VI RICORDATE QUANDO SI STARNUTIVA E TI DICEVANO "SALUTE"... BEI TEMPI

È disarmante commentare le dirette tv del premier che, ogni settimana, prende la scena per annunciare i diktat
e lo stato di un Paese che nella realtà, non solo economica, è l’esatto opposto di come si descrive.

Per carità, che i giallorossi si fossero uniti solo per la commedia del potere era chiaro fin dal principio,
perché anche a settembre 19 grillini, cattocomunisti e renziani, non avevano la minima idea di ciò che fosse necessario all’Italia
per crescere e migliorare, figuriamoci coll’esplosione del virus.

Tanto è vero che sono entrati subito nel pallone, da marzo col Covid poi non ne parliamo,
perché dalla commedia piano piano siamo passati alla farsa del potere, una catena di errori,
imposizioni e sprechi di risorse da paura da avvicinarsi alla sciagura.

Sia chiaro, coi gialloverdi non è che fosse andata molto meglio, ma che si arrivasse al buio più totale,
all’incapacità più generale sembrava difficile, eppure così è stato:

oggi ci ritroviamo dentro una tempesta economica e sociale da sbattere la testa al muro.


Ma quello che sconcerta è il racconto che il premier continua a fare del Paese a partire dai segnali molto positivi dell’economia,
solo perché nel trimestre estivo dopo la riapertura c’è stato un po’ di fatturato, insomma a passare da zero a più qualcosa più che normale era scontato.

Ecco perché parlare di indicatori molto positivi sulla base di quei dati è un’eresia dell’economia,
tanto è vero che esaurita quella fiammata estiva siamo tornati nel caos e in questo ultimo trimestre,
complici le paure inculcate e le restrizioni da seconda ondata, l’orizzonte è nero.


Tanto più perché nel mentre al posto di emanare provvedimenti a favore dei consumi,
dello sviluppo e della leva economica e produttiva si sono bruciati 100 miliardi, una fortuna,
in assistenza, spesa statale inoperosa, sciocchezze varie e bonus inutili e complicati,
una montagna di denaro sprecato senza risultato.


Ecco perché Giuseppe Conte, oggi, ci viene a dire che non ci sono più soldi da sprecare
e che dobbiamo stare attenti ad indirizzare le risorse, verrebbe da dire “alla faccia”.


Eppure, quando nei mesi scorsi dal centrodestra alle associazioni di categoria – Confindustria in testa –
si raccomandava un diverso utilizzo dei 100 miliardi, il premier e la sua coalizione hanno fatto marameo.

Come se non bastasse, ieri sul Mes il presidente del Consiglio ne ha detta una che fosse stato zitto sarebbe stato molto meglio.

Insomma, come si può dire che al Mes potremmo ricorrere solo se in caso di difficoltà di cassa, senza pensare alle conseguenze di questa affermazione.


Perché sia chiaro: dire una cosa del genere significa avvertire i mercati che, se l’Italia dovesse ricorrere al Mes, sarebbe con la cassa e coi conti a rosso fisso.

Pensate quale potrebbe essere la reazione ad una eventualità simile per chi, sul mercato esterno, deve piazzare centinaia di miliardi di titoli sovrani:
lo spread diventerebbe un buco nero, incredibile ma vero.


Dulcis in fundo il nuovo Dpcm sulle ulteriori restrizioni dimostra come il Governo insista nel trattare gli italiani in modo opposto.

Da una parte gli statali garantiti, lasciati a casa al dolce far niente o quasi, perché lo smart working è incontrollabile per definizione,
dall’altra chi produce fatturato obbligato a sacrifici incredibili, alla faccia della parità di trattamento dei cittadini sancito nella Costituzione.

Oltretutto, si continua a non capire che danno economico provochi lo smart working,
ed è incredibile che non ci sia nessuno a spiegare che il lavoro a distanza faccia più male che bene,
a partire dal rallentamento di una Pubblica amministrazione che già in presenza è una lumaca.


