Macroeconomia Fine dell'euro: scenari possibili o ipotetici (4 lettori)

Geller

Banned
Altro interessante articolo, è in francese, scritto da
Jean-Michel Vernochet Ancien journaliste au Figaro Magazine et professeur à l’École supérieure de journalisme (ESJ-Paris). Dernier ouvrage paru : Europe, chronique d’une mort annoncée (Éditions de l’Infini, 2009).

Il succo sta qui: per l'autore la crisi dell'euro farebbe parte di una guerra economica condotta da Washington e Londra, secondo strategie militari: l'obiettivo è costringere gli europei ad integrarsi in un blocco monolitico atlantico, sotto il controllo anglo-americano, all’interno del quale gli stessi si troverannno a pagare automaticamente il mostrouso deficit anglosassone, tramite il mezzo indiretto di un euro dollarizzato.
I tedeschi parrebbero non sottovalutare troppo questa ardita teoria....

?uro : l?hypothèse du pire [Voltaire]

Fantafinanza ! :eek:

Quando accadono le crisi lo spirito umano si abbandona alle visioni più inverosimili ... :rolleyes:

E' soltanto una fase caratterizzata da forte speculazione valutaria (legittimata dalle finanze scombussolate di alcuni Stati di Eurolandia) ... come ce ne sono state tante nel passato e così pure ce ne saranno nel futuro :-o
 

Comandante Gerard

Forumer storico
Fantafinanza ! :eek:

Quando accadono le crisi lo spirito umano si abbandona alle visioni più inverosimili ... :rolleyes:

E' soltanto una fase caratterizzata da forte speculazione valutaria (legittimata dalle finanze scombussolate di alcuni Stati di Eurolandia) ... come ce ne sono state tante nel passato e così pure ce ne saranno nel futuro :-o

L'articolo sarà anche fantafinanza...:lol:, come tutti gli scenari complottisti che saltano fuori ad ogni evento critico o sconvolgente...però,
però, io stavolta non credo troppo nemmeno alle rassicuranti semplificazioni del "già visto". Troppe variabili, troppi poteri sono in gioco, qui e ora, nel cosiddetto mondo "globalizzato" (o presunto tale). Certezze non ne ho affatto, ma ritengo che
questa possa essere e sia una reale crisi di sistema, non di un singolo o singoli stati all'interno di un sistema comunque considerato stabile e affidabile. Le crisi dei singoli stati ora percepiti come più deboli si sommano ed amplificano l'instabilità complessiva del sistema...e si entra sempre più in terreni inesplorati e sconosciuti. In mezzo ci sono certamente, e si muovono, colossali interessi strategici , economici e geopolitici, di cui noi saremo, come sempre, pedine inconsapevoli ed allibiti spettatori. E' comunque un momento storico estremamente interessante. Ci siamo dentro. ;)
 

tommy271

Forumer storico
CRISI: BARROSO NON RISPARMIA CRITICHE ALLA GERMANIA

(ASCA) - Roma, 25 mag - Il presidente della Commissione europea Manuel Barroso non risparmia critiche alla Germania e al cancelliere Angela merkel. In una intervista al Frankfurter Allgemeine, il capo dell'esecutivo comunitario afferma di non aver visto da e'parte dei politici tedeschi ''un supporto all'euro in questa crisi''.

''In questi anni non ci sono stati in Germania politici che hanno spiegato ai cittadini quanto l'euro sia importante per la Germania''.

''Penso che la Germania sia uno dei beneficiari dell'euro - ha detto Barroso - ed i politici tedeschi dovrebero riconoscerlo''. Barroso poi rigetta le proposte avanzate recentemente dalla Merkel. Secondo il presidente della Commissione europea e' ''ingenuo ipotizzare modifiche al Trattato solo nei capitoli ritenuti importanti dalla Germania. La Commissione europea non proporra' alcuna modifica del Trattato Ue''.

Barroso esprime inoltre forti riserve sulla proposta tedesca di sospendere il diritto di voto ai paesi euro con squilibri nei conti pubblici. La procedura di deficit eccessivo gia' prevede qualcosa di simile. ''Secondo me dal punto di vista della legge costituzionale sarebbe quasi impossibile andare oltre''.
 

mago gambamerlo

Xx Phuket xX
Quoto ! Il Potere e' in discussione ! Nuovi Player mondiali stanno stretti nel "vecchio" sistema ! :)

