cosa pensate della grazia a Bompressi ?

Amleto ha scritto:
Avverto la sua buona fede e mi fa piacere dialogare con lei ma non è proprio così.
Un funzionario di polizia è naturalmente esposto ai rischi del suo ufficio ma non potrebbe firmare un contratto con cui dispone della propria integrità personale senza violare l'art. 5 del nosto codice civile.
Io direi che la responsabilità di una morte volontaria di un soggetto cittadino comune o apprtenente alle istituzioni sta in chi violando le regole del gioco democratico usa la violenza per imporre le proprie idee.
Se accettiamo le parole 'soldato', 'guerra civile', legittimiamo dei soggetti che per l'ordinamento democratico invece sono puri e semplici criminali.
Saluti

Un funzionario di polizia non firma un contratto con l'esplicita espressione di "mettere a repentaglio la propria vita" ma non firma, di contro, neppure un contratto ove si citi altrettanto espressamente che la propria vita deve essere sempre e comunque salvaguardata!

Pienamente d'accordo, invece, per il resto del discorso.
 
Amleto ha scritto:
Io direi che la responsabilità di una morte volontaria di un soggetto cittadino comune o apprtenente alle istituzioni sta in chi violando le regole del gioco democratico usa la violenza per imporre le proprie idee.
i

ma su questo a me non sembra di aver letto interventi che dicano il contrario. Sembra che Lei voglia leggere concetti che nessuno dice.

Si trattava secondo me di differenziare le pene tra chi è accusato di essere mandante di un omicidio in un periodo che non a caso è chiamato "anni di piombo", e chi ha messo una bomba ed ha fatto morire 85 innocenti. Per Lei nessuna differenza tra i due? Lasci perdere il discorso sul fatto che entrambi stanno violando le regole, siamo tutti d'accordo su questo ...e ci mancherebbe...ma per Lei davvero nessuna differenza?

tanto per capire, vorrei che esponesse un pò la Sua idea lasciando perdere quella degli altri.

Saluti
 
elena ha scritto:
ma su questo a me non sembra di aver letto interventi che dicano il contrario. Sembra che Lei voglia leggere concetti che nessuno dice.

Si trattava secondo me di differenziare le pene tra chi è accusato di essere mandante di un omicidio in un periodo che non a caso è chiamato "anni di piombo", e chi ha messo una bomba ed ha fatto morire 85 innocenti. Per Lei nessuna differenza tra i due? Lasci perdere il discorso sul fatto che entrambi stanno violando le regole, siamo tutti d'accordo su questo ...e ci mancherebbe...ma per Lei davvero nessuna differenza?

tanto per capire, vorrei che esponesse un pò la Sua idea lasciando perdere quella degli altri.

Saluti

Mi scusi? Concetti che nessuno dice? Parla sul serio?
Ha per caso letto il fondo del sig. D'Avanzo ieri sul quotidiano La Repubblica dal titolo 'La legalità ripristinata' dove la lesione giuridica è addirittura il conflitto di attribuzioni tra l'ex ministro della Giustizia e il Capo dello stato e non l'espiazione della condanna da chi è stato riconosciuto colpevole di un crimine?

Le mie idee le ho espresse chiaramente.


Dal punto di vista etico, non credo si debba distinguere se un soggetto è responsabile della morte di una sola o di più persone: l'abominio è già in re ipsa.

Dal punto di vista politico, non capisco perchè, seguendo passo passo la visione della quasi totalità della sinistra, le decisioni della magistratura ordinariamente debbano essere accettate e rispettate e non aggirate con provvedimenti-leggi ad personam: anzi si sono levati alti lai se si è tentato di farlo o lo si è fatto, e non serve che ricordi le fattispecie concrete.
Nel caso di specie, al contrario, si plaude e si levano peana ad un provvedimento ad personam che rinnega e priva degli effetti pronunce giurisdizionali valide che hanno accertato la commissione di reati gravissimi
 
elena ha scritto:
ma su questo a me non sembra di aver letto interventi che dicano il contrario. Sembra che Lei voglia leggere concetti che nessuno dice.

