Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Secondo me, nel caso del BTPi, bisogna fare i conti con l'alta volatilità a cui
sono soggetti, derivante principalmente dalla componente fissa dei titoli
che, di norma è molto bassa, per cui in caso di rialzo dei tassi come in questo periodo, i prezzi scendono maggiormente.

e no, te ne freghi dell'alta volatilita', ti compri un trentennale e te lo tieni per 30 anni...questo e' il concetto
 
Buongiorno a tutti.
Il tuo ragionamento è più che corretto, peccato però che non considero affidabili i dati, non solo sull'inflazione, del ns. ufficio di statistica nazionale. Sono cioè indotto a pensare e la realtà della spesa quotidiana
me lo conferma che, nel caso dell'inflazione, anzichè 2,7 % come minimo
è il doppio, per cui ci vorrebbe un flusso cedolare almeno del 7-8 %.
Secondo me, nel caso del BTPi, bisogna fare i conti con l'alta volatilità a cui
sono soggetti, derivante principalmente dalla componente fissa dei titoli
che, di norma è molto bassa, per cui in caso di rialzo dei tassi come in questo periodo, i prezzi scendono maggiormente.

io credo che i dati sull'inflazione dell'istat siano abbastanza giusti. Evidentemente sono valori statistici e medi, quindi i singoli possono avere consumi particolari con inflazione più alta. E' certo che però ci accorgiamo molto degli elementi che salgono e siamo meno attenti a quelli che scendono (nessuno dice che spende la metà per telefonare, o si ottiene il doppio e più di dati a pari spesa..., nessuno si accorge che un buon pc costa ora meno della metà di uno stipendio medio poco tempo fa era il doppio almeno...etc.)
A me un rendimento reale 3% su inflazione ISTAT va benissimo :D
(anche a settembre..)
 
Ancora sui "nuovi "Unicredit ed Intesa

Ciao,
sulla tassazione delle nuove Unicredit [FONT=&quot]XS0527624059 [/FONT]ed Intesa XS0545782020 vado controcorrente e non credo sia male parlarne sul forum.

Dopo le spiegazioni di Zorba allo stato attuale credo che i titoli atipici si possano contare sulle dita di una mano.
Sopratutto non mi pare che ne esistano tra quelli italiani.

I nuovi Unicredit ed Intesa hanno condizioni peggiorative rispetto ai vecchi ma struttura identica.(loss absorption non definitiva)

Il fatto che la loss absorption o la cancellazione delle cedole possano scattare più facilmente non ha nulla a che vedere con il 27%.
Perché un titolo diventi atipico dovrebbe incorporare una loss absorption definitiva che pregiudichi il rimborso del nominale a scadenza e non è questo il caso.
La differenza maggiore rispetto ai vecchi titoli resta il taglio delle cedole per tutto il periodo in cui il titolo ha nominale ridotto , mentre nei vecchi paradossalmente si potevano ricevere cedole calcolate sul 100% del nominale anche in regime di loss absorption.
Il rimborso al nominale, punto cruciale per determinare l’atipicità o meno di un titolo è sempre rispettato nei casi di rimborso anticipato ed anche in caso di liquidazione l’eventuale loss viene reintegrata .
In nessun caso si perde il diritto ,teorico e subordinato a quello del creditori senior, a ricevere il nominale completo (nella realtà è difficile se non impossibile che in caso di liquidazione rimanga qualcosa da spartire)
La tassazione al 12,5% contenuta nei prospetti e’ corretta , i titoli ai fini della tassazione sono identici ai vecchi ed hanno le carte in regola per essere considerati alla stregua di normali obbligazioni.

Ritengo che si debba insistere ad oltranza per avere ragione , sopratutto in questo caso visto che Fineco (Unicredit) dovrebbe avere tutte le possibilita' di informarsi senza sforzo presso l'emittente e che l'Abi l'anno scorso ha emesso un parere, postato anche sul forum, che spiegava bene queste problematiche.


[FONT=&quot]The principal of the Notes will be written up:[/FONT]
[FONT=&quot](a) to the original principal amount, in the event of winding up, dissolution, liquidation or bankruptcy[/FONT]
[FONT=&quot](including, [/FONT][FONT=&quot]inter alia[/FONT][FONT=&quot], [/FONT][FONT=&quot]Liquidazione Coatta Amministrativa[/FONT][FONT=&quot]) of the Issuer and with effect[/FONT]
[FONT=&quot]immediately prior to the commencement of such winding up, dissolution, liquidation or[/FONT]
[FONT=&quot]bankruptcy (including, [/FONT][FONT=&quot]inter alia, Liquidazione Coatta Amministrativa[/FONT][FONT=&quot]);[/FONT]

[FONT=&quot]Le clausole di rimborso anticipato prevedono tutte il rimborso come minimo al nominale oppure al make whole amount che potrebbe essere addirittura maggiore.[/FONT]

[FONT=&quot]E’ specificato che non puo’ esserci rimborso anticipato quando il titolo e’ “vittima” di loss absorption [/FONT]
[FONT=&quot]Queste clausole sono riassunte in prima pagina .[/FONT]

