Ma perché i cicli funzionano?
Questa domanda fu fatta anni fa ad un John Nelson oramai ottantenne, e questa fu la sua risposta:
“volete sapere perché i cicli funzionano? Non lo so perché funzionano. Quando arriverete ai cancelli perlati potrete chiederlo al Grande Capo e probabilmente non lo saprà nemmeno lui”.
I cancelli perlati sono le porte del Paradiso.
John Nelson (1903-1984) non è uno studioso qualsiasi.
Era un ingegnere che lavorava per la RCA Corporation, e nel 1949 lo hanno messo in cima a un edificio con un telescopio, perché stavano cercando di determinare cosa causasse i disturbi radio a onde corte. A quell’epoca non c’erano ancora i satelliti e Nelson ipotizzò che ci fosse un disturbo gravitazionale provocato dai movimenti dei pianeti più vicini al sole che causasse degli squilibri sul campo magnetico. Inizialmente considerò solo i pianeti più vicini, quelli che davano più “contributo gravitazionale” ai suoi calcoli. Ed i suoi calcoli si rilevarono sballati e contrastanti con le ipotesi. Poi, contro tutte le ipotesi “gravitazionali”, fece un tentativo anomalo ed introdusse tutti i pianeti del sistema solare, anche Nettuno e Plutone il cui contributo all’attrazione gravitazionale è trascurabile, ed ottenne un'accuratezza del 90%. Continuò a pubblicare i suoi dati nel tempo, anche dopo che le trasmissioni ad onde corte divennero obsolete.
Nelson scoprì che quando i pianeti formano determinati angoli si creano dei brillamenti solari che influenzano il campo magnetico della Terra. Per approfondire i suoi studi potete trovare una sintesi a questo link
Planetary Effects o sui suoi testi, che sono diventati oramai dei classici dello studio dei cicli, come il mitico Cosmic Patterns.
Ma dobbiamo accontentarci delle risposte di Nelson o possiamo provare a formulare ulteriori ipotesi?
Negli anni ’70 alcuni studiosi iniziarono a studiare con maggior intensità gli effetti del campo magnetico sulla serotonina, una sostanza isolata nel 1935 dallo studioso italiano Vittorio Ersparmer. Questa sostanza è un neurotrasmettitore, chiamato anche ormone del benessere o della felicità. Presente in varie aree del sistema nervoso centrale, è una sostanza sedativa prodotta da alcuni neuroni cosiddetti serotoninergici, che mostra una relazione diretta con i livelli dell'umore e con altre funzioni dell'organismo.
Come avviene per tutti i mediatori chimici, anche la serotonina, per consentire la trasmissione delle informazioni da un neurone a un altro, si lega a vari recettori così da svolgere un ruolo diverso in funzione delle cellule con cui interagisce, e della parte del corpo in cui è presente. Molte delle funzioni biologiche della serotonina (così come le funzioni dei ben 14 recettori della serotonina) non sono tuttavia ancora completamente chiare. I principali effetti fisici e psichici di questo ormone sono:
Regola il ritmo sonno-veglia- Produce una sensazione di piacere e benessere - Regola la temperatura corporea - Regola il desiderio sessuale - Regola i livelli dell'ormone della crescita -Regola rabbia e aggressività - Regola l'appetito - Riduce la sensibilità al dolore -Regola la densità ossea - Regola la motilità e le secrezioni intestinali - Regola la vasocostrizione delle arterie e controlla la pressione sanguigna - Stimola la contrazione della muscolatura liscia dei bronchi e della vescica - Stimola l'aggregazione delle piastrine - Riduce la sensibilità al dolore e previene l'emicrania.