SLIMING
Banned
CHIASSO-BOND......paradosso finale
Alle volte pure dai piccoli dettagli ci si accorge che la storia cambia passo.
Da mesi si ascoltano analisi altisonanti sul dopo crisi, come se gli effetti della crisi stessa siano già passati.
Si sente spesso dire che la politica economica dei grandi del mondo avrà una svolta.
Ma difficilmente, con le dovute eccezioni, ho letto sui media main-stream che uno dei grandi temi è il dollaro.
Ovvero l'abbandono della divisa statunitense come moneta di scambio globale.
In tanti l'hanno scritto, nessuno ormai lo dubita.
Il dollaro è stato per sessant'anni uno dei mezzi con i quali gli Usa hanno sbidonato il loro benessere sulle spalle del resto del mondo.
Però l'abbandono del biglietto dello Zio Sam non è una cosa che si può fare dall'oggi al domani.
E soprattutto questa exit-strategy potrebbe essere il luogo virtuale, ma segreto, nel quale si disegnano le nuove mappe del potere che verrà.
Un potere nel quale i signori della grande finanza e delle banche pretenderanno un posto in primissima fila.
In questo contesto la notizia dei titoli di stato americani sequestrati a Chiasso è indicatore del fatto che la guerra per la definizione del nuovo potere monetario mondiale sia di fatto cominciata.
E credo si tratti di una partita grossa per la quale il silenzio pressoché totale della grande stampa risulta fin troppo eloquente.
Non si sa ancora se quei titoli siano veri o falsi.
Ma la cosa non importa alla fine.
Il loro valore di faccia (100 miliardi di euro) è enorme.
Circa tre manovre finanziarie italiane.
Se si tratta di una truffa, è risibile che si pensi all'operato di qualche ghenga più o meno mafiosa.
Se si tratta di una truffa, siamo di fronte al progetto di agenzie che sono emanazione di qualche governo.
È già successo in passato che le banche centrali di vari paesi si falsificassero il danaro a vicenda.
Tra i tanti i sovietici avevano acquisito grandi doti nel falsificare dollari e sterline.
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Alle volte pure dai piccoli dettagli ci si accorge che la storia cambia passo.
Da mesi si ascoltano analisi altisonanti sul dopo crisi, come se gli effetti della crisi stessa siano già passati.
Si sente spesso dire che la politica economica dei grandi del mondo avrà una svolta.
Ma difficilmente, con le dovute eccezioni, ho letto sui media main-stream che uno dei grandi temi è il dollaro.
Ovvero l'abbandono della divisa statunitense come moneta di scambio globale.
In tanti l'hanno scritto, nessuno ormai lo dubita.
Il dollaro è stato per sessant'anni uno dei mezzi con i quali gli Usa hanno sbidonato il loro benessere sulle spalle del resto del mondo.
Però l'abbandono del biglietto dello Zio Sam non è una cosa che si può fare dall'oggi al domani.
E soprattutto questa exit-strategy potrebbe essere il luogo virtuale, ma segreto, nel quale si disegnano le nuove mappe del potere che verrà.
Un potere nel quale i signori della grande finanza e delle banche pretenderanno un posto in primissima fila.
In questo contesto la notizia dei titoli di stato americani sequestrati a Chiasso è indicatore del fatto che la guerra per la definizione del nuovo potere monetario mondiale sia di fatto cominciata.
E credo si tratti di una partita grossa per la quale il silenzio pressoché totale della grande stampa risulta fin troppo eloquente.
Non si sa ancora se quei titoli siano veri o falsi.
Ma la cosa non importa alla fine.
Il loro valore di faccia (100 miliardi di euro) è enorme.
Circa tre manovre finanziarie italiane.
Se si tratta di una truffa, è risibile che si pensi all'operato di qualche ghenga più o meno mafiosa.
Se si tratta di una truffa, siamo di fronte al progetto di agenzie che sono emanazione di qualche governo.
È già successo in passato che le banche centrali di vari paesi si falsificassero il danaro a vicenda.
Tra i tanti i sovietici avevano acquisito grandi doti nel falsificare dollari e sterline.
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