inflazione, deflazione ... penso ai compatrioti che si sono indebitati per 40 anni per farsi un appartamento ...
un pò di 'sano complottismo'
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ogni tanto lo ripropongo ... mi son pure perso come è finita, se è finita, la storia del sequestro a Chiasso ... tassando il giusto non servirebbe alcuna manovra ulteriore
strani omicidi da "signoraggio"
Vi sono alcuni studiosi che affermano che certi “illustri” omicidi possono essere collegati a personaggi noti o meno che si sono schierati contro il potere del sistema bancario. Tra queste tesi vorrei annoverare quali personaggi assassinati due illustri presidenti, entrambi americani, quali Abramo Lincoln e J.F. Kennedy.
Quando Abramo Lincoln ebbe bisogno di 449 milioni di dollari di allora per ulteriori finanziamenti per la guerra di secessione, le banche si offrirono di creare quella moneta con il solito metodo: ma chiesero il 30% d'interesse. Lincoln per evitare la bancarotta ricorse al Congresso, che approvò la proposta di emissione di banconote di Stato (greenback), prestito che il popolo può fare a se stesso, senza pagare gli interessi. In piena guerra, si videro l'agricoltura e l'industria nordiste tornare a fiorire. Il lavoro umano, comandato da denaro abbondante, riempì quei biglietti di ricchezza reale. Nel 1864 Lincoln si ricandidò alla presidenza, dichiarando pubblicamente la sua intenzione di continuare ad emettere moneta di Stato, invece che acquistarla dai banchieri di Londra. Il 14 aprile dello stesso anno, Lincoln ebbe una letale intossicazione da piombo.
Secondo alcune versioni che portarono alle cause dell’omicidio di J.F. Kennedyci sono anche quelle che ammettono che il presidente americano, come Lincoln, potrebbe essere stato ucciso perché schieratosi contro il sistema bancario.
Fu nel 1963 che John F. Kennedy, allora Presidente degli Stati Uniti, prese la decisione di creare moneta propria per governare il paese, perché sapeva che le banconote della Riserva Federale, che venivano usate come moneta a corso legale, erano in contrasto con la Costituzione degli Stati Uniti. Così il 4 giugno 1963, venne fatto un piccolo tentativo per togliere alla Federal Reserve Bank il suo potere di affittare la moneta al governo facendosi pagare un interesse. In quel giorno, il presidente John Fitzgerald Kennedy firmò l'ordine esecutivo numero 11110 che ripristinava al governo USA il potere di emettere moneta senza passare attraverso la Federal Reserve. L'ordine di Kennedy dava al Ministero del Tesoro il potere "di emettere certificati sull'argento contro qualsiasi riserva d'argento, argento o dollari d'argento normali che erano nel Tesoro". Questo voleva dire che per ogni oncia di argento nella cassaforte del Tesoro, il governo poteva mettere in circolazione nuova moneta. In tutto, Kennedy mise in circolazione banconote per 4,3 miliardi di dollari. Le conseguenze di questa legge furono enormi. Con un colpo di penna, Kennedy stava per mettere fuori gioco la Federal Reserve Bank di New York. Se fosse entrata in circolazione una quantità sufficiente di questi certificati basati sull'argento, questa avrebbe eliminato la domanda di banconote della Federal Reserve. Questo sarebbe accaduto perché i certificati argentiferi sono garantiti da argento mentre le banconote della Federal Reserve non sono garantite da niente. L'ordine esecutivo 11110 avrebbe impedito al debito pubblico di raggiungere il livello attuale, poiché avrebbe dato al Governo la possibilità di ripagare il suo debito senza utilizzare la Federal Reserve e senza essere gravato dall'interesse richiesto per la creazione di nuova moneta. L'ordine esecutivo 11110 dava agli USA la possibilità di crearsi la propria moneta garantita da argento. Secondo delle registrazioni scoperte di recente si evincono dai discorsi che Kennedy ha tenuto alla Casa Bianca certe preoccupazioni non sottolineate dai media di allora e di oggi.. Mentre ufficialmente dicevano che il problema per Kennedy fosse quello di togliere le truppe dal Vietnam, in realtà in quei giorni (si evince dalle registrazioni) quello che preoccupava veramente Kennedy era il fatto che la Francia restituiva i dollari chiedendo in cambio oro, secondo gli accordi che c’erano. Quindi Kennedy era molto attento alla situazione economico-finanziaria e ai rapporti con le banche centrali. Il 22 novembre, e cioè dopo pochi mesi dalla firma dell’ordine esecutivo 11110, Kennedy fu eliminato a Dallas, città simbolo del «denaro» e «undicesima» sede delle dodici Banche Centrali statunitensi! La prima cosa che fece il suo successore, Lyndon Johnson, fu guarda caso ritirare immediatamente dalla circolazione quei dollari del «popolo» sostituendoli con quelli «privati» della Federal Reserve! Come ci dice Marco Saba nel suo Bankenstein57 tutti i presidenti americani che hanno cercato di far ritornare la sovranità monetaria nelle mani del popolo americano sono morti di morte violenta (Harrison avvelenato, Taylor avvelenato, Lincoln sparato, Garfield avvelenato, McKinley sparato, Roosevelt avvelenato, Kennedy sparato).
