NASDAQ COMPOSITE (1 Viewer)

Bios

Nuovo forumer
Non posso altro che dire........ che sei.

Un vero Gannista, di spirito e di concetto, ribadisco quello che ti ho detto in passato e che tu sai.

A quelli che ambiscono a divenirlo, SOLO questa è la strada.



GRANDEEEEEGRANDEEEE
 

celeron

Main Trend Analysis
NASDAQ COMPOSITE 15 SETTEMBRE 2004

Seduta negativa per l'indice Nasdaq Composite. L'escursione sotto i 1900 punti ha consentito la chiusura del piccolo gap up in zona 1896.
Le posizioni long multiday, come anticipato in precedenza, hanno incontrato il livello di trailing stop a 1900 ed ora è conveniente attendere in posizione neutra gli sviluppi delle prossime sedute.
Si valuterà una loro riapertura sopra il massimo di seduta a 1908,4, e, più tranquillamente, sopra il massimo di periodo, dove si aggiornerà anche il MT.
Il minimo di seduta a 1892,08 rappresenta un significativo livello di riferimento, in quanto una sua violazione determinerebbe l'inversione dell'indicatore MT daily e, come suggeriva Gann, un cambiamento in direzione ribassista almeno delle dinamiche minori.
Quindi la giornata odierna vedrà un'operatività molto dinamica nel range dei prezzi individuato dalla barra della seduta precedente, e l'apertura di posizioni multiday in corrispondenza della violazione degli estremi, che inizialmente saranno protette da uno rigido stop in pari.
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tontolina

Forumer storico
Re: Non posso altro che dire........ che sei.

Bios ha scritto:
Un vero Gannista, di spirito e di concetto, ribadisco quello che ti ho detto in passato e che tu sai.

A quelli che ambiscono a divenirlo, SOLO questa è la strada.



GRANDEEEEEGRANDEEEE
eggià

dunque ieri sera ho aperto un vecchio libro di testo di astronomia e guarda caso sul sole e le macchie solare che hanno cicli ( almeno li dice cosi) di ...
bios attento :p
di 11 anni
per cui nel 2006 dovremmo avere un inverno molto freddo per poi riscaldarci fino al 2011

per cui se la teoria propostaci da celeron ha qualche fondamento
aspettiamo pazientemente ... :D

x celeron: ti ringrazio .. desideravo sapere se avevo letto correttamente e tu mi hai risposto... grazie a volte si ha bisogno anche di sapere di avere ancora ualche "talento" e di non averli persi tutti per strada


per Borsy: ho capito dopo tanto tempo la tua battuta sul caterpillar ...
che ci devo fare se sono lenta come una lumachina .. ma ricordate che anche lei entro nell'arca :p
 

celeron

Main Trend Analysis
Re: Non posso altro che dire........ che sei.

tontolina ha scritto:
Bios ha scritto:
Un vero Gannista, di spirito e di concetto, ribadisco quello che ti ho detto in passato e che tu sai.

A quelli che ambiscono a divenirlo, SOLO questa è la strada.



GRANDEEEEEGRANDEEEE
eggià

dunque ieri sera ho aperto un vecchio libro di testo di astronomia e guarda caso sul sole e le macchie solare che hanno cicli ( almeno li dice cosi) di ...
bios attento :p
di 11 anni
per cui nel 2006 dovremmo avere un inverno molto freddo per poi riscaldarci fino al 2011

per cui se la teoria propostaci da celeron ha qualche fondamento
aspettiamo pazientemente ... :D

x celeron: ti ringrazio .. desideravo sapere se avevo letto correttamente e tu mi hai risposto... grazie a volte si ha bisogno anche di sapere di avere ancora ualche "talento" e di non averli persi tutti per strada


per Borsy: ho capito dopo tanto tempo la tua battuta sul caterpillar ...
che ci devo fare se sono lenta come una lumachina .. ma ricordate che anche lei entro nell'arca :p

Sulle Macchie Solari (liberamente tratto dal web).

L'esistenza di un ciclo periodico nella comparsa delle macchie solari fu scoperta nel 1844 da H. SCHWABE, un farmacista ( :-D ) appassionato di osservazioni solari. Per mettere in evidenza tale periodicità occorre costruire un indice di attività che descriva in ogni momento lo stato della fotosfera solare sotto il profilo della presenza di macchie.
Quale indice della presenza e della quantità di macchie solari, si assume il numero relativo R, secondo la seguente formula:


