...molto spesso in finanza quando tutti scommettono su una cosa ...poi avviene l opposto
la grecia non è LT2 Anglo o BOI o GM che se fallisce non gliene frega un caxxo a nessuno ....
Apertura in rialzo per Wall Steet che scommette su una nuova politica di interventi a sostegno dell’economia americana da parte della Federal Reserve. E’ iniziata oggi, infatti, la riunione dei Governatori della Banca Centrale Usa, al termine della quale verranno rese note le prossime misure di politica monetaria. Gli investitori sperano in una nuova iniezione di liquidità. I listini di New York non sembrano risentire oggi dell’instabilità dell’area Euro. Le Borse americane, infatti hanno avviato le contrattazioni quando nel Vecchio continente il successo delle aste sui bond greci e spagnoli avevano rasserenato gli animi. Contrastanti i dati resi noti oggi relativi al settore immobiliare americano nel mese di agosto: calano le nuove costruzioni mentre sono in aumento i permessi edilizi. Nel giorno in cui il Fondo monetario internazionale ha tagliato le stime di crescita dell’economia mondiale, rivedendo al ribasso anche quelle degli Stati Uniti, che nel 2011 cresceranno dell’1,5% (di un punto percentuale in meno rispetto a quanto precedentemente stimato), guadagnano terreno i titoli anticiclici, mentre la crescita delle quotazioni dell’oro fa risalire i prezzi delle società produttrici della materia prima più pregiata.
Le Borse europee hanno ripreso fiato chiudendo tutte in moderato rialzo. Dopo un avvio contratto, a causa del taglio del rating sul debito italiano operato da Standard&Poor’s,
i listini di Eurolandia hanno tirato un sospiro di sollievo dopo il positivo esito delle aste sui titoli di stato spagnoli ed ellenici. Segno che gli investitori non scommettono sul default dei due paesi del Mediterraneo. L’altra nota positiva arriva dal Brasile, che si è dichiarato disponibile a dare il suo contributo (si parla di 10 miliardi di dollari) per risolvere la crisi del debito sovrano in Europa, proponendo, inoltre, un aiuto congiunto da parte dei paesi del Bric (Brasile, Russia, India, Cina). Contrastato l’andamento del comparto finanziario, dove il generale recupero delle banche è minato dalle debolezze interne di alcuni singoli istituti: BNP Paribas e Société Générale sono crollate sul CAC di Parigi mentre la ridotta profittabilità, stimata per fine anno, hanno fatto scivolare Deutsche Bank sul Dax di Francoforte. Anche sui listini europei si è fatto sentire il taglio delle stime sulla crescita economica. E i titoli difensivi hanno registrato forti rialzi.