Si trattava secondo me di differenziare le pene tra chi è accusato di essere mandante di un omicidio in un periodo che non a caso è chiamato "anni di piombo", e chi ha messo una bomba ed ha fatto morire 85 innocenti. Per Lei nessuna differenza tra i due? Lasci perdere il discorso sul fatto che entrambi stanno violando le regole, siamo tutti d'accordo su questo ...e ci mancherebbe...ma per Lei davvero nessuna differenza?

tanto per capire, vorrei che esponesse un pò la Sua idea lasciando perdere quella degli altri.

Saluti

Mi scusi? Concetti che nessuno dice? Credo che ella non parli sul serio.

Ha per caso letto il fondo del sig. D'Avanzo ieri sul quotidiano La Repubblica dal titolo 'La legalità ripristinata' dove la lesione giuridica è addirittura il conflitto di attribuzioni tra l'ex ministro della Giustizia e il Capo dello stato e non l'espiazione della condanna da chi è stato riconosciuto colpevole di un crimine?
Caspita....


Le mie idee le ho espresse chiaramente in post precedenti. Li ha letti?


Dal punto di vista etico, non credo si debba distinguere se un soggetto è responsabile della morte di una sola o di più persone: l'abominio è già in re ipsa.

Dal punto di vista politico, non capisco perchè, seguendo passo passo la visione della quasi totalità della sinistra, le decisioni della magistratura ordinariamente debbano essere accettate e rispettate e non aggirate con provvedimenti-leggi ad personam: anzi si sono levati alti lai se si è tentato di farlo o lo si è fatto, e non serve che ricordi le fattispecie concrete.
Nel caso di specie, al contrario, si plaude e si levano peana ad un provvedimento ad personam che rinnega e priva degli effetti pronunce giurisdizionali valide che hanno accertato la commissione di reati gravissimi

Che significa 'in un periodo non a caso chiamato anni di piombo?' Che significa "ma per Lei davvero nessuna differenza?" Dato che era stata dichiarata una guerra nei confronti dello stato democratico, erano legittimati ad usare il piombo?
Legge le mie parole che iniziano: dal punto di vista etico..?

Non vedo perchè devo lasciare perdere " il discorso sul fatto che entrambi stanno violando le regole, siamo tutti d'accordo su questo".
Mi pare che lei non sia affatto d'accordo su questo se lei distingue la circostanza che sia stata uccisa una sola persona, 10 oppure 85. Una sola persona vale meno di 85, di 100, di 1000?
Non ha valore l'individuo di per sè ma solo il gruppo, la massa, la collettività? E la vita di una collettività è assiologicamente degna mentre quella di un individuo non lo è? O è più degna? Certamente questo è il pensiero marxista, dove il singolo è funzionale al gruppo: non è certo il pensiero cristiano e liberale in cui mi riconosco che considera ogni essere umano un valore unico e sacro.
Mi faccia capire, ora, Lei.

Saluti
 
Amleto ha scritto:
Mi scusi? Concetti che nessuno dice? Credo che ella non parli sul serio.

Ha per caso letto il fondo del sig. D'Avanzo ieri sul quotidiano La Repubblica dal titolo 'La legalità ripristinata' dove la lesione giuridica è addirittura il conflitto di attribuzioni tra l'ex ministro della Giustizia e il Capo dello stato e non l'espiazione della condanna da chi è stato riconosciuto colpevole di un crimine?
Caspita....

non l'ho letto mi spiace...parlavo degli interventi qui sopra e mi riferivo nello specifico a quello del Dott. Catullo che penso proprio Lei abbia frainteso. tanto che lo accusa di legittimare una "guerra", è molto difficile riferirsi ad un periodo storico usando termini diversi da quelli usati solitamente, forse Lei che è così dotto si sarebbe espresso meglio ma io non credo che abbiate due concezioni molto diverse. Le ripeto ho l'impressione che Lei scriva per il piacere di rileggersi. Ho trovato assolutamente fuori luogo il suo quote al Dott Catullo



Amleto ha scritto:
Dal punto di vista etico, non credo si debba distinguere se un soggetto è responsabile della morte di una sola o di più persone: l'abominio è già in re ipsa.