R= k(10G + F)


dove k è un fattore di correzione che dipende dall'apertura del telescopio, dalla turbolenza atmosferica, ecc; G indica il numero dei gruppi di macchie; F è il numero totale di macchie che si possono vedere in tutti i gruppi. Anche una sola macchia viene calcolata come un gruppo; ne consegue che dopo lo 0 (nessuna macchia visibile) fa seguito l'11 ((10x1)+1).
Gli ideatori di questo sistema sono i due astronomi svizzeri Wolf e Wolfer (difatti il numero relativo viene chiamato anche numero di Wolf, ed è rappresentato dalla lettera W anziché R). Per Wolf, che disponeva di un cannocchiale di 75 centimetri di diametro, il fattore k era uguale a 1.
I numeri relativi vengono determinati su un lungo periodo di tempo (generalmente ogni mese o ogni anno); calcolandoli nel corso degli anni, è stato scoperto che la quantità di macchie solari oscilla, seguendo un ciclo regolare di 11,07 anni. Ciò vuol dire che ogni 11 anni circa, la quantità di macchie presenti raggiunge un massimo ("massimo solare").
Il numero di macchie però varia da massimo a massimo; ad esempio nel 1816 il numero relativo era pari a 48,7, mentre nel 1957 il numero R era 201,3 (si è trattato del massimo più alto tra quelli finora conosciuti, cfr. Figura allegata).
Durante il minimo il Sole è senza traccia di macchie anche per molte settimane, mentre all'epoca del massimo si possono osservare da 10 a 20 gruppi di macchie sulla sua superficie.
Generalmente i passaggi dal minimo al massimo avvengono tanto più velocemente quanto più quest'ultimo sarà alto. L'ultimo massimo si è verificato nel 2002( :eek: ), quindi il prossimo ricorrerrà nel 2013.
Sulla periodicità a lungo termine di tempo, è stata ipotizzata la possibilità che ci sia un altro ciclo secolare sovrimposto a quello di 11,07 anni. Purtroppo mancano i dati per verificare questa ipotesi, che sarà lasciata ai posteri.

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celeron

Main Trend Analysis
A proposito di come calcolare il tempo, riporto un interessante articolo di Mauro CERULLI su un interessante "Oopart" (Out Of Place Artifacts)


“La Costante di Ninive” o “Costante Sumerica”


Quando nel secolo XIX l’archeologo Henry Layard scavava in Mesopotamia nelle rovine di quella che si scoprì essere stata la Città di Ninive, abbattendo una parete fece una delle più grandi scoperte che la Storia ricordi: egli infatti trovò la biblioteca del re assiro Assurbanipal, ricolma di tavolette di argilla con iscrizioni cuneiformi.

Il sovrano, passato alla storia come uno dei più terribili e crudeli tiranni, era tuttavia un appassionato collezionista di documenti scritti. Ad ogni conquista egli spogliava i popoli sconfitti delle loro biblioteche e ne faceva portare il contenuto a Ninive, giungendo a possedere migliaia e migliaia di documenti, in gran parte relativi ad argomenti esoterici ed astrologici.

Il materiale reperito venne inviato al British Museum senza rendersi conto della sua importanza, in quanto all’epoca nessuno era in grado di leggere i caratteri cuneiformi, anche se si cominciava ad avere qualche risultato da parte degli studiosi grazie ad alcuni reperti che possono essere paragonati alla Stele di Rosetta per il loro contenuto multilingue.

Nel 1857 venne resa pubblica la prima traduzione dall’assiro ad opera di un ufficiale inglese, certo Rawlinson, che all’epoca era impiegato presso il Museo londinese. Con lui collaborava un incisore di banconote, George Smith, appassionato di archeologia ed autodidatta studioso di lingue antiche. Tra le tavolette di argilla esaminate da Smith ce n’era una che conteneva dei numeri enormi.

Non essendo un matematico, Smith lasciò in disparte questa tavola che venne in tempi recenti esaminata da un ingegnere francese, Maurice Chatelain, che lavorava alla NASA al progetto Apollo. Chatelain conosceva la complessità dell’antico calendario Maya, che è addirittura più accurato del nostro, per averlo studiato in relazione al suo lavoro e si chiese se vi fossero delle connessioni tra la matematica elaborata dai Maya e dalle civiltà mesopotamiche, in quanto nei reperti lasciati da queste antiche civiltà erano stati trovati in entrambi i casi numeri enormi il cui significato era ignoto.

Egli aveva notato che un numero inciso sulla tavola di Ninive conteneva 15 cifre, 195.955.200.000.000 e si accorse che quel numero non era casuale: era 70 moltiplicato per 60 elevato alla settima. E si chiese a cosa potesse servire un numero simile ad un antica civiltà da sempre sottovalutata nei suoi studi matematici.

Chatelain, i cui studi erano, come si è detto, anche volti a trovare ipotetiche connessioni tra i Maya e le civiltà mesopotamiche, si rammentò che i Sumeri, gli inventori della scrittura, non si servivano, come noi, di un sistema decimale ma di uno sessaggesimale e cioè basato sul numero 60.