A questa lista vorrei ricordare anche una presunta vittima italiana che ha denunciato due istituzioni dell’attuale sistema bancario, ovvero l’ex questore di Genova, Arrigo Molinari.
Il quotidiano nazionale La Repubblica, in data 27/09/2005, riportava questo articolo:“ Ucciso a coltellate nella sua casa l'ex questore di Genova Molinari. E' stato trovato ucciso a coltellate l'ex questore di Genova Arrigo Molinari,73 anni. Il corpo senza vita è stato trovato stamattina nella camera da letto della sua abitazione di Andora. Sul posto, oltre ai carabinieri della compagnia di Alassio, sono arrivati il procuratore capo Vincenzo Scolastico ed il suo vice Maria Chiara Paolucci.La settimana scorsa, proprio da una sua denuncia, erano stati rinviati a giudizio 6 tra ex direttori e direttori di istituti bancari della Riviera di Ponentecon l'accusa di usura
La Repubblica non riporta nell’articolo questa notizia invece pubblicata da Adusbef riguardante Molinari:
“ La Banca d’Italia è stata citata a giudizio per danni, presso il tribunale di Imperia, con provvedimento d’urgenza ex art. 700 «per non aver svolto un’adeguata forma di vigilanza sulla Banca di Roma - sostiene nel ricorso l’ex questore e oggi avvocato Arrigo Molinari -, in quanto sua socia, in un precedente procedimento giudiziario». L’udienza di discussione del ricorso, presentato da Molinari, è stata fissata per il prossimo 5 ottobre. La vicenda ha avuto inizio da una causa per anatocismo, la richiesta di interessi sugli interessi, che l’avvocato Molinari aveva presentato nel 2000 contro l’istituto di credito romano, a difesa della defunta moglie Maria Teresa Pallavicino e del padre di lei. Molinari aveva chiesto un risarcimento, quantificato a circa 15 miliardi di euro, contro la capitalizzazione trimestrale degli interessi dal 1934 a fine anni Novanta. “
Pochi giorni prima della sua morte il quotidiano «il Giornale» aveva intervistato Arrigo Molinari, in occasione dell'udienza presso il tribunale civile su due ricorsi da lui presentati contro Banca d'Italia e Banca centrale europea. Alcuni passi dell’intervista riportavano:
D: Lei sostiene che Bankitalia si prende diritti che non può avere.
R: «Appunto. Prima Bankitalia, nella sua qualità di società commerciale, fino all'introduzione dell'euro in via esclusiva e successivamente a tale evento, quale promanazione nazionale della Banca centrale europea, si arroga arbitrariamente e illegalmente il diritto di percepire il reddito monetario derivante dalla differenza tra il valore nominale della moneta in circolazione, detratti i costi di produzione, in luogo dello Stato e dei cittadini italiani».
D: Un assurdo tutto italiano, secondo lei?
R: «Certamente. Sembra un assurdo, ma purtroppo è una realtà. L'euro, però, è dei cittadini italiani ed europei, e non, come sta avvenendo in Italia, della banca centrale e dei suoi soci banchieri privati».
D: Quasi tutto chiaro. Ma che si fa adesso?
R: «Farà tutto il tribunale. Dovrà chiarire se esiste una norma nazionale e/o comunitaria che consente alla Banca centrale europea, di cui le singole banche nazionali dei Paesi membri sono divenute articolazioni, di emettere denaro prestandolo e/o addebitandolo alla collettività. L'emissione va distinta dal prestito di denaro: la prima ha finalità di conio, il secondo presuppone la qualità di proprietario del bene, oggetto del prestito».
D: Lei, professore, ha fiducia?
R: «Certo. La magistratura dovrà dire basta!».
Una settimana dopo questa intervista e a pochi giorni dall’udienza di discussione dei due ricorsi Arrigo Molinari venne accoltellato.