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So things they are

Il libero mercato semplicemente non esiste: chi pensa che tutto quello che sta accadendo attorno a lui sia il frutto della casualità e del processo evolutivo umano, è meglio che continui a vivere nella la sua beata ignoranza.

di EUGENIO BENETAZZO


Il libero mercato semplicemente non esiste: chi pensa che tutto quello che sta accadendo attorno a lui sia il frutto della casualità e del processo evolutivo umano, è meglio che continui a vivere nella la sua beata ignoranza. Pur tuttavia esiste una mano invisibile, ma non intesa come meccanismo economico che regola l'economia in modo tale da condurre la società al più ampio benessere in virtù della ricerca della massima soddisfazione a carico di ogni singolo individuo. La mano invisibile è in realtà l'ingerenza nella vita di tutti i giorni di una potente establishment di lobby planetarie che ha ben presente che cosa dovrà accadere nel prossimo futuro.

L'idea di base è facilmente comprensibile: creare una società di individui isolati privi di autocoscienza, senza ideali e punti di riferimento. Il raggiungimento di questo processo di metamorfosi è stato conseguito grazie ad una meticolosa pianificazione: nulla è stato lasciato al caso, globalizzazione compresa. Tutto è iniziato con il ridimensionamento del settore primario (agricoltura) in cui la moltitudine della popolazione mondiale era assorbita ed impegnata. Con una propaganda consumistica ingannevole hanno convinto milioni di persone nel mondo occidentale (adesso stanno facendo lo stesso con quello orientale) ad abbandonare la coltivazione della terra per proiettarsi in un finto mondo, migliore solo in superficie, spingendoci a vivere dentro nidi di scarafaggi, ognuno per conto suo, tutti contro tutti.

Abbiamo abbandonato la vita sana e gratificante all'aria aperta per fare l'interinale che fa il pendolare tra l'ufficio e un monolocale in cemento a Baranzate di Bollate oppure lo sportellista sfigato e depresso della grande banca d'affari che vende prodotti porcheria a pensionati e coppie neosposate. Sono stati grandi, non vi è dubbio: ci hanno spinto a fare lavori che non ci piacevano per comprare beni e servizi di cui non abbiamo bisogno. Il passo successivo è stato quello di mettere a redditto l'infelicità, soprattutto quella di coppia: la strada intrapresa è stata diabolica ovvero portare l'emancipazione della donna sino al fanatismo per polverizzare la famiglia tradizionale basata sui valori cristiani sostituita da famiglie mononucleari ispirate agli ideali di vita promossi da Maria De Filippi.
La colonna portante della società è venuta destituita lentamente e progressivamente producendo un riverbero mondiale al volano dei consumi: adesso tutti hanno un appartamento, un frigorifero, una televisione, un'automobile, un telefono cellulare. Tutto doppio. L'infelicità rende parecchio all'establishment: una persona infelice e sola infatti tende a cercare gratificazioni personali attraverso il consumo sfrenato di beni e sevizi (superflui o inutili) che arricchiscono virtualmente la sua vita e colmano il vuoto degli affetti personali. Invece il multiculturalismo è stato lo strumento inventato e propagandato per distruggere i popoli e creare una melma senza identità, un gregge di soggetti facili da governare e sfruttare, senza grandi capacità di reazione.

Il penultimo passo del processo devolutivo studiato a tavolino è di recente introduzione: creare delle reti virtuali di relazioni sociali con lo scopo di schedare e profilare gratuitamente ogni individuo al fine di conoscere con approfondimento i suoi gusti, le sue amicizie, i suoi desideri, le sue paure, lo stile di vita ed i gusti sessuali. Se vi avessero chiesto di fornire queste informazioni dedicate con un provvedimento di legge ci sarebbe stata una sommossa popolare ovunque invece l'avete fatto gratis da soli invitando anche altri vostri conoscenti a farlo.

Pensate che oggi ci sono persone che vivono con un alter ego rappresentato dal loro iPhone considerandolo ormai come una estensione artificiale del proprio corpo. La fase finale coinciderà con il controllo globale di tutte le interazioni sociali ed economiche di ogni individuo, probabilmente attraverso l'introduzione di un transponder di identificazione a onde radio che servirà per effettuare da prima pagamenti istantanei con moneta elettronica e successivamente servirà per identificare e localizzare le persone e monitorare tutti i loro movimenti e fenomeni di consumo. Tutto questo non sarà imposto dall'alto con la forza o con una legge, ma sarà proprio il singolo individuo a richiederlo a gran voce. So things they are. Così stanno le cose.
 