[FONT=&quot]In addition, the Issuer may, at its option, redeem the Notes in whole, but not in part, at any time before the Interest Reset Date[/FONT]
[FONT=&quot]following the occurrence of a Tax Deductibility Event (as defined herein) at a redemption price equal to the greater of their[/FONT]
[FONT=&quot]principal amount or the Make Whole Amount (as defined herein), or following the occurrence of a Regulatory Event or an[/FONT]
[FONT=&quot]Additional Amount Event (each as defined herein) at an amount equal to their principal amount, plus, in each case, any accrued[/FONT]
[FONT=&quot]interest and any additional amounts due pursuant to Condition 9 ([/FONT][FONT=&quot]Taxation[/FONT][FONT=&quot]), as described in Condition 7(d) ([/FONT][FONT=&quot]Redemption due to[/FONT]
[FONT=&quot]a Tax Deductibility Event[/FONT][FONT=&quot]), Condition 7(c) ([/FONT][FONT=&quot]Redemption due to a Regulatory Event[/FONT][FONT=&quot]) and Condition 7(e) ([/FONT][FONT=&quot]Redemption due to an[/FONT]
[FONT=&quot]Additional Amount Event[/FONT][FONT=&quot]). Any such redemption of Notes occurring on or after the Interest Reset Date will be at an amount[/FONT]
[FONT=&quot]equal to their principal amount together with any accrued interest and any additional amounts due pursuant to Condition 9[/FONT]
[FONT=&quot]([/FONT][FONT=&quot]Taxation[/FONT][FONT=&quot]). The Notes may not be redeemed pursuant to Conditions 7(b), (c), (d) or (e) in the event that the principal amount of[/FONT]
[FONT=&quot]the Notes has been written down and not yet, at the relevant time, been written up in whole pursuant to Condition 6 ([/FONT][FONT=&quot]Loss[/FONT]
[FONT=&quot]Absorption[/FONT][FONT=&quot]).[/FONT]


Ciao Sole,

mi sarebbe piaciuto ritornare su questa discussione prima, ma purtroppo non ne ho avuto il tempo. Credo però che, a partire dalla questione da te sollevata a proposito dei due titoli “nuovi” di Unicredit e Intesa, non sia inutile fare alcune considerazioni.
Ad esempio:
1)la tua analisi, che distingue severità nell’applicazione della loss absorption dall’applicabilità dell’imposta al 27%, mi sembra corretta. Evidentemente sono stato tratto in errore da altre considerazioni, che espongo qui di seguito.
2)il documento BIS del dicembre scorso “A global regulatory framework for more resilient banks and banking systems” fissava una serie di requisiti di loss absorption per i titoli che volessero qualificarsi come T1. In particolare (vedi pag. 17, primo capoverso) si prescriveva quanto segue:
“Instruments classified as liabilities for accounting purposes must have principal loss absorption through either (i) conversion to common shares at an objective pre-specified trigger point or (ii) a write-down mechanism which allocates losses to the instrument at a pre-specified trigger point. The write-down will have the following effects:
a)Reduce the claim of the instrument in liquidation;
b)Reduce the amount re-paid when a call is exercised; and
c)Partially or fully reduce coupon/dividend payments on the instrument.”

Si prescrive, in altre parole, un write-down permanente del nominale, per potersi qualificare come Basel 3 compliant Tier 1.

3)se quanto affermato in 1) e 2) è corretto, se ne dovrebbe dedurre che anche da questo punto di vista il bond di Unicredit non è Basel 3 T1 compliant. Essendo stato emesso prima del 12 settembre 2010, potrà tutt’al più godere di un phase-out period e sperare di qualificarsi come T2, anche se il tasso pagato è veramente eccessivo per strumenti di questa categoria.
Chi desiderasse investire in questo titolo dovrebbe pertanto attendersi una redemption anticipata rispetto alla data di resettaggio cedola.
Tutto questo nell’ipotesi che la nuova normativa ricalchi Basel 3.
Un altro passaggio del prospetto che, a mio avviso, dovrebbe dare tranquillità è il seguente:
“Any write-down of the principal amount of the Notes shall be made, pari passu and pro rata with the Issuer’s non-consolidated Tier 1 Capital (patrimonio di base) (as determined in accordance with the Bank of Italy Regulations and the Supervisory Guidelines of the Bank of Italy)”.
Se consideriamo il periodo da oggi all’1-1-2013, questo titolo è classificato come T1 ed è pari passu con il “vecchio” T1 (XS0470937243). Non dovremmo quindi dedurne che l’eventuale taglio del nominale del “nuovo” si trascinerebbe anche quello del vecchio? E se così fossero le cose, i rischi, nel caso di eventi catastrofici per Unicredit, di vedere il nominale tagliato non sarebbero identici per entrambe le emissioni, almeno sino al 2013?
Mi interessa molto sapere se leggi anche tu così il passaggio del prospetto da me citato. Per un giudizio globale sul bond ovviamente andrebbero considerate anche altre clausole, che svantaggiano la nuova emissione rispetto alla vecchia.

