Ciao floppyone, benvenuto a bordo
Diciamo che in condizioni normali, in cui l'emittente paga regolarmente le cedole, non dovrebbero esserci movimenti particolari.
Qui però non siamo in situazioni normali: prima c'è stato un crollo generalizzato dovuto al declassamento dei rating (molti investitori non possono detenere titoli sotto all'investment grade e parecchie perpetuals sono state degradate, o rischiano di essere degradate, a junk), al rischio di cancellazione delle cedole ed al rischio di non esercizio della call.
La cosa curiosa, però, è che quando parecchi mesi fa ho scritto che l'Investor Relation di Intesa mi aveva annunciato l'intenzione del Gruppo di pagare le cedole su tutte le sue subordinate le quotazioni hanno continuato a scendere come se nulla fosse.
Mentre invece nell'ultimo mese dopo che Depfa ha annunciato la cancellazione della cedola su tutte le sue perpetue i prezzi hanno timidamente dato segni di ripresa.
Direi che quindi, più che il pagamento delle cedole o meno, il comparto sconta eventi (nel bene o nel male) di portata superiore.
Prima c'è stata una fase di panico in cui, inizialmente per la decisione di Deutsche Bank di non esercitare la call su un prestito subordinato, poi per la riduzione del capitale di alcune perpetual di Bradford & Bingley operata dal governo inglese, chi aveva titoli subordinati li ha svenduti, a prescindere dalla solidità vera o presunta dell'emittente, per paura di perdere cedole e capitale, e di restare incastrato per un periodo indefinito.
Poi è arrivato un recupero generalizzato (tutt'ora in atto), mano a mano che si constatava che la quasi totalità degli emittenti pagherà normalmente le cedole e che addirittura una larga maggioranza ha esercitato o eserciterà regolarmente le call alla prima scadenza prevista. Un'ulteriore spinta è venuta dalle offerte pubbliche di acquisto, seppure a sconto, lanciate da diversi emittenti, nonchè la sensazione che l'haircut inflitto agli obbligazionisti di Bradford & Bingley dovrebbe rimanere un caso isolato, o almeno molto circoscritto.
Personalmente, pur avendo ricominciato a comprare significativamente, consiglio ancora grande prudenza e cautela, particolarmente su quegli emittenti che sono stati nazionalizzati, o rischiano di esserlo a breve. Tanto le occasioni non mancano, anche fra gli emittenti più solidi e meno fragili. E lo smaltimento delle situazioni tossiche, particolarmente nel settore bancario, rischia di essere ancora lungo...