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So things they are

Il libero mercato semplicemente non esiste: chi pensa che tutto quello che sta accadendo attorno a lui sia il frutto della casualità e del processo evolutivo umano, è meglio che continui a vivere nella la sua beata ignoranza.

di EUGENIO BENETAZZO


Il libero mercato semplicemente non esiste: chi pensa che tutto quello che sta accadendo attorno a lui sia il frutto della casualità e del processo evolutivo umano, è meglio che continui a vivere nella la sua beata ignoranza. Pur tuttavia esiste una mano invisibile, ma non intesa come meccanismo economico che regola l'economia in modo tale da condurre la società al più ampio benessere in virtù della ricerca della massima soddisfazione a carico di ogni singolo individuo. La mano invisibile è in realtà l'ingerenza nella vita di tutti i giorni di una potente establishment di lobby planetarie che ha ben presente che cosa dovrà accadere nel prossimo futuro.

L'idea di base è facilmente comprensibile: creare una società di individui isolati privi di autocoscienza, senza ideali e punti di riferimento. Il raggiungimento di questo processo di metamorfosi è stato conseguito grazie ad una meticolosa pianificazione: nulla è stato lasciato al caso, globalizzazione compresa. Tutto è iniziato con il ridimensionamento del settore primario (agricoltura) in cui la moltitudine della popolazione mondiale era assorbita ed impegnata. Con una propaganda consumistica ingannevole hanno convinto milioni di persone nel mondo occidentale (adesso stanno facendo lo stesso con quello orientale) ad abbandonare la coltivazione della terra per proiettarsi in un finto mondo, migliore solo in superficie, spingendoci a vivere dentro nidi di scarafaggi, ognuno per conto suo, tutti contro tutti.

Abbiamo abbandonato la vita sana e gratificante all'aria aperta per fare l'interinale che fa il pendolare tra l'ufficio e un monolocale in cemento a Baranzate di Bollate oppure lo sportellista sfigato e depresso della grande banca d'affari che vende prodotti porcheria a pensionati e coppie neosposate. Sono stati grandi, non vi è dubbio: ci hanno spinto a fare lavori che non ci piacevano per comprare beni e servizi di cui non abbiamo bisogno. Il passo successivo è stato quello di mettere a redditto l'infelicità, soprattutto quella di coppia: la strada intrapresa è stata diabolica ovvero portare l'emancipazione della donna sino al fanatismo per polverizzare la famiglia tradizionale basata sui valori cristiani sostituita da famiglie mononucleari ispirate agli ideali di vita promossi da Maria De Filippi.
La colonna portante della società è venuta destituita lentamente e progressivamente producendo un riverbero mondiale al volano dei consumi: adesso tutti hanno un appartamento, un frigorifero, una televisione, un'automobile, un telefono cellulare. Tutto doppio. L'infelicità rende parecchio all'establishment: una persona infelice e sola infatti tende a cercare gratificazioni personali attraverso il consumo sfrenato di beni e sevizi (superflui o inutili) che arricchiscono virtualmente la sua vita e colmano il vuoto degli affetti personali. Invece il multiculturalismo è stato lo strumento inventato e propagandato per distruggere i popoli e creare una melma senza identità, un gregge di soggetti facili da governare e sfruttare, senza grandi capacità di reazione.

Il penultimo passo del processo devolutivo studiato a tavolino è di recente introduzione: creare delle reti virtuali di relazioni sociali con lo scopo di schedare e profilare gratuitamente ogni individuo al fine di conoscere con approfondimento i suoi gusti, le sue amicizie, i suoi desideri, le sue paure, lo stile di vita ed i gusti sessuali. Se vi avessero chiesto di fornire queste informazioni dedicate con un provvedimento di legge ci sarebbe stata una sommossa popolare ovunque invece l'avete fatto gratis da soli invitando anche altri vostri conoscenti a farlo.

Pensate che oggi ci sono persone che vivono con un alter ego rappresentato dal loro iPhone considerandolo ormai come una estensione artificiale del proprio corpo. La fase finale coinciderà con il controllo globale di tutte le interazioni sociali ed economiche di ogni individuo, probabilmente attraverso l'introduzione di un transponder di identificazione a onde radio che servirà per effettuare da prima pagamenti istantanei con moneta elettronica e successivamente servirà per identificare e localizzare le persone e monitorare tutti i loro movimenti e fenomeni di consumo. Tutto questo non sarà imposto dall'alto con la forza o con una legge, ma sarà proprio il singolo individuo a richiederlo a gran voce. So things they are. Così stanno le cose.

Grazie @rl, tutto ciò conferma che l'unico vero rivoluzionario sovversivo sono io.

Tuttavia mi sarei aspettato almeno qualche cenno sullo svilimento ed incitazione al disuso del denaro contante e della liquidità in genere che a mio avviso ha dato un significativo apporto al processo devolutivo

Ma forse non è un argomento d'effetto oppure può risultare troppo difficile.
 
Figurati patatina,

non sono di certo concetti originali, ma credo ormai abbastanza consolidati. Bene ricordarli ogni tanto.
 
