Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato "volume VI" (Gennaio 2014-Dicembre 2014) (2 lettori)

Stato
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stefanofabb

GAIN/Welcome
La situazione chiaramente non è bella:è in corso in Europa un processo disinflazionistico che come ben sai solo la Bce potrebbe calmierare,x evitare che si tramuti in deflazione,con un nuovo Ltro e/o con altre operazioni non convenzionali;i dissenzienti falchi Weidmann e accoliti(l'ultima la hawk Sabine xyzqwtr:lol:)speriamo vengano messi in minoranza.Se non recessione, una stagnazione(stile -/+ 1% di Gdp) è plausibile qui da noi almeno sino ai primi del 2015,soprattutto se la tanto ventilata e decantata forte crescita in Usa non si paleserà(cosa che noi da un pò di tempo cerchiamo di segnalare).Detto questo dal punto di vista meramente finanziario personalmente sono arrivato alla conclusione che si vogliano forzare al ribasso i rendimenti dei titoli nostrani come una sorta di variabile indipendente x,colla speranza di poter ottenere benefici consequenziali su tutte le altre variabili macro(x ultime purtroppo,in quanto lagging indicatori x antonomasia,il tasso di disoccupazione e il ratio D pubblico PIL).Ciao e buona serata.
Mah drazenpetrovic!Non ci metterei un centesimo sulla forzatura:no:..qui c'è chi compra soldi e sono molti i dealer che operano ..i mercati interbancari sono cosa seria e comunque personalmente sostengo che verrà iniettata molta liquidità ancora..e per molti mesi,buon week-end.
 

stefanofabb

GAIN/Welcome
Si riparte da qui?

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - New York, 31 gen - A circa
un'ora dalla chiusura Wall Street tenta il recupero con il
Nasdaq che ha virato brevemente in positivo nell'ultimo giorno
di quello che si avvia a passare alla storia come il peggior
gennaio dal 2010. Per lo S&P 500 si tratta del primo calo
mensile da agosto. In questo momento, il Dow Jones cede lo
0,45% a15.777,10 punti, il Nasdaq scende dello 0,1% a 4.119,17
punti e lo S&P 500 arretra dello 0,16% a 1.791,28 punti. Il
petrolio ha finito in ribasso: il contratto a marzo e' calato
di 74 centesimi a 97,49 dollari al barile. A gennaio il greggio
ha perso lo 0,9%. Nel frattempo, i titoli di Stato americani si
avviano a chiudere positivi con rendimenti in calo al 2,67% per
il benchmark decennale e al 3,61% per il titolo trentennale.
Sui mercati valutari, l'euro perde terreno a 1,3498 dollari
mentre il biglietto verde arretra a 102,35 yen.
piovra-salutando.gif
 

drazenpetrovic

Forumer attivo
Mah drazenpetrovic!Non ci metterei un centesimo sulla forzatura:no:..qui c'è chi compra soldi e sono molti i dealer che operano ..i mercati interbancari sono cosa seria e comunque personalmente sostengo che verrà iniettata molta liquidità ancora..e per molti mesi,buon week-end.

Forzare nel senso di avere come obiettivo primario(variabile indipendente)quello di farli scendere.
 

camaleonte

Forumer storico
La situazione chiaramente non è bella:è in corso in Europa un processo disinflazionistico che come ben sai solo la Bce potrebbe calmierare,x evitare che si tramuti in deflazione,con un nuovo Ltro e/o con altre operazioni non convenzionali;i dissenzienti falchi Weidmann e accoliti(l'ultima la hawk Sabine xyzqwtr:lol:)speriamo vengano messi in minoranza.Se non recessione, una stagnazione(stile -/+ 1% di Gdp) è plausibile qui da noi almeno sino ai primi del 2015,soprattutto se la tanto ventilata e decantata forte crescita in Usa non si paleserà(cosa che noi da un pò di tempo cerchiamo di segnalare).Detto questo dal punto di vista meramente finanziario personalmente sono arrivato alla conclusione che si vogliano forzare al ribasso i rendimenti dei titoli nostrani come una sorta di variabile indipendente x,colla speranza di poter ottenere benefici consequenziali su tutte le altre variabili macro(x ultime purtroppo,in quanto lagging indicatori x antonomasia,il tasso di disoccupazione e il ratio D pubblico PIL).Ciao e buona serata.


Buongiorno a tutti.

Quella che definisci forzatura al ribasso dei rendimenti, è in realtà, la naturale conseguenza di un processo
deflattivo già in corso in Europa e, in particolare in Italia secondo me. In un regime di cambio fisso com'è
l'Euro, possiamo sperare di essere più competitivi solo con un'inflazione più bassa. In Italia è in corso già
da tempo, in modo strisciante e, senza rumore, se si esclude il caso Elettrolux, una riduzione dei salari. Da sempre
invece, è in corso, l'aumento delle tasse. In tale situazione, l'inflazione può solo scendere. Il mercato, questo
l'ha capito da tempo e, ci sta premiando per ora, attraverso forti acquisti. La maggiore competitività della Germania
negli ultimi anni, è attribuibile proprio alla minore inflazione rispetto ai paesi del sud Europa, che le ha permesso
di tenere più basso il costo per unità di prodotto. In sostanza, nell'impossibilità di svalutare l'Euro, siamo costretti
a svalutare i salari, cosa che la Germania intelligentemente fece subito dopo l'adozione dell'€. Al contrario noi,
in quegli anni, abbiamo aumentato i salari, in modo particolare nella Pubblica Amministrazione. Evito le varie
considerazioni sull'argomento, per non rischiare di essere polemico, anche se è difficile quando uno è inc@@to.

Con i brutti dati macro giunti dalla Germania, in particolare il -2,4% delle vendite al dettaglio, è auspicabile
che la BCE trovi meno resistenze tedesche nell'adottare misure non convenzionali per ridare slancio all'economia. Personalmente ritengo che non sia un compito facile ma, se ciò dovesse avvenire, il mercato potrebbe
iniziare ad anticipare una ripresa inflazionistica verso la soglia desiderata da tutti (BCE e politici) del 2%,
dando modo ai rendimenti di riprendere l'ascesa, come è avvenuto nei paesi che hanno immesso liquidità.
 
Stato
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