L'articolo sarà anche fantafinanza...:lol:, come tutti gli scenari complottisti che saltano fuori ad ogni evento critico o sconvolgente...però,
però, io stavolta non credo troppo nemmeno alle rassicuranti semplificazioni del "già visto". Troppe variabili, troppi poteri sono in gioco, qui e ora, nel cosiddetto mondo "globalizzato" (o presunto tale). Certezze non ne ho affatto, ma ritengo che
questa possa essere e sia una reale crisi di sistema, non di un singolo o singoli stati all'interno di un sistema comunque considerato stabile e affidabile. Le crisi dei singoli stati ora percepiti come più deboli si sommano ed amplificano l'instabilità complessiva del sistema...e si entra sempre più in terreni inesplorati e sconosciuti. In mezzo ci sono certamente, e si muovono, colossali interessi strategici , economici e geopolitici, di cui noi saremo, come sempre, pedine inconsapevoli ed allibiti spettatori. E' comunque un momento storico estremamente interessante. Ci siamo dentro. ;)
 

tommy271

Forumer storico
Crisi: Tremonti, siamo a un tornante della Storia


Crisi e' come videogioco, dopo ogni nemico ne arriva uno nuovo



(ANSA) - PARIGI, 26 MAG - 'Siamo a un tornante della Storia, non siamo in una congiuntura economica'. Cosi' il ministro Tremonti, parlando al forum dell'Ocse. 'L'intensita' dei fenomeni che vediamo - ha aggiunto - e' storica e sta modificando la predisposizione dell'esistenza, dell'economia e della politica'. La crisi - ha poi dichiarato - 'e' come essere in un videogioco. Arriva un mostro, lo sconfiggi, e quando stai gioendo per il successo ne arriva subito un altro'. Il nostro tempo e' marcato da due parole, 'globalizzazione' e 'crisi', ha affermato il ministro dell'Economia. 'Per 10 anni abbiamo vissuto nell'utopia della globalizzazione, dell'eta' dell'oro e ora terminiamo questo decennio con la crisi', un termine che 'puo' essere negativo, ma anche positivo. Dipende da noi'. Secondo Tremonti, il futuro dopo la crisi deve essere costruito su due pilastri, quello 'tecnico' e tecnologico, ma anche quello 'giuridico'. 'I grandi cicli dell'economia - ha spiegato - sono sempre stati legati alla tecnologia, dalla macchina a vapore al motore a scoppio, dai computer all'intelligenza artificiale'. Ma i passi avanti della tecnologia, ha proseguito, non bastano se non vengono corretti gli 'squilibri' in termini di regole.(ANSA).
 

storm

Forumer storico
Crisi: Tremonti, siamo a un tornante della Storia


Crisi e' come videogioco, dopo ogni nemico ne arriva uno nuovo



(ANSA) - PARIGI, 26 MAG - 'Siamo a un tornante della Storia, non siamo in una congiuntura economica'. Cosi' il ministro Tremonti, parlando al forum dell'Ocse. 'L'intensita' dei fenomeni che vediamo - ha aggiunto - e' storica e sta modificando la predisposizione dell'esistenza, dell'economia e della politica'. La crisi - ha poi dichiarato - 'e' come essere in un videogioco. Arriva un mostro, lo sconfiggi, e quando stai gioendo per il successo ne arriva subito un altro'. Il nostro tempo e' marcato da due parole, 'globalizzazione' e 'crisi', ha affermato il ministro dell'Economia. 'Per 10 anni abbiamo vissuto nell'utopia della globalizzazione, dell'eta' dell'oro e ora terminiamo questo decennio con la crisi', un termine che 'puo' essere negativo, ma anche positivo. Dipende da noi'. Secondo Tremonti, il futuro dopo la crisi deve essere costruito su due pilastri, quello 'tecnico' e tecnologico, ma anche quello 'giuridico'. 'I grandi cicli dell'economia - ha spiegato - sono sempre stati legati alla tecnologia, dalla macchina a vapore al motore a scoppio, dai computer all'intelligenza artificiale'. Ma i passi avanti della tecnologia, ha proseguito, non bastano se non vengono corretti gli 'squilibri' in termini di regole.(ANSA).

è finito il tempo delle analisi e delle parole...
Un po' più di sincerità verso gli italiani non guasterebbe.
Dire per esempio che uno dei motivi dell'impaludamento dell'Italia è il fatto che lo stato gestisce più del 50% dell'economia no?
Questo però sarebbe dannoso alle mire politiche di Tremonti....
 

Geller

Banned
è finito il tempo delle analisi e delle parole...
Un po' più di sincerità verso gli italiani non guasterebbe.
Dire per esempio che uno dei motivi dell'impaludamento dell'Italia è il fatto che lo stato gestisce più del 50% dell'economia no?
Questo però sarebbe dannoso alle mire politiche di Tremonti....

Intanto, il dato del 50% andrebbe verificato.
In secondo luogo, in Italia la presenza dello Stato nell'economia è un retaggio antico, difeso da sempre con le barricate sia dai Sindacati, sia dai Partiti dell'area cosiddetta riformista (sinistra) ... Quindi non si capisce quale responsabilità possa avere un semplice ministro in tale situazione di fatto ...?!
 

