dalla suizzera

Sono 301 i morti nella miniera

In Turchia accuse a Erdogan di aver chiuso gli occhi sulle condizioni di sicurezza disastrose
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ANKARA - A quattro giorni dall'esplosione all'origine del peggiore disastro industriale della storia della Turchia moderna, i soccorritori hanno estratto questo pomeriggio dalle gallerie della miniera di carbone di Soma l'ultimo cadavere, fermando a 301 il conteggio definitivo delle vittime.
Ma a meno di tre mesi dalle presidenziali che dovrebbero vederlo candidato e grande favorito, nel Paese rimane alto il livello di tensione e di protesta contro il governo del premier islamico Recep Tayyip Erdogan, accusato di aver chiuso gli occhi sulle condizioni di sicurezza disastrose nelle miniere. Il timore del governo è che a un anno dalla grandi proteste di Gezi Park scatti in tutto il Paese un nuovo movimento di rivolta.
Rimane brutale e sistematica la repressione delle proteste che da mercoledì si susseguono ogni giorno a Istanbul, Ankara, Smirne e a Soma.
Dopo le cariche della polizia ieri contro una manifestazione di 10mila minatori e familiari delle vittime, oggi la città mineraria è stata blindata dalla polizia. Il governo ha vietato ogni manifestazione. Sono stati allestiti posti di blocco agli ingressi della città, diversi giornalisti sono stati respinti.
Le forze anti-sommossa schierate in città, ha riferito Zaman online, hanno arrestato e picchiato 15 avvocati giunti a Soma per assistere le famiglie delle 301 vittime del disastro. I legali sono stati ammanettati. Gli agenti, scrive Hurriyet online, hanno rotto un braccio al presidente dell'Associazione Avvocati Progressisti (Chd) Selcuk Kozagacli.
Il governo Erdogan sembra determinato a impedire con la forza qualsiasi manifestazione. A Smirne la polizia ha perfino tentato di arrestare un bambino di 10 anni a margine della protesta di giovedì con almeno 20mila persone, pure duramente repressa (il presidente del sindacato Disk è finito all'ospedale).
Rimane incandescente intanto la polemica sulle brutalità attribuite personalmente a Erdogan e a un suo consigliere durante la visita del premier mercoledì a Soma, dove è stato duramente contestato dalla folla.
Il premier, furioso, pare abbia colpito con uno schiaffo un giovane. Mentre un suo consigliere è stato fotografato mentre prende a calci un ragazzo trattenuto a terra da due militari.
"È pronta la Turchia a essere governata da un presidente violento?", si chiede oggi l'analista Murat Yetkin.
 
In Thailandia è legge marziale

Attivata anche la censura di tutti i media, dopo la recente destituzione del premier Shinawatra
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BANGKOK - La Thailandia si è svegliata questa mattina sotto la legge marziale, proclamata nella notte dal capo di stato maggiore Prayuth Chan-ocha dopo sei mesi di una crisi politica costata 28 morti e oltre 800 feriti. Il provvedimento assegna accresciuti poteri alle forze armate, ed è stato preso senza consultare il governo. Ma nonostante i soldati nelle strade a Bangkok e la censura imposta su decine di radio e tv, i militari negano che si tratti di un colpo di stato.
Invocando la necessità di "ripristinare la pace e l'ordine", il generale Prayuth ha annunciato la decisione con un messaggio video alle 3 di notte. I dettagli del provvedimento sono ancora in via di definizione. Ma è già chiaro che l'esercito ha ora il potere di censurare giornali e tv e sul campo ha già sostituito la polizia per quanto riguarda il compito di sorvegliare gli accampamenti delle due opposte fazioni in cui si è spaccato il paese, pro e contro il governo espressione del campo fedele all'ex premier Thaksin Shinawatra (in auto-esilio e a sua volta deposto da un golpe nel 2006).
 
Ticinonline - Burkhalter chiede a Napolitano la fine delle "liste nere"

uno stralcio...
Nel suo discorso al Bernerhof Napolitano si è espresso in questi termini: "siamo troppo amici per nascondervi lo sconcerto provato nell'apprendere un risultato che si pone in controtendenza rispetto alla consolidata politica europea della Confederazione". Il presidente italiano ha preso atto della decisione sovrana dell'elettorato svizzero, ma auspica che "il modesto margine di vantaggio dei 'sì' lasci ampio spazio al confronto sui possibili scenari di collaborazione su questo spinoso terreno tra Svizzera e Unione Europea"

cio visto che il referendum è passato per poco
si può far finta di niente???