Tutto vero, sbagliata la conclusione ...

lasciamo perdere le lobby, che ci sono eh ... ma siamo sempre "noi" a decidere ... è colpa nostra ... quindi del libero mercato :-o
 
idea di base è facilmente comprensibile: creare una società di individui isolati privi di autocoscienza, senza ideali e punti di riferimento. Il raggiungimento di questo processo di metamorfosi è stato conseguito grazie ad una meticolosa pianificazione: nulla è stato lasciato al caso, globalizzazione compresa. Tutto è iniziato con il ridimensionamento del settore primario (agricoltura) in cui la moltitudine della popolazione mondiale era assorbita ed impegnata. Con una propaganda consumistica ingannevole hanno convinto milioni di persone nel mondo occidentale (adesso stanno facendo lo stesso con quello orientale) ad abbandonare la coltivazione della terra per proiettarsi in un finto mondo, migliore solo in superficie, spingendoci a vivere dentro nidi di scarafaggi, ognuno per conto suo, tutti contro tutti.
mi sembra una visione francamente pessimista ,e complottista
in realtà mi chiedo quanti tornerebbero alla campagna
ciascuno è libero di farlo...e qualcuno lo fa
la propaganda consumistica non è altro che la pubblicità
che sinceramente ritengo sia fatta bene
l'umanità non è stata così bene come adesso , viaggia di più
mangia meglio , si diverte di più
nelle civiltà agropastorali ci spezzava la schiena tutto il giorno
al lavoro nei campi, Qualcuno rimpiange quei tempi?
 
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mi sembra una visione francamente pessimista ,e complottista
in realtà mi chiedo quanti tornerebbero alla campagna
ciascuno è libero di farlo...e qualcuno lo fa
la propaganda consumistica non è altro che la pubblicità
che sinceramente ritengo sia fatta bene
l'umanità non è stata così bene come adesso , viaggia di più
mangia meglio , si diverte di più
nelle civiltà agropastorali ci spezzava la schiena tutto il giorno
al lavoro nei campi, Qualcuno rimpiange quei tempi?


Difficile essere ottimisti in questo mondo. Che le condizioni di vita fisiche siano migliorate è un dato di fatto e non viene negato da nessuno, che l'aspirazione alla felicità si realizzata mi sembra proprio di no; in virtù di una ricerca esasperata dell'arricchimento e del benessere materiale.

Gli esempi portati nell'articolo sono evidenti, La filosofia del consumismo ha creato una frustrazione evidente in chi non riesce a "consumare" abbastanza e uno svilimento umano di chi consuma per dieci , nonché storture ideologiche e culturali che si ripercuotono nelle scelte politiche delle masse.

Se pensi al dopoguerra e confronti la ricchezza ideologica media del cittadino italiano che ripartiva sulle base di una Costituzione seria e ponderata con quello che si pensa oggi della stessa Costituzione e dei fondamenti della nostra società ti accorgi che il regresso umano è stato più che netto.

un saluto ci sentiamo la settimana prossima spero con una situazione molto migliore. :)
 
mi sembra una visione francamente pessimista ,e complottista
in realtà mi chiedo quanti tornerebbero alla campagna
ciascuno è libero di farlo...e qualcuno lo fa
la propaganda consumistica non è altro che la pubblicità
che sinceramente ritengo sia fatta bene
l'umanità non è stata così bene come adesso , viaggia di più
mangia meglio , si diverte di più
nelle civiltà agropastorali ci spezzava la schiena tutto il giorno
al lavoro nei campi, Qualcuno rimpiange quei tempi?

mi ero già lamentato per l'esposizione e per come erano trattati gli argomenti per l'appunto come da te commentato.
comunque c'è del vero e molto.

La scomparsa del settore primario e del secondario nel nostro paese hanno avuto effetti sociali devastanti perchè hanno dissociato il concetto di lavoro da quello di prodotto.
La scomparsa della microattività agricola ha comportato la scomparsa di tutti quelle microattività finanziarie ad essa correlata: in sostanza la gente non sa più comprare ne vndere.
In oltre è collassato il tessuto sociale, qui ormai anche i paesi di campagna sono dei paesi dormitorio, nessuno ha più niente di fisico da condividere con gli altri ne ha motivo per farlo.
La scomparsa delle fabbriche ha cancellato la classe operaia e la coscenza operaia.
Agricoltura e fabbriche erano le fondamenta della democrazia cristiana e del pci senza la caduta di questi due settori mani pulite non avrebbe avuto nessuna sorta.

Adesso invece ci son solo 2 categorie: I ladri e i moralisti (quelli che non vogliono (o possono?!) rubare ) categorie riconducibili al terziario e quadriterziario.

I lavoratori di prodotti sono dei dimenticati di Dio.
 

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