benissimo, non ha risposto....stessa pena per entrambi?
Amleto ha scritto:
Dal punto di vista politico, non capisco perchè, seguendo passo passo la visione della quasi totalità della sinistra, le decisioni della magistratura ordinariamente debbano essere accettate e rispettate e non aggirate con provvedimenti-leggi ad personam: anzi si sono levati alti lai se si è tentato di farlo o lo si è fatto, e non serve che ricordi le fattispecie concrete.
Nel caso di specie, al contrario, si plaude e si levano peana ad un provvedimento ad personam che rinnega e priva degli effetti pronunce giurisdizionali valide che hanno accertato la commissione di reati gravissimi

ecco questo esempio lo trovo assolutamente fuori luogo e fuori tema. Intanto la grazia fa parte della nostra legislatura e non è dunque una legge ad personam..così come l'amnistia e così come l'indulto. Per cui è nel diritto di ognuno richiederla. In genere la chiede colui o colei che si trova da tempo in carcere e che ha quindi scontato gran parte della pena; le leggi ad personam delle quali la sinistra gridava allo scandalo, sono fatte appositamente per evitare il carcere e riguardano persone che si trovano a riverstire cariche e ruoli di una certa rappresentanza. Mi pare che con le sue dichiarazioni salvi cose come "il decreto salvapreviti" ...bene

Amleto ha scritto:
Che significa 'in un periodo non a caso chiamato anni di piombo?' Che significa "ma per Lei davvero nessuna differenza?" Dato che era stata dichiarata una guerra nei confronti dello stato democratico, erano legittimati ad usare il piombo?
Legge le mie parole che iniziano: dal punto di vista etico..?

chi ha detto che erano legittimati ad usare il piombo? chi l'ha scritto? mi riferisco sempre al forum, mi quoti un intervento dove si è scritto questo. Chi l'ha scritto? Nessuno ha detto di essere d'accordo...anzi...Lei inventa ed è prevenuto.

Amleto ha scritto:
Mi pare che lei non sia affatto d'accordo su questo se lei distingue la circostanza che sia stata uccisa una sola persona, 10 oppure 85. Una sola persona vale meno di 85, di 100, di 1000?

sì non sono affatto d'accordo...tanto è vero che la grazia l'hanno concessa a Bompressi e non a Fioravanti...segno che anche i magistrati la pensano come me. Io faccio differenza tra l'autore di un genocidio e un soldato che spara ad un civile, entrambi sono colpevoli e devono pagare ma le pene devono essere ben diverse.

Credo si tratti di compassione ...conosce la parola?

Amleto ha scritto:
Non ha valore l'individuo di per sè ma solo il gruppo, la massa, la collettività? E la vita di una collettività è assiologicamente degna mentre quella di un individuo non lo è? O è più degna? Certamente questo è il pensiero marxista, dove il singolo è funzionale al gruppo: non è certo il pensiero cristiano e liberale in cui mi riconosco che considera ogni essere umano un valore unico e sacro.
Mi faccia capire, ora, Lei.

Saluti

ecco anche qua mi sembra Lei abbia seguito il Suo ragionamento senza "ascoltare" gli altri. Lei certamente ha pensato che chi è d'accordo con questa grazia è di sinistra e comunista e quindi considera i diritti solo della massa....ma per favore!!!!
di nuovo Le chiedo dove lo ha letto?
Ma come cristiano non conosce il perdono?
Ma chissenefrega di marx, io sto parlando e glielo ripeto, di differenziazione delle pene...punto. La vita umana è sacra verissimo ma mi spieghi perchè si deve appropriare, come cattolico di un assioma che dovrebbe far parte di ogni essere umano che si rispetti.

Saluti
 
Amleto ha scritto:
elena ha scritto:
ma su questo a me non sembra di aver letto interventi che dicano il contrario. Sembra che Lei voglia leggere concetti che nessuno dice.

Si trattava secondo me di differenziare le pene tra chi è accusato di essere mandante di un omicidio in un periodo che non a caso è chiamato "anni di piombo", e chi ha messo una bomba ed ha fatto morire 85 innocenti. Per Lei nessuna differenza tra i due? Lasci perdere il discorso sul fatto che entrambi stanno violando le regole, siamo tutti d'accordo su questo ...e ci mancherebbe...ma per Lei davvero nessuna differenza?

tanto per capire, vorrei che esponesse un pò la Sua idea lasciando perdere quella degli altri.