geniale :lol::lol::lol::wall::wall::wall:
 
Ticinonline - Burkhalter chiede a Napolitano la fine delle "liste nere"

uno stralcio...
Nel suo discorso al Bernerhof Napolitano si è espresso in questi termini: "siamo troppo amici per nascondervi lo sconcerto provato nell'apprendere un risultato che si pone in controtendenza rispetto alla consolidata politica europea della Confederazione". Il presidente italiano ha preso atto della decisione sovrana dell'elettorato svizzero, ma auspica che "il modesto margine di vantaggio dei 'sì' lasci ampio spazio al confronto sui possibili scenari di collaborazione su questo spinoso terreno tra Svizzera e Unione Europea"

cio visto che il referendum è passato per poco
si può far finta di niente???

geniale :lol::lol::lol::wall::wall::wall:


beh è un pò querllo che sta facendo il governo suisero ;)
se leggi i post sopra vedi cosa intendo ;);)


là c'è la democrazia diretta, :up:
ma non scordiamo che è anche l'ultima nazione dove sono sopravvissute le città/stato :rolleyes:
con il loro governo elitario tenuto insieme dalle gilde :cool:
 
beh è un pò querllo che sta facendo il governo suisero ;)
se leggi i post sopra vedi cosa intendo ;);)


là c'è la democrazia diretta, :up:
ma non scordiamo che è anche l'ultima nazione dove sono sopravvissute le città/stato :rolleyes:
con il loro governo elitario tenuto insieme dalle gilde :cool:

che per inciso mi pare funzioni
o no :-?
 
che per inciso mi pare funzioni
o no :-?


funziona perfettamente imho

e per inciso io non sono per la democrazia popolare
come esempio migliore di democrazia, per efficacia e durata, lo sai che propongo sempre la Repubblica di Venegia
e non votavano tutti :rolleyes:

pure la Repubblica di Zena è durata assaia anche discretamente bene
ma appunto era città-stato con una base elettorale diciamo ristretta :cool:
 
PLR, tra 9 febbraio e frontalieri

Presentato un programma di riforme economiche in 25 punti: serve rinegoziare l'accordo con l'Italia
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BERNA - Dopo il voto a favore del contingentamento di lavoratori stranieri dello scorso 9 febbraio, la sicurezza giuridica e la competitività elvetiche sono minacciate, ritiene il PLR, che ha presentato giovedì un programma di riforme economiche in 25 punti. Il documento comprende misure per il mercato del lavoro, per la piazza finanziaria e per la ricerca. Tra le esigenze concrete, la rinegoziazione dell'accordo sui frontalieri in vigore con l'Italia.
"La Svizzera non deve sovvenzionare i frontalieri", ha detto il consigliere nazionale Andrea Caroni (AR), sottolineando che i lavoratori italiani che vengono in Ticino pagano meno imposte di quante ne pagherebbero nel loro Paese di residenza. L'Italia inoltre non garantisce la reciprocità fiscale per gli svizzeri che quotidianamente varcano il confine da nord a sud. Il deputato appenzellese riconosce che questi casi sono limitati, ma giuridicamente la disuguaglianza di trattamento è inaccettabile, ha sottolineato.
Roma inoltre lede l'accordo bilaterale contro la doppia imposizione, ad esempio con le liste nere e con un'amnistia fiscale chiaramente discriminatoria nei confronti di coloro che hanno capitali in Svizzera rispetto a quelli che ne detengono in altri Paesi dell'Unione europea (Ue). Gli accordi sui frontalieri sono molto diversi fra loro. Il PLR chiede che siano tutti analizzati ed eventualmente rinegoziati.
In materia del mercato del lavoro, che il PLR vorrebbe il più possibile liberale, è inoltre necessario conservare una politica salariale specifica in funzione dei settori e delle regioni. Per alleviare i problemi posti dal contingentamento degli stranieri va inoltre ritardata il più possibile l'uscita dalla vita attiva degli anziani e facilitato l'accesso al lavoro per le donne (con misure atte a conciliare vita famigliare e professionale).
Per una piazza finanziaria forte il PLR auspica una rapida adozione della riforma III della fiscalità delle imprese, ma anche l'abolizione dei diritti d'emissione sul capitale proprio e della tassa di bollo sullo scambio dei titoli e sui premi assicurativi. Il presidente del PLR Philipp Müller auspica inoltre un'IVA a tasso unico. Altro ambito d'azione è costituito dalla ricerca e dall'innovazione. A questo proposito va ad esempio garantita una maggiore protezione della proprietà intellettuale.
 

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