Ciao Negus,
provo a staccarmi per un momento dai (doverosissimi!) tentativi di interpretare il nuovo testo per fare alcune considerazioni generali sulle quali mi piacerebbe conoscere il tuo punto di vista.
Fermo restando che uno degli obiettivi di Basilea 3 (noi tendiamo a soffermarci solo su ciò che ci interessa direttamente) è quello di rafforzare quantità e qualità del capitale delle banche, il mercato si aspetterebbe che:
1)si realizzassero degli aumenti di capitale
2)si emettessero nuove Tier 1, in regola con i nuovi requisiti. Corollario di questa operazione sarebbe il richiamo dei vecchi Tier 1.
3)si dosasse la quantità di Tier 2 coerenti con le nuove regole, richiamando o emettendo in funzione dei requisiti complessivi di capitale.
Questo è quanto il mercato si aspetta: semplice e diretto. Poiché le attese sono un fattore niente affatto irrilevante in finanza, credo che le banche più desiderose di salvaguardare la loro immagine si comporteranno così.
Però le regole sono le regole, e se queste concedessero dei margini, alcune banche ne approfitterebbero di certo.
Proviamo pertanto ad analizzare cosa può succedere ai nostri perpetuals, se fossero confermate le interpretazioni che Mais ed io diamo di queste nuove regole, suddividendoli in categorie (ma prima è necessario ricordare una cosa: tutti gli attuali perpetuals non varranno più come Tier 1 e saranno phased out come tali).
a)bonds con cedola compresa tra il 7% e il 9% (qualunque sia il suo sviluppo) di emittenti “sani”. Non vedo perché il mercato dovrebbe penalizzare questi bonds, che oggi quotano non distante da 100. Se verranno richiamati nel 2013: bene; se non lo saranno: bene ugualmente. L’unico caso sgradevole sarebbe quello di un’esplosione dell’inflazione. Dubito però che, ancora per parecchi mesi (se non anni), qualcuno possa prendere seriamente in considerazione una tale eventualità.
b)bonds con cedola compresa tra il 4% e il 6% (qualunque sia il suo sviluppo) di emittenti “sani”. Questa categoria è quella che richiede, a mio parere, la maggior attenzione. Se nella scelta di un bond di questa categoria si era fatto conto che la call fosse esercitata entro il 2013, sarà necessario rifletterci su molto attentamente. Non è affatto escluso che alcuni bonds possano, nelle prossime settimane, risentire delle valutazioni che il mercato farà proprio alla luce delle ultime novità
c)bonds a TV di emittenti “sani”. Mi chiedo chi possa aver investito in questi bonds contando su una call anticipata. A mio avviso la quotazione di questa categoria dipende, oltre che dal sentiment sui bonds sovrani che riguarda tutti i perpetuals, sulle attese di aumento significativo (= non legato a tensioni di breve periodo) dei tassi di sconto. A mio avviso il mercato continuerà a ragionare in quest’ottica e guarderà in modo molto marginale alla possibile call. Pertanto neanche questa categoria dovrebbe risentire delle nuove regole.
d)bonds di emittenti distressed. Qui io sono il meno indicato a dire la mia, visto che le seguo proprio poco. Però mi sembra che questi corsi siano determinati principalmente dalle notizie sullo stato di salute della banca. Dirò di più: queste banche potrebbero trarre il maggior vantaggio da queste regole, perché potrebbero acquisire qualche flessibilità in più nel migliorare i parametri sul capitale (fermo restando che aumenti di capitale e nuovi Tier 1 saranno difficilmente evitabili).
Conclusione: continuiamo a cercare di capire, ma cerchiamo di rimanere lucidi nel valutare le conseguenze.
Cosa ne pensi?