La tavola di Ninive poteva quindi benissimo essere pervenuta agli Assiri attraverso l’acquisizione del materiale sumerico, mediante appropriazione del materiale di biblioteche babilonesi, diretti discendenti culturali dei Sumeri.

Oggi sappiamo che i Sumeri erano abili astronomi, che conoscevano alla perfezione come calcolare e descrivere le orbite sia dei pianeti visibili sia di quelli riscoperti in tempi recenti, come Urano e Nettuno. Essi inoltre dividevano il giorno in 24 ore di 60 minuti ciascuna e come noi dividevano il minuto in 60 secondi.

L’intuizione di Chatelain fu quella di chiedersi se per caso il numero di Ninive non esprimesse un tempo in secondi: fece i calcoli e si accorse che quel numero corrispondeva a 2268 milioni di giorni ovvero a poco più di 6 milioni di anni. A questo punto egli rapportò questo dato alla precessione degli equinozi, che avviene in poco meno di 26.000 anni (si tratta del giro completo dell’asse terrestre conosciuto in astronomia come Grande Anno, e cioè quanto impiega l’asse terrestre a compiere un intero giro sino a tornare al punto di partenza).

Egli divise poi il numero sumerico, che chiamò “costante di Ninive” per un Grande Anno ed ottenne un dato estremamente preciso: 240. La costante sumerica corrispondeva esattamente a 240 Grandi Anni. A questo punto Chatelain fece un passo azzardato e si domandò se quel numero non corrispondesse per caso a quella che astrologi ed occultisti avevano un tempo denominato come “la grande costante del Sistema Solare” e cioè un numero applicabile alla rivoluzione di tutti i corpi del sistema solare, compresi i satelliti dei singoli pianeti.

Attraverso gli elaboratori della NASA calcolò tutti i cicli dei corpi del sistema solare esprimendoli in secondi e constatò che ciascuno dei risultati costituiva una frazione esatta della “costante di Ninive”. Si tratta senza dubbio di una scoperta sconvolgente: coloro che noi abbiamo sempre considerato con sufficienza degli esseri superstiziosi che studiavano le stelle ai fini di cercare di predire il futuro erano giunti ad un risultato che noi uomini moderni abbiamo ottenuto solo attraverso sofisticati elaboratori.

Tutto ciò può avere un solo significato: se i Sumeri erano stati in grado di indicare quel numero con incredibile esattezza, ciò vuol dire che la loro conoscenza matematica non solo era profonda ma anche antica, non essendo possibile giungere ad un risultato del genere in breve tempo.

Chatelain non si fermò qui: divise la costante di Ninive in anni solari e confrontò i risultati con una moderna tavola astronomica basata su un orologio atomico, per avere la massima esattezza. Scoprì che il dato non era proprio esatto ma vi era una lieve discrepanza alla sesta cifra decimale. Si trattava di una differenza di un dodicimilionesimo di giorno all’anno. Un altro al suo posto avrebbe trascurato una differenza del genere ma egli invece volle capire il perchè e poi si ricordò che la rotazione terrestre rallenta ogni anno e più precisamente di 16 milionesimi di secondo all’anno.

La costante di Ninive esprimeva quindi l’esatta rotazione della Terra esattamente circa 64.840 anni fa.

A questo punto Chatelain tornò ai Maya ricollegandosi a due altri enormi numeri trovati su di una stele in Guatemala, a Quiriga, centro della cultura Maya. Entrambi i due numeri, che Chatelain presumeva indicassero dei giorni, unità di misura del tempo dei Maya, furono tradotti in anni e essi corrispondevano a circa 93 e 403 milioni di anni. Egli fece lo stesso lavoro fatto con la costante di Ninive ed appurò che i due numeri esprimevano esattamente, senza alcun decimale, rispettivamente a 15 e 65 volte la costante stessa, sempre multipli esatti del ciclo della precessione degli equinozi.

Questo numero, conosciuto dai Sumeri circa 5000 anni fa, era noto anche ai Maya la cui civiltà, in un altro continente, si sviluppò duemila anni dopo, secondo quello che è stato scoperto su di loro.

Vi è stato un contatto tra le due civiltà o si è tramandata una cultura ed una tradizione che solo oggi possiamo comprendere? Se la scoperta di Chatelain è corretta, dobbiamo desumere che sia i Maya che i Sumeri conoscessero non solo il fenomeno della precessione degli equinozi ma anche in grado di calcolarlo al minuto secondo, visto che la costante di Ninive corrisponde esattamente a 240 volte il ciclo precessionale. E come facevano essi a conoscere Urano e Nettuno, che noi abbiamo scoperto solo con i telescopi?