Comandante Gerard

Forumer storico
Le responsabilita´del ministro dell´economia

Il ministro Tremonti e´una persona intelligente, su questo non ci piove. E´un abilissimo creatore di consenso, esperto navigatore finanziario con grandi capacita´di repentini cambi di rotta, che sa associare mirabilmente alla rarissima dote di riuscire a farli passare come coerenza o addirittura come avveramento delle sue stesse previsioni. Questo e´un grandissimo valore aggiunto che lo fa ammantare quasi di virtu´simil-profetiche (l`avevo previsto, l´ avevo detto...) e porta tutti ad osannarlo (se non ci fosse lui...) o quantomeno a rispettarlo. Ma e´veramente cosi`?
Non lo credo affatto. E lo spiego.
1) Il Signor Tremonti negli ultimi 10 anni e´stato super-ministro dell´economia per quasi 8 anni. Lo e´tuttora.
2) Dico super-ministro in quanto non ci si deve scordare che il ministero dell´economia ha raggruppato in uno solo le funzioni ed i poteri che erano suddivisi in ben tre vecchi ministeri della cosiddetta I repubblica: finanze. bilancio e tesoro. Quindi un ministro con grandissimo potere e grandissima influenza decisionale, come mai in passato.
3) Le sue responsabilita´sono quindi notevoli come diretta conseguenza dei poteri e delle funzioni attribuiti al suo ministero ed al tempo (8 anni su dieci) durante il quale li ha esercitati, e continua ad esercitarli.
4) La sua coerenza e´pari alle sue presunte capacita´predittive (cioe´prossima allo zero per me).
Mi spiego. Tremonti e´stato ( vado a memoria) uno degli inventori e gran sostenitore della cosiddetta "finanza creativa" nei primi anni di questo secolo: era un "mercatista" convinto, almeno allora, tanto da inondare di cartolarizzazioni e alambicchi finanziari ogni cosa, ma all´epoca l´onda era questa...bravo, applausi da tutti...basta tasse, liberalismo, ecc. ecc.. Contemporaneamente teneva per il popolino il barattolo di pomodori Cirio sulla sua scrivania e sparava peste e corna sulle truffe finanziarie: non mi risulta alcun provvedimento concreto contro tali truffe, anzi, si e´andati poi a depenalizzare il falso in bilancio... e avanti cosi´...col barattolo sulla scrivania e Cragnotti che se la ride ora piu´di prima.
Aggiungo: se non mi sbaglio era uno dei piu´euro-scettici; evidentemente nostalgico delle virtu´svalutative della vecchia lira, non mancava occasione per criticare l´euro, gli euro-tecnocrati e quant´altro...ora pare sia diventato un paladino dell´euro medesimo, da difendere ad ogni costo contro i barbari speculatori...mah...misteri dell´alta finanza.
Poi ci furono gli anni del post-11 settembre, e Tremonti studiava, scriveva e studiava: in realta´forse tirava a campare in attesa di capire dove andava la prossima onda. Ma fino a luglio 2008 (mentre Lehman era gia´li´bella pronta a esplodere con tutto il resto della finanza derivata, o meglio, creativa) non aveva capito un bel nulla: si lancio´infatti convintamente contro le inique ed odiose banche con la famosa " Robin Hood tax"....qua non credo serva aggiungere altro, qualcuno sa che fine ha fatto questa grandiosa tax?
Pochi mesi dopo il mondo fu infatti sull´orlo del crack bancario e finanziario globale e si scopri´... udite, udite... che Tremonti l´aveva previsto!
Bravo, bravo, ancora applausi: basta mercatismo, qui ci vuole lo Stato...ci vuole addirittura una nuova Bretton Woods ( lo disse veramente, ottima proposta, pensai, magari farla prima...) .
E ora , siamo all´oggi: tutti lo rispettiamo finora, io compreso, per " aver saputo tenere la barra dritta" con i conti dello Stato. Adesso qualche dubbio su questi conti piu´di qualcuno comincia ad averlo... spero si sbagli.
Sono stati evocati i "mostri dei videogiochi" per dare un´immagine d´impatto tecnomediatico della crisi. E´molto suggestiva e anche affascinante, senza dubbio, ma che non sia l´inizio di un tentativo di scaricare sul mostro del videogioco le responsabilita´ di una crisi che e´reale, nella sua " mostruosita"...
Il semplice ministro signor Tremonti, e questo vale per qualsiasi ministro in qualsiasi stato che voglia chiamarsi democratico, le sue responsabilita´ per lo stato delle nostre finanze le ha volute, le ha ottenute, a lui competono (finche´li´restera´) e di queste ne risponde e ne deve rispondere. Poi che di lui ci si debba ciecamente fidare...beh... ognuno e´ libero di farsi la sua idea...:D
 

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