Breaking News: a Hollywood ci sono potenti produttori maiali!

Mah. A parte le orribili traduzioni di repubblica "on peut jouit lors d'un viol" significa "si può godere durante uno stupro", non "gioire", un bel tacer non fu mai scritto.

Le uniche persone che han fatto bene a parlare sono le vittime di ricatto. E devono continuare a farlo.
 
No, per Diana: siamo in Democrazia, e la cosa vale sempre: bisogna che possano parlare anche le persone di cui non si condividono le opinioni.
non mi pare che sia stato negato questo diritto. è invece stato scritto che le vittime "hanno fatto bene" a parlare, sottintendendo (rivolgendosi agli altri e alle altre) che se devi parlare per dire stronzate, pur riconoscendotene il diritto a mio avviso era meglio se te ne stavi zitto soprattutto in considerazione della delicatezza dell'argomento.
 
Per la verità, io pensavo a chi gestisce la comunicazione di massa.
Mi spiego:
se io sono la direttrice di un giornale, importante o meno, ho la responsabilità di quanto pubblico.
Quindi, se ricevo una lettera come quella inviata dalle Francesi, ho la libertà di scegliere se pubblicarla o meno. Non credo esista il diritto a vedersi pubblicare ogni lettera che decidiamo di scrivere.
Ecco... se decido di pubblicarla, lo devo fare con consapevolezza: il contenuto è delicato? Il tema è affrontato da persone competenti? Potrebbe nascerne un dibattito? Il pubblico, o parte di esso potrebbe, stante la materia, restare ferito?
E quindi, se decido di pubblicarla, magari lo faccio pubblicando un editoriale in tema, con qualche dato sulle molestie, o intervistando qualche altra persona (COMPETENTE) in materia, per dare un punto di vista più corretto e completo.

E' come su FB. Se io gestisco una pagina con centinaia di migliaia di utenti e estimatori/trici e pubblico screenshot al cui autore/autrice si possa risalire agevolmente, e lo faccio mettendo alla berlina l'autore o l'autrice del post, magari invitando anche chi mi leggge a dare un parere sulla questione, mi devo prendere le mie responsabilità. Se dei miei mille mila fans, una buona parte va sulla pagina personale del malcapitato autore (o autrice) e inizia a prenderlo/a per i fondelli e a insultarlo/a, una qualche domanda sulla mia capacità di gestire la comunicazione di massa, me la devo fare.
Non posso dire: "Non sono responsabile dei miei fans e ognuno è libero di dire la sua", altrimenti è meglio che io non gestisca nessuna grande pagina FB.

Questa, almeno, è la mia opinione.
Perché se qui, tra di noi, possiamo dirci che gli uomini hanno il diritto di importunare, e possiamo discuterne in pace, se pubblico, invece queste cose su un quotidiano importante, il rischio che si scatenino reazioni grosse e gravi c'è.
E allora occorre una presa di responsabilità. Un gesto civile. Pubblico affermazioni come quella appena citata? Ebbene, ok, la pubblico, mi prendo le mi responsabilità e, invece che cercare lo scandalo, la polemica e basta, pubblico INSIEME contenuti differenti sul medesimo tema.
 
Perché se qui, tra di noi, possiamo dirci che gli uomini hanno il diritto di importunare...
Non finché la Moderazione esiste (salvo che "importunare" abbia un significato più ampio di quello che conosco io).

Al più, la Moderazione può consentire che si apra un sondaggio con una domanda del tipo "dimenticarsi di non avere indosso gli occhiali da sole e conseguentemente fissare - senza toccare - le tette di una ragazza si configura a vostro avviso come molestia sessuale?".
 
Non finché la Moderazione esiste (salvo che "importunare" abbia un significato più ampio di quello che conosco io).

Al più, la Moderazione può consentire che si apra un sondaggio con una domanda del tipo "dimenticarsi di non avere indosso gli occhiali da sole e conseguentemente fissare - senza toccare - le tette di una ragazza si configura a vostro avviso come molestia sessuale?".
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