Ad ogni modo viene chiamata gravidanza solidale/gestazione altruistica, proprio perché non c'è nessun business dietro, è già stata presentata una proposta di legge in Parlamento.
Vedi perché edulcorano la realtà?
Perché così arriva un Carmelo Abbate qualsiasi e scrive questa storia oscena in cui vincono il denaro e il potere dell'uomo bianco occidentale e basta.
Ecco, guarda che terminologia
Lui è Francesco. Vive a Roma. È un avvocato. Si è lasciato alle spalle un brutto tumore, è pronto a riprendere in mano la sua vita e realizzare il sogno di essere padre. I medici però sono chiari. La chemioterapia gli ha causato problemi di infertilità, è quasi impossibile che abbia dei figli. Francesco è gay e single, mancava solo quello a complicare il quadro. Valuta strade alternative. È il 2017. Si rivolge a una clinica negli Stati Uniti per la fecondazione in vitro, trova una madre surrogata. Dopo alcuni tentativi, la gravidanza va in porto, sarà padre di due gemelli. Passano le settimane,
la pancia americana cresce. Francesco è al lavoro, squilla il telefono. I medici hanno una brutta notizia. Sembra che uno dei bambini abbia la sindrome di down, e l’altro dei problemi renali. È ancora in tempo per interrompere tutto. Francesco è sconvolto, le mani tremano, la voce è decisa. I
miei figli nasceranno! È il momento fatidico. Francesco vola negli Stati Uniti. Il parto è perfetto, Alba e Giovanni sono belli, e sani. I medici non sanno spiegarselo, le presunte malformazioni sono sparite. Francesco stringe al petto i suoi bambini e torna a casa. Passano quattro mesi. Riceve un messaggio. La clinica americana si scusa, una delle provette rimaste con dentro il suo embrione è caduta, e si è rotta in mille pezzi. Francesco prende in mano il telefono. Dov’è, l’avete buttata? Non ancora. Ci sono possibilità che l’embrione sia ancora vivo? Quasi nessuna. Francesco chiude gli occhi, immagina il volto di un bambino, sente la sua voce. No, quella non è solo una provetta, è una vita. Non azzardatevi a buttarla! Francesco si aggrappa alla speranza, ma deve fare in fretta.
Smuove mari e monti finché trova un’altra madre surrogata. Il test di gravidanza è positivo, ma solo con la prima ecografia si saprà se c’è vita, o no. È il 2018. Francesco è in Italia, si collega con il ginecologo americano, fissa lo schermo del monitor. Vedo, mi sembra…sì, un nasino, una boccuccia, e quello… Tum, tum. Il cuore del piccolo Alberto Edoardo batte, pulsa di vita. Francesco piange di gioia. Ora è un uomo single, avvocato e padre di tre figli, il più piccolo ha 3 anni.
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Chi lo ha sempre sostenuto? Un prete. Clicca su questo link.⬇
Si rivolge alla fecondazione in vitro e madre surrogato per avere un figlio. Ne nascono due, una provetta si rompe, tenta il tutto per tutto.
www.storiedeglialtri.it
Le due mamme non sono neanche nominate.
Ma quante storie strappalacrime di maschi occidentali bianchi che devono a tutti i costi diventare padri. Con la mercificazione del corpo delle donne. Ma quanto buon cuore. Che fortuna questi bambini. Ah...ma chi se ne frega dei bambini. E delle donne.
Comitato nazionale di bioetica “la maternità surrogata è un contratto lesivo della dignità della donna e del figlio sottoposto come un oggetto a un atto di cessione”