Domande che oggi non possono avere risposta alcuna se non avanzando ipotesi che non siamo in grado di dimostrare.

Mauro CERULLI
 

Soraya

Banned
Ciao davvero interesante chissa se un gg
potra darci quel ordine matematico che governa tutti i mkt finanziari che tutti cercano ma pochi conoscono un plauso anche se sono scettico su queste cose ma ho la mente aperta
x tutto il materiale che ritengo interessante .....


una domanda riguarda bigollo
cme mai non lo tieni nella giusta considerazione visto che la sua sequenza è servita x costruire quello che <tù< chiami
secret off the universe?


ciao e grazie x l'esposizione corretta e imparziale dei tuoi post :)
Carlo
 

gipa69

collegio dei patafisici
Molto interessanti gli ultimi articoli postati :)
Volevo invece tornare un attimo sul discorso dei Sunspot in quanto come ti avevo già accennato sul Fol avevo nel passato letto una ricerca di Pretcher che riguardava l'utilizzo dei Sunspot (insieme a molti altri strumenti..) per individuare i minimi e i massimi dei mercati.
Ora Pretcher utilizzava il grafico del monthly e sosteneva come al picco del mercato nel 2000 era corrisposto quasi in corrispondenza il picco dei Sunspot e poi era partita la discesa degli indici e dei sunspot.
Nella seconda metà del 2001 i sunspot avevano raggiunto un nuovo massimo relativo (leggermente inferiore a quello del 2000 su base monthly) e questo giustificò la reazione post 11 settembre e poi aveva ripreso la discesa.
Lungi da me l'intenzione di sostenere che Pretcher aveva ragione e tu torto sarebbe interessante osservare quale è la correlazione prevalente sul lungo periodo.... ho guardato un pò lo storico ma grosse conseguenze non ne ho tratto...
Metto qua due grafici che potrebbero essere d'aiuto.
Ciao :)


http://science.nasa.gov/ssl/pad/solar/images/ssn_predict_l.gif

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celeron

Main Trend Analysis
Qui si trova un altro interessante studio fatto dalla Fed di Atlanta:

http://ideas.repec.org/p/fip/fedawp/2003-5.html

Nelle mie ricerche io ho notato una sorprendente correlazione inversa tra l'andamento del sunspot number calcolato sul daily ed il Nasdaq Composite sullo stesso frame. E' solo una semplice registrazione, non ho ipotesi in merito, nè intendo proporne.
Mi ha incuriosito la corrispondenza tra la periodicità dei due fenomeni e cerco di sfruttarla il più possibile.
Naturalmente non baso la mia operatività su questa periodicità, però diciamo che non disdegno di controllare il grafico sunspot quando mi rendo conto che siamo in corrispondenza di possibili punti di inversione del mercato.
Per quanto riguarda la correlazione con altri mercati o altri panieri, non sono in grado di fornire nessun personale contributo di studio, non avendo mai affrontato questo tipo di analisi. Mi devo affidare a ricerche esistenti, come quella di Pretcher o quella che ho segnalato nel precedente link.

Comunque l'argomento è interessante, e meriterebbe una maggiore attenzione.
 

celeron

Main Trend Analysis
NASDAQ COMPOSITE 16 settembre 2004

Seduta leggermente positiva per l'indice Nasdaq, che si porta al nuovo test della fan ribassista, che respinge e fa chiudere l'indice al di sotto del massimo della seduta precedente. L'indicatore di trend non si aggiorna.
Il minimo a 1892,08 rappresenta il livello di riferimento al di sotto del quale inverte il MT con le implicazioni ribassiste sulle dinamiche veloci descritte in precedenza. Le posizioni long trovano ragione sopra i massimi di seduta e, per maggiore tranquillità, sopra il massimo di periodo in zona 1920.
Volumi in calo rispetto alle sedute precedenti.
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celeron

Main Trend Analysis
NASDAQ COMPOSITE 17 settembre 2004

Seduta positiva per l'indice Nasdaq, che continua a mantenersi un uno stretto trading range, di circa una 30ina di punti, che ricorda molto quello affrontato nelle prime sedute di settembre, compreso nel range tra 1845 e 1875, e superato con una long white candle il 10 settembre.
Anche allora, come adesso, il MT è restato fermo per quattro sedute e si è aggiornato al rialzo alla quinta.
Vediamo se la prossima seduta di lunedi consente di continuare il trend al rialzo aggiornando l'indicatore MT sul frame giornaliero.
I volumi sono stati superiori alla seduta precedente. L'operatività consigliata è ancora quella intraday, fino alla violazione del massimo a 1919,21. Lo short va considerato solo come operazione veloce, perchè ancora contrario al trend.


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