Un ultimo commento, sul bond dei cugini.
Il “nuovo” di Intesa, pur essendo diverso da quello di Unicredit, non dovrebbe neppur esso obbedire a Basilea 3. Se così fosse e se le norme europee dovessero ricalcare le norme sin qui edite (in particolare la postilla che mette fuori gioco dall’1-1-2013 i T1 non compliant emessi dopo il 12 settembre 2010), questo bond non conterebbe più nulla nel patrimonio di vigilanza. Intesa lo richiamerebbe quasi certamente (a 102, se non sbaglio).

P.S.se tutto quanto scritto sopra a proposito del bond Unicredit è corretto, ciò significa che ad esso si applica il 12.5% di tassa. I futuri bonds, invece, se vorranno essere in linea con Basilea 3 sulla loss absorption dovranno pagare il 27%.
 
Ultima modifica:
Ragazzuoli ieri in 10 minuti di follia ho comprato un pò di azioni di bank of ireland a 0,106 (massimi 2007 oltre 18€)

a ciofeche ... vi ho battuto tutti

:D
 
e no, te ne freghi dell'alta volatilita', ti compri un trentennale e te lo tieni per 30 anni...questo e' il concetto




Il concetto è giusto e, lo sarebbe ancora di più qualora la crescita dei salari fosse uguale a quella dell'inflazione. Purtroppo come è noto le cose stanno diversamente: l'incremento dei salari non segue quella dei prezzi, semplicemente perchè nel ns. paese è un miraggio aumentare la produttività. Solo così si potrebbero chiedere e ottenere i giusti adeguamenti.
 
io credo che i dati sull'inflazione dell'istat siano abbastanza giusti. Evidentemente sono valori statistici e medi, quindi i singoli possono avere consumi particolari con inflazione più alta. E' certo che però ci accorgiamo molto degli elementi che salgono e siamo meno attenti a quelli che scendono (nessuno dice che spende la metà per telefonare, o si ottiene il doppio e più di dati a pari spesa..., nessuno si accorge che un buon pc costa ora meno della metà di uno stipendio medio poco tempo fa era il doppio almeno...etc.)
A me un rendimento reale 3% su inflazione ISTAT va benissimo :D
(anche a settembre..)


Scusate per l'o.t., anche se in effetti l'inflazione riguarda pure le ns. perp.
E scusa anche a warren se insisto, ma io non mi ci ritrovo. In che misura verrà calcolato dall'Istat l'aumento dell'imposta di bollo e l'eventuale aumento della ritenuta fiscale dal 12,50% al 20% sull'inflazione?
In definitiva, per i cassettisti come me, (o traders mancati, che dir si voglia), i due provvedimenti sopra citati si concretizzano in una forte perdita di potere di acquisto non del capitale, ma dei frutti che esso ha generato negli ultimi anni. Preciso, frutti di un capitale creato con risparmio quotidiano e qualche botta di c..o negli investimenti, entrambi già ampiamente tassati.
 
P.s. so che l'imposta di bollo e rit.fiscale non c'entra con l'inflazione, ma è un discorso più allargato... Il riassunto è: l'inflazione delle mie entrate è ultra-negativa, quella delle mie uscite, stratosferica. Senza voler evocare nessun aggancio anni '70 al costo della vita... Semplice considerazione.
 
Intesa a 94.5 mi sembra sempre cara, per non parlare di Mps & Ubi a 98-99:eek:. Il tds italico decennale rende il 6%...



prezzi assolutamente assurdi su ubi e monte (carissime)

ho fatto parecchie riflessione e ho spulciato una miriade di obbligazioni su bbg, ma anche su mot/tlx ecc.... ec...


e alla fine sono arrivato alla conclusione, che molti prezzi non hanno subito grossi cali, semplicemente perchè si credee sia un momento passeggiero.


se no la cosa sinceramente non si spiega proprio.




c'è anche però un altro ragionamento, il mercato al momento sembra avere più paura degli stati che delle banche.

cds santander bbva mediobanca e tanti altri sono più bassi dei cds degli stati si appartenanza.
 
Ultima modifica:
In effetti, spulciando il listino, si nota come i prezzi delle obbligazioni sul mercato abbiano tenuto tutto sommato abbastanza bene, a differenza dei tds.
Evidente l'intento di spingere al ribasso questi asset, forse per mandare un msg alla politica?
Se fosse una semplice previsione di rialzo dei tassi, e quindi, ribasso dei prezzi obbligazionari, avrebbe colpito tutte le obbligazioni indistintamente.
Non credo che il mercato abbia paura degli stati e meno delle banche, la conseguenza logica è che se scendono i tds di uno stato, le banche debbano scendere poichè, in genere, sono piene di tds del loro stato.
Certo che andando avanti così, in assenza soprattutto di forti risposte politiche (impossibili al momento), si potrà continuare a giocare contro questo paese o quell'altro in funzione delle possibili difficoltà momentanee che emergeranno di volta in volta.
Condivido con quanto esposto da CB, quando dice "servirebbe una garanzia a livello europeo che tranquillizzi una volta per tutte i mercati".
 
Stato
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