Eppure, sarebbe bastato copiare dagli altri per sostenere l’economia, i consumi e la produzione.

Sarebbe bastato guardare alla Francia, Germania, Usa, Inghilterra, per capire dove e come agire,

dal fisco al fondo perduto, dagli stimoli al sostegno dei redditi,

ma i giallorossi sono talmente arroganti e presuntuosi da sentirsi gli unici virtuosi, roba da matti.



Da ultimo, ci sarebbe molto da dire sulla seconda ondata che guarda caso è iniziata proprio dal 21 settembre,
esattamente in autunno come era stata annunciata da chi, evidentemente, aveva la sfera,
perché non si capisce come mai nonostante la riapertura sia avvenuta a giugno l’ondata sia arrivata alla fine di settembre.


Gli italiani è da giugno che hanno ricominciato ad assembrarsi perché con l’estate fra pizzerie, gelaterie, ristoranti,
alberghi, discoteche, stabilimenti e senza mascherine all’aperto, di vicinanze ce ne sono state eccome,
eppure la trasmissione del virus ha aspettato l’inizio dell’autunno, come mai?

Incubazione ritardata oppure ondata programmata?

Per farla breve, qualcuno dovrà spiegarci come mai l’aumento dei contagi sia esploso così in ritardo,
visto che durante l’estate il virus mica era andato in vacanza.

Perché l’escalation dei contagi non è iniziata a luglio, agosto oppure i primi di settembre come forse sarebbe stato più logico, visto quello che è successo da giugno in poi?


Sia come sia, siamo in piena pandemia, con l’Italia al lumicino e spaccata in due :

senza soldi per il sostegno a chi produce ma con i soldi per chi lo consuma a casa,

senza soldi per stralciare le cartelle con una pace fiscale ma con i soldi per pagare il leviatano statale,

senza soldi per ristorare le perdite del settore privato produttivo ma coi soldi per pagare enti inutili,
reddito ai delinquenti, aziende colabrodo, furbetti e inetti, solo colpa della pandemia?



Dite la vostra, che ho detto la mia.
 
AMCO - Asset Management Company
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Direzione generale: Via del Lauro, 5/7 – 20121 Milano
Sede di Vicenza: Viale Europa, 23 – 36100 Vicenza
Segreteria Generale: [email protected] - PEC: [email protected]

@ Val

dopo caminetto alitalia vonte passa al barbecue MPS.
tu che puoi,,, spiegaci come questa società garantisce e smaltisce OTTO MILIARDI di npl?
 
Continuo a sostenere la mia posizione. Questi sono fuori completamente di melone.
Questi i dati di ieri :



Sono 1.687 i nuovi positivi (facessero la distinzione fra asintomatici e "veramente malati" cadrebbe tutto il castello di carte)
con 14.577 tamponi effettuati, per una percentuale pari al 11,5 %.

I debolmente positivi risultano 111 mentre 12 gli accertamenti arrivati a seguito di test sierologico.

Tre le nuove terapie intensive occupate, che in totale diventano 113.

Cresce notevolmente, di 71 unità, il numero complessivo dei ricoveri meno gravi (1.136).

Sei invece i decessi delle ultime 24 ore di persone rimaste contagiate.
In provincia di Lecco, infine, si aggiungono al totale 36 positivi.
covid1910.jpg


Questi i dati reali.

Ma come si fa a dichiarare una cialtronata simile ed a dargli corda ?


La catastrofica previsione effettuata dalla "Commissione Indicatori" istituita dalla direzione generale del Welfare,
che parla della concreta possibilità che al 31 di ottobre
si possa arrivare addirittura a 4000 ricoveri di pazienti in condizioni non gravi ed a 600 in terapia intensiva.
 
Questo è quanto dichiarato il 20 settembre 2020 :

Prima che l'emergenza sanitaria travolgesse il mondo intero,
nel nostro Paese si contavano poco più di 5400 posti letto in terapia intensiva.