Saluti


Dal punto di vista etico, non credo si debba distinguere se un soggetto è responsabile della morte di una sola o di più persone: l'abominio è già in re ipsa.

Dal punto di vista politico, non capisco perchè, seguendo passo passo la visione della quasi totalità della sinistra, le decisioni della magistratura ordinariamente debbano essere accettate e rispettate e non aggirate con provvedimenti-leggi ad personam: anzi si sono levati alti lai se si è tentato di farlo o lo si è fatto, e non serve che ricordi le fattispecie concrete.
Nel caso di specie, al contrario, si plaude e si levano peana ad un provvedimento ad personam che rinnega e priva degli effetti pronunce giurisdizionali valide che hanno accertato la commissione di reati gravissimi


Saluti

Che fa, si cita?

Non si plaude a niente......

Si chiede la grazia, non una legge ad personam, per una persona malata a 34 anni dal delitto commesso(ammesso che sia colpevole).

Che poi si oggettivizzi il concetto di etica......mi fa capire che Lei è estraneo a tutto ciò che attiene alla filosofia.

Per Elena; giusto per farti capire.
Il signore in questione auspicava la nomina di Oriana Fallaci a presidente della Repubblica.

Forse ha un enorme senso dell'umorismo e non ce ne siamo accorti.
 
elena ha scritto:
ecco anche qua mi sembra Lei abbia seguito il Suo ragionamento senza "ascoltare" gli altri. Lei certamente ha pensato che chi è d'accordo con questa grazia è di sinistra e comunista e quindi considera i diritti solo della massa....ma per favore!!!!
di nuovo Le chiedo dove lo ha letto?
Ma come cristiano non conosce il perdono?
Ma chissenefrega di marx, io sto parlando e glielo ripeto, di differenziazione delle pene...punto. La vita umana è sacra verissimo ma mi spieghi perchè si deve appropriare, come cattolico di un assioma che dovrebbe far parte di ogni essere umano che si rispetti.

Saluti

Guardi, sono avvezzo ad artifici retorici quali ella usa.

"Dotto": per screditare e far apparire presuntuoso, semplicemente quando non si hanno argomenti per replicare dal punto di vista concettuale.
"Piacere di rileggersi": naturalmente, non poteva essere che così.
"Fuori luogo e fuori tema" in più punti, così da far cessare l'argomentazione.
"Lei inventa ed è prevenuto":naturalmente apodittica.
"Lei certamente ha pensato che chi è d'accordo con questa grazia è di sinistra e comunista e quindi considera i diritti solo della massa....ma per favore!!!!": sono io il prevenuto quando riferisco il pensiero oggettivo di un autore.


Naturalmente tra fraintedimenti del sottoscritto, tra argomentazioni fuori tema, tra pregiudizi mi pare che ella non abbia risposto ad alcuna delle mie domande.

Le pene sono graduate dall'ordinamento non da me o da lei: per un omicidio volontario premeditato è previsto l'ergastolo, per la strage analogamente l'ergastolo per sottolineare che la morte anche di una sola persona è un fatto abominevole.

La grazia fa parte del nostro ordinamento come le leggi ad personam: diversamente si tratterebbero allo stesso modo fattispecie diverse violando il principio di uguaglianza dell'art. 3 Cost. Laddove la Corte Costituzionale ha rilevato discriminazioni irragionevoli ha pronunciato l'illegittimità della disciplina, anche se ad ella o a me poteva non piacere.

Io ho chiesto spiegazioni alle sue frasi sugli anni di piombo: non ne ho avute.

Non sono i magistrati a concedere la grazia, ma il Presidente della Repubblica. I magistrati ai sensi dell'ordinamento giudiziario e norme applicative possono concedere la sospensione della pena per motivi di salute, ad esempio.

Chi è l'autore del genocidio e chi è il soldato che spara ad un civile: mi faccia capire dato che è lei che proclama un assioma - la vita è sacra - e poi ne gradua la sacertà.

