Bè....che seguo i cicli da poco è vero....almeno operativamente è così, la teoria invece l'ho studiata già da un bel pò di tempo....il classico Hurst per intendersi....ma siccome sono in borsa da un pò sò bene che non si può dire di aver capito qualcosa senza averlo applicato dal vero...
Ora......diciamo che dialogando con i personaggi di questo forum (Aleale..Treno...Achille...ecc..) vengono fuori vari metodi anche un pò contrastanti in alcuni punti tra di loro....e soprattutto si vedono modi di operare che chiaramente non sono scritti nei libri....in questo rientra il discorso Tempo2-Tempo3....e devo dire che su questo punto c'è un gran casino in giro....ci si capisce veramente poco e nulla, specialmente sul "Come" distinguere le fasi e sul "Come" una volta individuate le possibilità si possa dare la precedenza all'una o l'altra...
Io sono abituato a parlare francamente e quindi chiarisco che non c'è polemica nelle mie parole ma solo ricerca del confronto e stimolo alla comprensione.....
Diciamo che alla fine ci troviamo sempre difronte all'annoso problema di leggere le probabilità e calcolare il rischio alla luce di teorie che hanno la loro radice nell'osservazione e nella statistica....così è per elliott e alla fine mi pare di capire, anche per i cicli.....insomma se nella disciplina elliottiana non si può mai dire di trovarsi di fronte ad un impulso vero e proprio, poichè esso potrebbe comunque sempre far parte di un ritracciamento superiore....così nella lettura ciclica (almeno per me ...e per ora) rimane il problema di identificare la fase a 2 o 3 tempi....
saluti.