Cari amici, sui bilanci delle banche, per le ragioni già raccontate tante volte, è cauto non fare troppo affidamento.
Anche perché, fra le tante "strategie" contabili praticabili, quella dell'occultamento ad oltranza degli scheletri negli armadi, nella speranza di poterli smaltire un po' per volta, permette alla banca che la pratica di fare migliore cosmesi sui conti di quella di chi invece decidesse di affrontare per le corna i tori degli asset tossici, delle sofferenze su crediti che genereranno perdite ecc.
Non sono poi mancati casi come quello di Merrill Lynch, che con il nuovo CEO aveva svalutato per decine di miliardi di dollari gli asset in portafoglio o li aveva ceduti a prezzi infimi, riuscendo a ricapitalizzare per recuperare livelli di capitalizzazione adeguati a fronte delle perdite subite per effetto di queste operazioni, in virtù dell' "effetto pulizia" comunicato ai mercati con questo modus operandi.
Poi però, dopo l'acquisto della stessa Merrill ad opera di Bofa, vennero fuori altre decine di miliardi di $ di perdite occultate in società veicolo (dunque fuori bilancio) dei cui risultati la banca finiva comunque per dover rispondere.
Conclusioni: se volete essere cauti, guardate ai fatti, che sono: gli aiuti di stato ricevuti, le esposizioni a rischio, le normative ed i comportamenti adottati dagli stati nazionali...
E quindi, sempre se si vuole essere cauti e ridurre la voltatilità in portafoglio: poche e selezionate landesbanken (discreta quella di Berlino, da evitare quelle che hanno ricevuto aiuti di stato), poche banche inglesi, danesi e irlandesi, belghe, olandesi, svedesi, austriache, poche casse di risparmio spagnole...
Molto cherry picking: Rabobank meglio di Ing; ISP o UBI meglio di Unicredit e delle sue filiali tedesche o austriache; Santander meglio di qualche "cassetta" spagnola; Credit Suisse meglio di UBS...
Poi, come sempre, a ciascuno secondo il proprio profilo di rischio ... ed in bocca al lupo a tutti...