lorenzo63
Age quod Agis
Spagna e Corea sono i nuovi incubi
Nuova seduta di passione per l’euro,
sceso nel corso della giornata sotto
quota 1,22 contro dollaro e ai minimi
(108,82) dal 2001 in scia al ritorno
di fiamma della speculazione legata
la crisi del debito sovrano in Europa
dopo le notizie di banche spagnole
in difficoltà. Ieri si è aggiunto
anche il peso dell’acuirsi della crisi
militare tra le due Coree (vedi articolo
sotto). Un quadro che ha spinto
gli investitori verso valute considerate
più sicure, quali dollaro, yen e
franco a scapito dell’euro. Nel dettaglio
la divisa unica ha toccato un minimo
di 1,2175.
L’euro è in arretramento rispetto
a tutte le principali valute in un mercato
per nulla confortato dalle notizie
provenienti dal settore finanziario
spagnolo dove, dopo il salvataggio
della Cajasur da parte della Banca
centrale di lunedì, ieri ha dovuto
registrare la decisione del governo
di posticipare all’1 gennaio 2011 la
partenza del divieto alle città di indebitarsi
nel lungo termine. Una mossa
che esclude quindi l’anno in corso
e che va nel senso contrario rispetto
al piano di austerity annunciato
da Madrid.
«Si teme che ci sia più di un caso
preoccupante di banche. Il Libor è
cresciuto in modo significativo, suggerendo
che alcune banche potrebbero
avere problemi» spiega Justin
Urquhart Stewart, direttore di Seven
Investment Management.
La caduta dei mercati azionari e la
debolezza dell’euro hanno spinto di
riflesso gli investitori nel porto sicuro
del Bund. Il rendimento del decennale
tedesco ha toccato il minimo
storico, cioè da almeno il 1989, toccando
2,60% nel corso della seduta.
Secondo un documento del ministero
delle finanze tedesco il governo
della Germania intende estendere
a tutte le azioni quotate in borsa il
divieto di vendita allo scoperto deciso
la settimana scorsa per i titoli dei
dieci principali gruppi finanziari del
Paese, per i bond denominati in euro
di governi dell’Eurozona ammessi
a mercati regolamentati tedeschi
e per alcuni tipi di cds. Intanto l’autorità
austriaca di regolamentazione
dei mercati finanziari (Fma) ha
prolungato al 30 novembre 2010 il
divieto alle vendite allo scoperto su
alcuni titoli finanziari, in vigore da
ottobre 2008 e in scadenza alla fine
di maggio.
In una giornata molto difficile per
l’euro, ieri la Bce ha comunicato che
la posizione netta in valuta estera
dell’eurosistema è calata di 6,8 miliardi
di euro a 173,5 miliardi nella
settimana al 21 maggio. Le disponibilità
e i crediti in oro sono invece
scesi di 2 milioni di euro a 286,69
miliardi. I titoli negoziabili in euro
emessi da residenti nell’Eurozona
esclusi quelli mantenuti a fini di politica
monetaria sono diminuiti di 1,3
miliardi a 307,3 miliardi e le banconote
in circolazione di 0,5 miliardi a
804,6 miliardi, mentre le passività
verso la pubblica amministrazione
sono aumentate di 9,1 miliardi a
118,3 miliardi. Il ricorso allo sportello
depositi da parte delle banche è
stato pari nell’ottava a 253,5 miliardi
(225,6 miliardi) e quello allo sportello
marginale prestiti praticamente
pari a zero.
Nuova seduta di passione per l’euro,
sceso nel corso della giornata sotto
quota 1,22 contro dollaro e ai minimi
(108,82) dal 2001 in scia al ritorno
di fiamma della speculazione legata
la crisi del debito sovrano in Europa
dopo le notizie di banche spagnole
in difficoltà. Ieri si è aggiunto
anche il peso dell’acuirsi della crisi
militare tra le due Coree (vedi articolo
sotto). Un quadro che ha spinto
gli investitori verso valute considerate
più sicure, quali dollaro, yen e
franco a scapito dell’euro. Nel dettaglio
la divisa unica ha toccato un minimo
di 1,2175.
L’euro è in arretramento rispetto
a tutte le principali valute in un mercato
per nulla confortato dalle notizie
provenienti dal settore finanziario
spagnolo dove, dopo il salvataggio
della Cajasur da parte della Banca
centrale di lunedì, ieri ha dovuto
registrare la decisione del governo
di posticipare all’1 gennaio 2011 la
partenza del divieto alle città di indebitarsi
nel lungo termine. Una mossa
che esclude quindi l’anno in corso
e che va nel senso contrario rispetto
al piano di austerity annunciato
da Madrid.
«Si teme che ci sia più di un caso
preoccupante di banche. Il Libor è
cresciuto in modo significativo, suggerendo
che alcune banche potrebbero
avere problemi» spiega Justin
Urquhart Stewart, direttore di Seven
Investment Management.
La caduta dei mercati azionari e la
debolezza dell’euro hanno spinto di
riflesso gli investitori nel porto sicuro
del Bund. Il rendimento del decennale
tedesco ha toccato il minimo
storico, cioè da almeno il 1989, toccando
2,60% nel corso della seduta.
Secondo un documento del ministero
delle finanze tedesco il governo
della Germania intende estendere
a tutte le azioni quotate in borsa il
divieto di vendita allo scoperto deciso
la settimana scorsa per i titoli dei
dieci principali gruppi finanziari del
Paese, per i bond denominati in euro
di governi dell’Eurozona ammessi
a mercati regolamentati tedeschi
e per alcuni tipi di cds. Intanto l’autorità
austriaca di regolamentazione
dei mercati finanziari (Fma) ha
prolungato al 30 novembre 2010 il
divieto alle vendite allo scoperto su
alcuni titoli finanziari, in vigore da
ottobre 2008 e in scadenza alla fine
di maggio.
In una giornata molto difficile per
l’euro, ieri la Bce ha comunicato che
la posizione netta in valuta estera
dell’eurosistema è calata di 6,8 miliardi
di euro a 173,5 miliardi nella
settimana al 21 maggio. Le disponibilità
e i crediti in oro sono invece
scesi di 2 milioni di euro a 286,69
miliardi. I titoli negoziabili in euro
emessi da residenti nell’Eurozona
esclusi quelli mantenuti a fini di politica
monetaria sono diminuiti di 1,3
miliardi a 307,3 miliardi e le banconote
in circolazione di 0,5 miliardi a
804,6 miliardi, mentre le passività
verso la pubblica amministrazione
sono aumentate di 9,1 miliardi a
118,3 miliardi. Il ricorso allo sportello
depositi da parte delle banche è
stato pari nell’ottava a 253,5 miliardi
(225,6 miliardi) e quello allo sportello
marginale prestiti praticamente
pari a zero.