Il Re dei bond sul trono del decennio
Morningstar - 04/02/2010 15:54:00
Per Morningstar, Bill Gross (Pimco) è il miglior gestore degli ultimi dieci anni.
The Bond King è stato incoronato da Morningstar manager del decennio. Bill Gross, soprannominato il “Re delle obbligazioni”, è il gestore che nella prima decade del ventunesimo secolo ha fatto guadagnare più soldi agli investitori.
Gli analisti hanno impiegato due mesi per decidere a chi consegnare il prestigioso titolo. Hanno considerato diversi fattori, oltre le performance, in particolare il rischio, l’esperienza e l’abilità del manager, la strategia di investimento, la cultura aziendale e le dimensioni del fondo. “Quest’ultimo fattore”, spiega Karen Dolan, responsabile della ricerca negli Stati Uniti, “è rilevante perché un patrimonio elevato significa che più persone possono beneficiare dei risultati ottenuti” (
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Bill Gross, co-fondatore di Pimco (Pacific investment management company), ha quarant’anni di esperienza sui mercati e il suo fondo, il Pimco Total Return, che nel 2000 aveva 32 miliardi di asset, oggi ne ha oltre 200 (i dati sono riferiti al comparto statunitense, mentre in Europa esiste un clone più giovane che è collocato anche in Italia). Il rendimento, sempre del fondo originario, è stato del 7,7% medio annuo nel decennio (la classe retail del clone europeo ha reso il 5,8% annualizzato nel triennio).
“Gross ha battuto la concorrenza facendo le scelte giuste nel momento giusto”, dice Dolan. Ha comprato le obbligazioni derivanti dalla cartolarizzazione dei mutui, senza però soccombere alla crisi dei subprime, ricavandone gran parte dell’extra-rendimento del decennio. Nel 2006 ha scommesso contro il dollaro e i fatti gli hanno dato ragione. Ha lavorato abilmente sulla curva dei rendimenti, oltre che sui mercati emergenti e i
corporate bond.
Classe 1944, Gross non lavora a Wall Street, ma a Newport Beach, nell’assolata California a tre mila miglia dal cuore finanziario dell’America. Eppure la sua voce ha un’eco in tutto il mondo, perché è riconosciuta come capace di “vedere lontano”. E’ emblematico quello che è successo nel 2000. A fine febbraio si diffusero
rumor che il Re dei bond stava acquistando titoli obbligazionari. Nelle sale trading delle principali banche d’affari tutti seguirono a ruota, affossando i rendimenti. Questa mossa fece saltare i nervi agli investitori che pensavano le azioni fossero sopravvalutate e dopo pochi giorni scoppiò la bolla Internet.
Il segreto del suo successo, si legge nella biografia curata da Timothy Middleton, è il metodo rigoroso e disciplinato, ma anche il suo approccio attivo al mercato del credito: i titoli non sono da “comprare e tenere”, ma da muovere, un po’ come nel gioco d’azzardo. E’ curioso che il giovane William abbia scoperto la finanza, acquistando un libro che conteneva consigli per vincere sul “tavolo da gioco” e abbia sperimentato le sue abilità a Las Vegas per pagarsi gli studi. Ma, per lui, in mercati complessi, come quelli obbligazionari, non si può pensare di ottenere buoni rendimenti senza conoscere le regole, gli strumenti e i rischi.
In un mondo che si sta faticosamente risollevando dalla crisi, Gross ha delineato un nuovo scenario, il
New normal, caratterizzato da una crescita economica più bassa, rendimenti più contenuti per gli investitori, alta disoccupazione e inflazione. Una delle sue principali preoccupazioni è rappresentata dall’escalation del debito pubblico. Nell’ultimo
Investment outlook, tra i Paesi più vulnerabili compare l’Italia (ma anche gli Stati Uniti). Promossa invece la Germania, anche se la sua leadership potrebbe essere minacciata dalla situazione di Grecia e Irlanda. Infine. È da evitare il Regno Unito, perché i Gilt (i titoli di Stato) “poggiano su un letto di nitroglicerina” fatto da alto debito e possibile svalutazione monetaria.
Quello in Rosso lo Dedico al My Friend Mr.Mais