Er Sugon
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Bull market per altri 15 anni? Si ma... | Trend Online
Bull market per altri 15 anni? Si ma...
A favorire la permanenza delle vacche grasse, sarà il Nord America che guiderà la crescita per i prossimi cinque anni con una sorta di passaggio del testimone che permetterà ad Europa ed emergenti di rimettersi in sesto. Una visione contrarian?
Brian Belski, capo stratega di BMO Capital Markets, non solo crede in questo bull market, non solo lo considera longevo, ma addirittura gli attribuisce altri 15 anni di vita. Con buona pace di tutti coloro che invece ne prevedono la caduta di qui a breve. Forse anche tra qualche giorno. Ma la durata estrema non corrisponderebbe ala certezza della sua affidabilità, un’affidabilità che non garantisce un andamento lineare puntato sempre al rialzo. Cosa significa questo? che potrebbero esserci anche forti momenti di incertezza sul suo cammino, anche perchè le azioni raramente hanno un andamento tranquillo per lunghissimi periodi, come è ovvio che sia.
A favorire il ritorno delle vacche grasse, sarà, secondo l’esperto, il Nord America che guiderà la crescita per i prossimi cinque anni con una sorta di passaggio del testimone che permetterà ad Europa ed emergenti di rimettersi in sesto. Una visione contrarian? Indubbio il fatto che dopo una serie di record toccati e superati soprattutto da parte degli indici statunitensi, i timori legati alle onde in arrivo dall’Europa e dalle prossime scelte della Fed, potrebbero urtare un mercato che a molti sembra sempre più “vuoto” nei contenuti e gonfiato solo nella forma e nei numeri. Ma è anche vero che altrettanto forti sono le speranze per un 2014 che nella seconda metà del percorso possa permettersi di ribaltare i dati spesso deludenti e contraddittori della prima.
Un entusiasmo che non è condiviso dai poteri forti a Wall Street: di ieri la notizia che vuole Soros già posizionato per un aumento della sua scommessa contro l’S&P500 con oltre 2 miliardi di esposizione ovvero un aumento del 605% rispetto alla fine del primo trimestre. Da qui lo scatenarsi delle ipotesi secondo cui ci si potrebbe aspettare un pullback a breve,ma analizzando le statistiche e soprattutto le altre posizioni sembra più probabile si tratti di una semplice precauzione che assomiglia più a una copertura.
Bull market per altri 15 anni? Si ma...
A favorire la permanenza delle vacche grasse, sarà il Nord America che guiderà la crescita per i prossimi cinque anni con una sorta di passaggio del testimone che permetterà ad Europa ed emergenti di rimettersi in sesto. Una visione contrarian?
Brian Belski, capo stratega di BMO Capital Markets, non solo crede in questo bull market, non solo lo considera longevo, ma addirittura gli attribuisce altri 15 anni di vita. Con buona pace di tutti coloro che invece ne prevedono la caduta di qui a breve. Forse anche tra qualche giorno. Ma la durata estrema non corrisponderebbe ala certezza della sua affidabilità, un’affidabilità che non garantisce un andamento lineare puntato sempre al rialzo. Cosa significa questo? che potrebbero esserci anche forti momenti di incertezza sul suo cammino, anche perchè le azioni raramente hanno un andamento tranquillo per lunghissimi periodi, come è ovvio che sia.
A favorire il ritorno delle vacche grasse, sarà, secondo l’esperto, il Nord America che guiderà la crescita per i prossimi cinque anni con una sorta di passaggio del testimone che permetterà ad Europa ed emergenti di rimettersi in sesto. Una visione contrarian? Indubbio il fatto che dopo una serie di record toccati e superati soprattutto da parte degli indici statunitensi, i timori legati alle onde in arrivo dall’Europa e dalle prossime scelte della Fed, potrebbero urtare un mercato che a molti sembra sempre più “vuoto” nei contenuti e gonfiato solo nella forma e nei numeri. Ma è anche vero che altrettanto forti sono le speranze per un 2014 che nella seconda metà del percorso possa permettersi di ribaltare i dati spesso deludenti e contraddittori della prima.
Un entusiasmo che non è condiviso dai poteri forti a Wall Street: di ieri la notizia che vuole Soros già posizionato per un aumento della sua scommessa contro l’S&P500 con oltre 2 miliardi di esposizione ovvero un aumento del 605% rispetto alla fine del primo trimestre. Da qui lo scatenarsi delle ipotesi secondo cui ci si potrebbe aspettare un pullback a breve,ma analizzando le statistiche e soprattutto le altre posizioni sembra più probabile si tratti di una semplice precauzione che assomiglia più a una copertura.