siamo sotto attacco

poi se succedessero i crack improvvisi,non vi lamentate pero'

Sono stato dentro a tutti i crack, torri gemelle, bomba a londra e Madrid, crash del nasdaq e sp, bolla immobiliare, e altre che non ricordo eppure sono ancora qua.
E non è fortuna... in quei crash ero sempre dentro dalla parte sbagliata ;)
 
In ogni caso che li buttino sti dollari dagli elicotteri e che vengano a comprare le società quotate... finchè comprano quelle non metti in pericolo niente e forse (e dico forse) fai riprendere un pò anche l'economia reale. Daltronde ci lamentiamo perchè l'euro è una trappola in quanto non ci da la sovranità monetaria.. cerchiamo allora di approfittare di un po di moneta che sebbene non stampata da noi fluisce verso questa direzione dopo anni di flussi contrari molti dei quali partivano proprio dai nostri fratelli e patrioti a parole... che usavano i soldi presi a debito dalle quote deboli della popolazione per arricchirsi e spostare altrove i grani..
 
In ogni caso che li buttino sti dollari dagli elicotteri e che vengano a comprare le società quotate... finchè comprano quelle non metti in pericolo niente e forse (e dico forse) fai riprendere un pò anche l'economia reale. Daltronde ci lamentiamo perchè l'euro è una trappola in quanto non ci da la sovranità monetaria.. cerchiamo allora di approfittare di un po di moneta che sebbene non stampata da noi fluisce verso questa direzione dopo anni di flussi contrari molti dei quali partivano proprio dai nostri fratelli e patrioti a parole... che usavano i soldi presi a debito dalle quote deboli della popolazione per arricchirsi e spostare altrove i grani..

gipa no,dai...da te un commento cosi' giuro...mai me lo sarei aspettato

ti stai arruginendo??

e' come dire che a Marchionne che Fiat salga perche' la compra il fondo pinco pallins, serva a qualcosa...gli migliora gli ordini....la invoglia a investiire in nuovi modelli

invece se il titolo scende blocca tutto e licenzia

e tutto questo comprare o vendere titoli, faccia migliorare o peggiorare la nostra economia...

a me sembra una balla colossale
 
Certo stanno comperando a man bassa le nostre banche sottovlautate
okkio a intesa uni generali e tutto indice che raddoppieranno in pochi mesi
long non svendente ai cinesi e fondi americani
questa settimana intesa andiamo a 2 e uni a 6
spmib a 20.500
long call lev5spmib e stoxx
 
Certo stanno comperando a man bassa le nostre banche sottovlautate
okkio a intesa uni generali e tutto indice che raddoppieranno in pochi mesi
long non svendente ai cinesi e fondi americani
questa settimana intesa andiamo a 2 e uni a 6
spmib a 20.500
long call lev5spmib e stoxx
drive, marchino ti segue ovunque...
gli devi dei soldi?? :lol::lol::lol::lol::lol::lol::lol:
 
gipa no,dai...da te un commento cosi' giuro...mai me lo sarei aspettato

ti stai arruginendo??

e' come dire che a Marchionne che Fiat salga perche' la compra il fondo pinco pallins, serva a qualcosa...gli migliora gli ordini....la invoglia a investiire in nuovi modelli

invece se il titolo scende blocca tutto e licenzia

e tutto questo comprare o vendere titoli, faccia migliorare o peggiorare la nostra economia...

a me sembra una balla colossale
Hai ragione da vendere ,con S&P a 1750 ci sono 48 milioni di americani che vivono con i buoni pasto mentre nel 2007 erano 27 e la recessione è ufficialmente finita nel 2009.
Per me la borsa è il termometro solo della ricchezza dei super ricchi con l'economia reale non centra nulla.
 
e' chiarissimo stanno comprando il nostro listino, sistematicamente.

L’Italia è giunta al capolinea per la London School of Economics

Analisi senza pietà del Prof.Roberto Orsi, che vede come irreversibile il tracollo della potenza industriale dell'Italia. Attacco durissimo del docente ai governi Monti e Letta e alle élites politiche del nostro paese

La crisi economica dell’Italia è giunta al capolinea. Si può riassumere così un articolo del Prof.Roberto Orsi, docente di Economics and Political Science alla London School of Economics. Orsi descrive tutti i mali italiani e cita le cifre disastrose di questi anni, che a suo avviso confermerebbero che l’Italia non avrebbe un futuro nell’industria e che un giorno sarà studiata come caso di un paese che è riuscito a passare in venti anni da potenza economica ed industriale a una condizione di desertificazione industriale e di crollo dell’economia.

Crisi italiana: cronaca di un Paese che sta perdendo tutto

Secondo Orsi, il grande male dell’Italia è l’altissima pressione fiscale, al primo posto in Europa sulle imprese e tra i primi nel mondo. Nonostante tutto ciò, nota, il governo Letta non ha trovato altro di buono che aumentare l’IVA al 22%, cosa che farà deprimere ulteriormente i consumi. Insieme alla ingombrante burocrazia, alla peggiore gestione della giustizia in Europa, all’incapacità di reagire all’invecchiamento demografico, al caos politico-istituzionale e al terzomondismo rampante, si è arrivati negli ultimi cinque anni a perdere il 15% della produzione manifatturiera, 32 mila aziende hanno chiuso e decine di migliaia di giovani “cervelli” sono fuggiti e continuano a fuggire all’estero, dove troveranno condizioni lavorative e di carriera a cui in Italia non potranno mai nemmeno aspirare.
Orsi attacca duramente la cultura di governo di Monti e Letta, sostenendo che avrebbero massacrato di tasse il nostro paese, in nome della stabilità. E non meno dure sono le accuse rivolte al presidente Giorgio Napolitano, che si sarebbe reso colpevole di una forzatura della Costituzione, di fatto mandando al governo uomini usciti dalla sua scrivania e tecnocrati a lui vicini.
La decadenza italiana degli ultimi venti anni, secondo il Prof della LSE, si denota dalla firma di trattati internazionali da parte dei governi italiani, indifferentemente dalle loro ripercussioni sulla nostra economia. Per questo si è aderito all’euro, si sono firmati accordi sulle frontiere UE, pur sapendo che il nostro paese non è già in grado di tenere sotto controllo il fenomeno dell’immigrazione clandestina. Insomma, l’Italia si sarebbe chiusa in strutture giuridiche che la smantelleranno da un punto di vista economico e industriale.
L’analisi lunga di Orsi è tutt’altro che originale, va detto. Le cifre non sono nuove, né nuovi sono i capi d’imputazione. Tuttavia, rappresenta una conferma autorevole, perché proviene da un’università britannica prestigiosa e nota per le sue analisi sull’economia. E a differenza di molti altri articoli, quello del Prof.Orsi non strizza l’occhio alla speranza a buon mercato, non rassicura sul fatto che con qualche sacrificio le cose cambieranno. Al contrario, conclude amaramente che “ci potranno volere secoli per ricostruire l’Italia”.
 

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