Ciao Tobia, benvenuto a bordo
In effetti, come ti ha correttamente risposto reef, la percentuale di portafoglio investita in perpetuals è molto variabile, dipendendo in ultima istanza dalle caratteristiche soggettive di ciascuno (propensione al rischio, età, carattere, patrimonio a disposizione, situazione personale, etc.).
Ad esempio qui dentro quello che ne ha sicuramente di più è bos(meld), detto "i su pazzo"
![Big Grin :D :D](data:image/gif;base64,R0lGODlhAQABAIAAAAAAAP///yH5BAEAAAAALAAAAAABAAEAAAIBRAA7)
, che non a caso in questi giorni ci segue poco perchè sta pure giocando con l'aumento di capitale di Tiscali
Io attualmente ne ho circa un 30-35% ma credo di essere già oltre la soglia che considero prudenziale, anche se è vero che, se le pesassi in base al valore di acquisto, cioè su quel che effettivamente ho speso, non andrebbero oltre il 20-25%.
Sto aspettando gli ultimi recuperi per cominciare ad alleggerire, perchè comunque non dimentico mai il principale problema di questi titoli che ho più volte sottolineato: la liquidità. Se le cose vanno per il verso sbagliato (come purtroppo abbiamo avuto modo di toccare con mano 6-12 mesi fa) il rischio è quello di rimanere incastrati con una fetta importante del portafoglio senza riuscire a venirne fuori, se non subendo una tosatura drammatica.
Altro aspetto che non mi stanco mai di sottolineare è che è fondamentale diversificare bene e fra emittenti di buona qualità: in caso di default le prospettive di recupero sono praticamente nulle.
D'altra parte capisco poco chi, per ignoranza o malafede, "demonizza" questa tipologia di investimenti, dipingendoli come se fossero i titoli più rischiosi del mercato, addirittura più delle azioni.
Peggio per loro: si sono persi quella che probabilmente finirà per essere riconosciuta come la più grande occasione in campo obbligazionario degli ultimi 100 anni.