora in corsa per raccimolare i 2,2 bilion ha tempo fino al 28 febbraio,
700 milioni li ha recuperati con le opa piu altri 40 milioni con vendita di asset ma non riuscira' ad arrivare a 2,2 bilion quindi lo stato dovrebbe metterci il resto.

Ora c'è un passaggio delicato , se lo stato mette il restante la banca sarebbe automaticamente nazionalizzata pero' c'è la possibilita' che lo stato metta il denaro ma che in contropartita riceva delle azioni a partecipazione silente che nel prossimo futuro verranno ricomprate da BOI .
Io penso che per ora sia meglio aspettare qualche giorno e vedere come lo stato e la banca risolveranno il problema della ricapitalizzazione alla scadenza del 28 febbraio e ancora vedere la view del nuovo governo sugli istituti bancari in difficolta' ed in particolare per BOI.

Sono d'accordo con metriko. Adesso quota 66: in ottica prudenziale, meglio aspettare sviluppi, anche perchè non cambia molto comprarle a 66 o 70...
 
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Zorba

Bos 4 Mod
Grazie metriko :up: era per avere un aggiornamento, ricordavo bene quindi.
Certo è che, se tagliano anche sulle sub lt2 di BOI, penso che non si salvi nessuna banca...

Allo stato attuale è difficile immaginare una segata alle LT2 di BOI, ma non si sa mai... Io cmq ero uscito a 69 e sono rientrato l'altro giorno a 63.
 

Mais78

BAWAG fan club
ho studiato

premetto che qualcuno la definì LT2... non è una LT2

carlo le LT2 assicurative per caratteristiche sono diverse dalle bancarie. In ogni caso quello che conta e' che e' senior rispetto alla 414 (oltre ad avere call piu' vicina) ma ha lo stesso rendimento ai prezzi attuali...
Non vorrei sbagliarmi ma la 414 dovrebbe essere non cum e con loss abs.

In passato l'ho avuta, pensavo di farmi un secondo giro ma probabilmente non entro, a meno che non vendo qualcosa. Di cumulativo con rendimento del 12% e call probabilissima non vedo molto in giro.
 
Stato
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