L’Europa è sotto attacco perché è debole in quanto l’attuale patto di stabilità è talmente insufficiente che è stata costretta a disattenderlo per difendere se stessa. E’ necessario scrivere un nuovo patto di stabilità; riporto quello che ho scritto nel 3d sui bond greci.
Lasciatemi fare un ragionamento “terra terra”. Tutti ci rendiamo conto che i bond dell’area euro non hanno tutti lo stesso livello di rischio; se non fosse così, se tutti i bond fossero sicuri come i bund, la Germania dovrebbe allineare i tassi per finanziarsi sul mercato. D’altronde, se i bond fossero tutti eguali, avremmo dei bond targati eurolandia emessi dall’Europa e non dei bond nazionali sotto il controllo dei singoli governi. Se il livello di rischio è diverso, se i bond greci sono più rischiosi di quelli italiani, ci si chiede: quali sono concretamente i rischi cui l’investitore si espone? Consentire default, consentire default controllato, ristrutturazione del debito, espulsione dell’emittente dall’area euro, limitazione della sovranità dell’emittente per quanto attiene l’economia e la finanza, creare una "unione fiscale" (con un "supertassa" per il Sud Europa), imporre disinflazione (e taglio dei salari nominali) nei Paesi del Club Med, istituire un’Europa a due velocità?
La risposta a questa domanda è dentro il pacchetto del “nuovo patto” che sarà alla base della riunione dei Primi Ministri di Eurolandia il 7 p. v. Naturalmente sarà solo l’inizio di un processo lungo e travagliato, della durata di più mesi, che porterà al nuovo patto. Da questo punto di vista, il prestito alla Grecia è un semplice mezzo per prendere tempo.
I mercati fiutano la debolezza dell’Europa: la mancanza del nuovo patto e la difficoltà di concordarlo tra 16 paesi all’unanimità; l’attacco parte dai periferici per una misura tattica che ha come primo obiettivo di saggiarne le capacità di reazione.
Come finirà? E' troppo presto per dirlo. Cosa fare? Parliamone!