Nei mesi più duri della pandemia gli ospedali sono stati messi a dura prova in particolare nelle regioni più colpite.

Posti letto allestiti in via emergenziale, riconversione di interi reparti per non farsi trovare impreparati di fronte ad un nuovo picco di ricovero.

Il governo nel DL Rilancio ha stanziato 1,4 miliardi di euro per incrementare i posti nelle terapie intensive,
chiedendo alle regioni di riorganizzare le strutture ospedaliere.

L'obiettivo del Ministero della Salute è arrivare circa 11000 posti letto in terapia intensiva.


In Lombardia, una delle regioni più colpite, attualmente sono disponibili 1000 posti in TI, in caso di necessità possono aumentare.
 
Capite bene :

1000 posti letto disponibili, che in caso di necessità possono aumentare ;

OGGI : 113 posti letto occupati al 19 ottobre = 11,9%

Previsione catastrofica di 600 posti letto occupati entro il 31 ottobre.
600 - 113 = 487 posti letto : 12 giorni = 40 posti letto in media al giorno
da occupare.

OGGI SONO 3 TRE.
 
Quando sappiamo benissimo TUTTI, l'ha ammesso anche Sileri in TV,
che i nuovi positivi di oggi sono da chi dice il 70% a chi dice il 95% ASINTOMATICI.

Cioè positivi al virus ma NON MALATI.

E questi cosa decidono ?

DI CHIUDERE I CENTRI COMMERCIALI AL SABATO ED ALLA DOMENICA.
 
La proposta avanzata nelle ultime ore dai sindaci di tutti i Comuni capoluogo di provincia della Lombardia
prevede che, a partire dal prossimo giovedì 22 ottobre, tutte le attività e gli spostamenti nel territorio regionale si interrompano dalle 23 fino alle 5 del mattino successivo.

Unica eccezione sarebbe prevista esclusivamente nei casi definiti "eccezionali",
vale a dire per comprovate motivazioni di carattere lavorativo o sanitario o per necessità impellenti e non procrastinabili.

L'idea - che ha visto spingere verso la stessa direzione non solo tutti i primi cittadini ma anche il presidente dell'Anci Mauro Guerra,
i capogruppo di maggioranza ed opposizione nel consiglio regionale e lo stesso governatore Attilio Fontana -
sarà presentata al governo per chiedere la sua approvazione ed applicazione.

Tale proposta di regolamento, per giungere alla quale è risultata alfine determinante la relazione del Comitato tecnico scientifico lombardo,
verrà esposta direttamente a Roberto Speranza, nel tentativo di limitare il più possibile il numero di contagi
ed evitare il ripetersi di quanto accaduto nelle fasi più drammatiche della pandemia durante la scorsa primavera.

Un primo ok è giunto già proprio dal ministro della Salute:

"Sono d'accordo sull'ipotesi di misure più restrittive in Lombardia", ha spiegato all'agenzia Ansa.
"Ho sentito il Presidente Fontana e il sindaco Sala e lavoreremo assieme in tal senso nelle prossime ore".


Durante la riunione tra le varie parti, concordi nell'arrivare ad una decisione così estrema,

si è aggiunta anche la scelta di chiudere direttamente tutte le attività commerciali

che rientrano nella media e nella grande distribuzione

(unica eccezione viene fatta per i negozi di generi alimentari e di beni di prima necessità)

durante le intere giornate di sabato e di domenica.



"sono scelte che non si possono escludere nel momento in cui vogliamo tutti evitare un lockdown generalizzato e salvaguardare scuola e lavoro".
 
Salvaguardare il lavoro ?

Con una iniziativa del genere TUTTI i negozi dei centri commerciali chiuderanno,
perchè gli acquisti li vado a fare il sabato e la domenica.

Chi di noi va al centro commerciale la sera, per acquisti ?

Ed i dipendenti verranno tutti licenziati.

Bella salvaguardia del lavoro .........
 

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