Certificati di investimento - Cap. 3

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Se non sbaglio, una novità assoluta...
A memoria mia non mi pare di averne "incrociati" altri. Comunque durata (3 anni), 4 sottostanti a dir poco volatili, barriera al 140% sono tutti fattori da tener bene in considerazione. Potrebbe comunque essere interessante per un eventuale strategia long short o per uno swich del CH0470806685, anche se per questo il più interessante e che ho in WL rimane il CH0498259651 (accettando attualmente un loss di oltre 100€ a certificate).
 
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Grazie delle utili informazioni, ma forse sbaglio se ritengo che il p/e sia già considerato nel prezzo 'actual' dell'azione? Comunque il mio dubbio era semplicemente 'quanto' dovesse pesare il p/e nella scelta di un certificato. GP dice che è 'importantissimo': che tradotto in percentuale mi farebbe pensare a un valore dal 30% al 50% e quindi determinante. Se così fosse, allora si dovrebbero ad esempio evitare moltissimi certificati con sottostante titoli del Nasdaq che invece mi risulta siano presenti in quasi tutti i nostri portafogli.
Buona Domenica
Ciao Joe, il p/e essendo il valore corrente diviso gli utili è indice di quanto il mercato (incrocio tra domanda ed offerta) giudichi il corretto valore attuale di un certo titolo. da li a dire se il p/ debbe valere il 30 o il 50% del peso nella scelta dipende da altri fattori:
a. il sentiment del mercato: quando come oggi il sentiment è positivo sale tutto, ma vale anche il contrario (ci sono stati parecchi casi di titoli che da un anno all'altro hanno aumentato i propri utili di oltre il 30% e visto il loro valore scendere del 50%)
b. denaro a buon costo: quando come oggi il denaro costa poco, diviene più difficile capire i bilanci e di conseguenza la veridicità degli utili
c. le prospettive future di un titolo: se si tratta di una utility non in trasformazione è meno difficile commettere errore nel proiettare, sulla base del passato, gli utili dei passati esercizi verso quelli futuri; differentemente in attività con basse barriere d'ingresso e business in trasformazione (tecnologia in generale) è facile vedere aziende che nel giro di pochi anni passano dalle stelle alle stalle e viceversa. Purtroppo queste ultime son proprio quelle trattate a multipli maggiori e quindi più soggette di altri a scossoni.
Per i prudenti potrebbe essere utile guardare quante delle aziende del Dow presenti oggi lo erano anche solo 30 anni fa (sono quelle della tecnologia ad aver avuto il maggior numero di perdite)
IMHO dato che il punto a. non lo so prevedere nè maneggiare, guardo ai fondamentali dei sottostanti che tratto, maggiormente che alla struttura del certificato che li "ospita"; faccio eccezione solo per i certificati che uso per azioni tattiche (pochi gg fino a tre mesi)
 
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