Provo compassione per chi si pente delle proprie azioni e chiede perdono. Non di chi questo non l'ha mai fatto.

Il perdono cristiano richiede che un soggetto riconosca il suo errore si rammarichi e si ravveda: Gesù Cristo al soldato che lo schiaffeggiò davanti al Sinedrio disse: se ho parlato male, dimmi dove; ma se ho parlato bene, perchè mi percuoti? Non aveva giustificato la violenza.
Disse anche: a chi rimetterete i peccati, saranno rimessi; a chi non li rimetterete - proprio perchè non prova sentimenti di resipiscenza - resteranno non rimessi.

E' peccato mortale e quindi irredimibile nella dogmatica cristiana - e non solo cattolica - il rifiuto di Dio e della sua misericordia: pertanto chi non ammette le proprie colpe è destinato a non ricongiungersi con Dio nè ad essere perdonato.

Passo la parola a lei che non è prevenuta.


Saluti
 
Amleto ha scritto:
Guardi, sono avvezzo ad artifici retorici quali ella usa.

"Dotto": per screditare e far apparire presuntuoso, semplicemente quando non si hanno argomenti per replicare dal punto di vista concettuale.
"Piacere di rileggersi": naturalmente, non poteva essere che così.
"Fuori luogo e fuori tema" in più punti, così da far cessare l'argomentazione.
"Lei inventa ed è prevenuto":naturalmente apodittica.

e io sono poco avvezza a chi usa termini come apodittica al posto di evidente, chiara, lampante... ognuno ha il suo modo di esprimersi e bisogna farsene una ragione.

Lei sosteneva la Fallaci, dichiaratamente a favore della guerra ... ed è cristiano...e mi cita il vangelo....vorrebbe farmi credere che se Bompressi si dichiarasse profondamente pentito allora Lei sarebbe favorevole alla grazia? mi permetta di dubitare

io non leggo il vangelo ma seguo il mio cuore, che mi dice di avere compassione per una persona che ha commesso un terribile crimine ma che ha anche pagato. diamogli una possibilità...

grazie per l'appunto su chi concede la grazia mi ero accorta di aver sbagliato ma nn avevo voglia di correggere.

:) termino qua la conversazione con lei, non penso porterà da nessuna parte e la trovo noiosa. Scusi se l'ho disturbata mi sembrava di poter parlare con Lei ma ho cambiato idea.

saluti
 
Amleto ha scritto:
elena ha scritto:

Le pene sono graduate dall'ordinamento non da me o da lei: per un omicidio volontario premeditato è previsto l'ergastolo, per la strage analogamente l'ergastolo per sottolineare che la morte anche di una sola persona è un fatto abominevole.

La grazia fa parte del nostro ordinamento come le leggi ad personam: diversamente si tratterebbero allo stesso modo fattispecie diverse violando il principio di uguaglianza dell'art. 3 Cost. Laddove la Corte Costituzionale ha rilevato discriminazioni irragionevoli ha pronunciato l'illegittimità della disciplina, anche se ad ella o a me poteva non piacere.


Chi è l'autore del genocidio e chi è il soldato che spara ad un civile: mi faccia capire dato che è lei che proclama un assioma - la vita è sacra - e poi ne gradua la sacertà.

Provo compassione per chi si pente delle proprie azioni e chiede perdono. Non di chi questo non l'ha mai fatto.


Saluti

Bellissimo..............
E l'etica che ci azzecca?

Amleto, ti faccio una proposta

Faccio un passo indietro: provo a rispiegare le mie elucubrazioni in termini semplici e tu fai altrettanto.

Senza tirarsela e senza paroloni.

Senza questo Lei che usi solo tu e che nessuno capisce cosa ci azzecchi...

La tua pazzia dovrebbe portarti ad accettare.....
 
elena ha scritto:
io non leggo il vangelo ma seguo il mio cuore, che mi dice di avere compassione per una persona che ha commesso un terribile crimine ma che ha anche pagato. diamogli una possibilità...


questa è da libro Cuore, una retorica vagamente qualunquista....
 

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